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Valute emergenti: contesto ancora favorevole, resta limitata l’avversione al rischio

Capital Group, in un commento di Jens Søndergaard, rileva una riduzione della solida performance del carry trade, ma fondamentali relativamente solidi di alcuni Paesi dovrebbero supportare

di Virgilio Chelli 9 Novembre 2023 16:10
financialounge -  Capital Group Jens Søndergaard mercati mercati emergenti Mercato valutario

Alla base del posizionamento dei tassi di cambio dei Mercati Emergenti ci sono tre fattori: i differenziali dei tassi di interesse reali, vale a dire il cosiddetto carry trade, la propensione al rischio e i fondamentali. I primi si sono ridotti, mentre l’avversione al rischio si è probabilmente accentuata con la flessione della crescita globale. Ma fondamentali relativamente solidi della maggior parte dei principali Paesi Emergenti dovrebbero sostenere le rispettive valute in caso di aumento dell’avversione al rischio, che è rimasta comunque contenuta a fronte della crisi delle banche regionali, di timori di recessione USA e del rallentamento in Cina.

CONTESTO FAVOREVOLE NONOSTANTE IL CALO DEL CARRY TRADE


La conclusione di Capital Group, in un commento di Jens Søndergaard, analista valutario, è che per le valute dei Mercati Emergenti il contesto rimane favorevole nonostante il calo del carry trade, che da inizio anno si è rivelato una strategia di successo, poiché molti Paesi, in particolare in America Latina, sono stati in grado di offrire agli investitori tassi reali elevati, rischi politici ridotti e valutazioni interessanti. La solidità del carry trade dei Mercati Emergenti sembra ora svanire con l’avvio dei tagli dei tassi da parte delle banche centrali. L’Ungheria ha dato il via al ciclo di tagli mentre Cile, Brasile e Polonia hanno seguito durante l’estate e i mercati prevedono che la maggior parte dei restanti Paesi dell’America Latina e dell’Europa centro/orientale si uniranno in corso d’anno, mentre l’Asia probabilmente inizierà il prossimo, mentre mentre le aspettative di taglio dei tassi sono state posticipate al 2024 per USA ed Eurozona.

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Dato l’elevato tasso di interesse di partenza di molti Paesi Emergenti, osserva l’esperto di Capital Group, i tassi reali potrebbero continuare a sembrare interessanti anche quando le banche centrali opereranno tagli. Il Brasile è un esempio, con tassi reali sopra il 4%, mentre l’andamento ribassista dell’inflazione primaria sta portando anche a un miglioramento dei premi al rischio reali. E gli investitori si basano sulla propensione al rischio e sui fondamentali, oltre che sul differenziale dei tassi. I fondamentali dei Paesi Emergenti svolgono un ruolo attivo, il calo della propensione al rischio nel 2022, insieme all’aumento dei tassi USA, ha comportato un netto aumento dei costi di finanziamento per gli emittenti emergenti di debito in dollari con fondamentali più deboli, quali Sri Lanka, Ghana e Pakistan.

PAESI PIÙ SVILUPPATI MENO ESPOSTI MA C’È UN FATTORE CINA


Ma la situazione è stata completamente diversa per alcuni Paesi Emergenti più sviluppati, come Brasile e Messico, meno dipendenti dai finanziamenti esteri, che emettono ormai titoli a più lunga scadenza e la quota delle obbligazioni in valuta locale è generalmente diminuita. Molti presentano poi situazioni patrimoniali sull’estero sufficientemente robuste e un accesso ai capitali che consentono di far fronte alla volatilità, e hanno ampie riserve in valuta estera. Se la crescita cinese continuerà a deludere, osserva Søndergaard , potrebbe avere un impatto sulle valute di Paesi con forti legami commerciali, come il Cile, la Malesia e il Sudafrica, e su quelli che hanno legami finanziari, come la Thailandia e la Corea. Rupia indiana, Peso colombiano e messicano dovrebbero invece mostrarsi più resilienti.

INDIA BUON ESEMPIO DI SOLIDITÀ


Anche solide prospettive di crescita, che possono essere in parte cicliche, vanno a sostenere le valute, perché Paesi a forte crescita attirano maggiori afflussi. L’esperto di Capital Group cita l’India come esempio di Paese che continua a esibire una crescita robusta mentre gran parte del mondo rallenta, che sta beneficiando di dinamiche demografiche favorevoli e di un credito robusto, unitamente a bilanci solidi del settore privato, un’ampia base di risparmio nazionale ed elevate riserve in valuta estera.

MOLTE VALUTE EMERGENTI ANCORA SOTTOVALUTATE


I modelli sui tassi di cambio basati sui fondamentali tengono conto di alcuni di questi fattori e cercano di valutare il corretto valore delle valute. Il modello valutario interno di Capital Group rileva che la maggior parte delle valute dei Mercati Emergenti rimane sottovalutata, sebbene alcune appaiano ora sopravvalutate, nonostante una prospettiva relativamente positiva a livello di fondamentali, in quanto si sono già apprezzate in modo significativo.
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