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Fidelity: ecco cosa guiderà i mercati azionari nel 2024

Un commento di Ilga Haubelt, Head of Equities-Europe di Fidelity International, analizza le variabili in gioco per le decisioni di composizione dei portafogli, con le banche centrali sempre dipendenti dai dati

di Virgilio Chelli 15 Gennaio 2024 12:07
financialounge -  azioni Fidelity International Ilga Haubelt mercati

Il 2023 si è chiuso in modo brillante per i mercati azionari, con il secondo miglior mese di novembre dal 1980, battuto solo nel 2020, quando i vaccini di Pfizer contro il Covid avevano aperto nuove prospettive. Le banche centrali restano comunque ancora dipendenti dai dati, anche se gli investitori si sentono sicuri che il ciclo di rialzi sia alle spalle, fornendo un potente vento in poppa all’azionario. L’attenzione si è infatti spostata su quanti tagli ai tassi opererà la Fed nel 2024 con i traders che ne prezzano ben 5, implicando un atterraggio morbido dell’economia.

POSSIBILE RITORNO DEI TITOLI RIMASTI INDIETRO


Ilga Haubelt, Head of Equities – Europe di Fidelity International spiega che questo scenario implica famiglie e aziende in salute dal punto di vista finanziario e non troppo indebitate e un mercato del lavoro sempre robusto, mentre con l’inflazione in rientro la Fed può far partire un ciclo di riduzione controllata dei tassi. L’esperta di Fidelity International, in questo scenario, si aspetta che le aziende rimaste indietro l’anno scorso, come small e mid cap e titoli value, recuperino terreno.

FORSE SOLO RINVIATO IL PIENO EFFETTO DELLA STRETTA MONETARIA


Tuttavia, aggiunge che c’è un altro aspetto da tenere in considerazione, il fatto che il pieno effetto della restrizione monetaria può essere stato solo rinviato, dato il cuscinetto fornito dal risparmio in eccesso accumulato dai consumatori e dal debito a più lunga scadenza delle aziende, contratto quando i tassi di interesse erano ancora estremamente bassi. Entrambi i trend si stanno affievolendo, nota Haubelt, con i risparmi in eccesso ormai in esaurimento e le aziende sempre più vicine alla necessità di rifinanziarsi negli anni a venire.

SPAZIO LIMITATO PER ULTERIORI RIALZI


In questo scenario di fine ciclo, prosegue l’analisi dell’esperta di Fidelity International, con bassa disoccupazione e inflazione ancora sopra il target, mentre il mercato prezza un atterraggio morbido, anche uno sviluppo positivo potrebbe non fornire uno spazio di rialzo importante per i mercati, a fronte di una potenziale delusione se qualcosa dovesse smentire la narrativa del soft landing. In questa fase, titoli difensivi e prezzati ragionevolmente di aziende di qualità dovrebbero offrire una miglior performance relativa e isolare meglio gli investimenti dal rischio recessione.

RITORNO TEMPORANEO DELL’ALLOCAZIONE 60/40


Un anno fa la tradizionale strategia 60/40 di allocazione tra azioni e bond veniva dichiarata obsoleta ma proprio lo scorso novembre ha prodotto il miglior ritorno da oltre 30 anni, sottolinea l’esperta di Fidelity International. Il successo dell'allocazione dipende dalla correlazione tra azioni e obbligazioni, che non è sempre negativa, come ha dimostrato l’esperienza degli ultimi anni. Ora, con l’inflazione in caduta che consente alle banche centrali più flessibilità, la correlazione negativa potrebbe tornare.
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