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Reddito fisso e prospettive dell’economia globale: cosa aspettarsi secondo Pictet AM

Secondo Jon Mawby (Pictet Asset Management), il debito sovrano e gran parte del mercato creditizio offrono valori che sono stati osservati l'ultima volta nella metà degli anni '80

di Leo Campagna 16 Ottobre 2023 16:47
financialounge -  Jon Mawby mercati Pictet Asset Management

I tassi attuali in tutto l'universo del reddito fisso dovrebbero essere sufficientemente alti da proteggere gli investitori da stress e da eventuali livelli di elevata volatilità del mercato che possono colpire le altre asset class, garantendo allo stesso tempo rendimenti positivi. Ne è convinto Jon Mawby, Senior Investment Manager di Pictet Asset Management, osservando un rendimento nominale dei titoli di Stato e del credito investment grade superiore al 5% e a cifra doppia per i crediti più rischiosi mentre il premio per il rischio azionario è sceso bruscamente nell'ultimo anno.

HARD LANDING E SOFT LANDING


Secondo Mawby per il reddito fisso le prospettive sono positive nei due scenari più probabili, hard landing e soft landing, perché in entrambi i casi le banche centrali sarebbero costrette, sebbene per ragioni differenti, a ridurre i tassi. Il manager vede invece in altri due scenari estremi , attualmente poco probabili, i possibili contesti preoccupanti per il reddito fisso: “Il primo è rappresentato da un eventuale nuovo aumento dell'inflazione che costringerebbe improvvisamente le banche centrali a riprendere il ciclo di rialzi, mentre il secondo vede l'emergere di un crollo economico ben più grave, che trasformi l'atterraggio duro in una recessione vera e propria”, spiega Mawby.

IMPROBABILE UN RIMBALZO DELL’INFLAZIONE


Il Senior Investment Manager di Pictet AM ritiene improbabile un rimbalzo dell’inflazione, anche perché la debolezza dell'economia cinese avrà verosimilmente un impatto deflazionistico per il resto del mondo, soprattutto se i policymaker cinesi si vedranno costretti a svalutare in modo significativo la valuta per ridare slancio alle esportazioni. Inoltre, considerando che gli impatti delle variazioni dei tassi d'interesse si realizzano con "ritardi lunghi e variabili", il brusco scatto dallo zero al 5% è stato uno shock drammatico per il sistema monetario, soprattutto in quelle economie nelle quali i mutuatari ricorrono a tassi variabili o a breve scadenza, come Regno Unito, Canada e Australia. Meno esposta l’economia USA mentre l'Europa si trova all'incirca in una via di mezzo.

UN BUON CUSCINETTO DI RENDIMENTO


Un contesto che, tenendo conto di tutte queste situazioni, fa ritenere a Mawby che i tassi d'interesse siano ora prossimi al loro massimo. “Anche se dovessero aumentare di altri 50 o 100 punti base (+0,50% o +1,00%), gli investitori otterrebbero pur sempre un rendimento sufficiente a compensare ulteriori perdite di capitale” riferisce il manager secondo il quale per azzerare il potenziale del reddito fisso i rendimenti dovrebbero aumentare o di almeno 70 punti base (nel caso dei titoli di Stato dell'eurozona) o fino ad oltre 500 punti base per il credito high yield a breve termine.

MEGLIO EVITARE ADDITIONAL TIER 1 (AT1) E COCO BOND


“Non escludiamo un periodo di recessione, ma pensiamo che la contrazione dell'economia possa costringere le banche centrali a tagli dei tassi d'interesse o ad un nuovo quantitative easing, o di misure di liquidità più mirate, simili a quelle introdotte durante la recente crisi bancaria statunitense” puntualizza il Senior Investment Manager di Pictet AM che, nell'immediato, resta cauto sulle obbligazioni emesse da società finanziarie. In particolare sui titoli Additional Tier 1 (AT1) e le obbligazioni convertibili contingenti ("CoCo bond") che offrono rendimenti modesti, soprattutto a fronte della loro volatilità in periodi di stress.

FOCUS SULLE OBBLIGAZIONI INVESTMENT GRADE DI QUALITÀ


Vulnerabili per Mawby anche le aziende fortemente indebitate operanti nel settore della vendita al dettaglio e delle materie. Per contro è possibile ricercare molte obbligazioni investment grade di qualità scambiate a prezzi ben inferiori al valore nominale. Alcune di esse hanno accusato un calo sino a 40-50 centesimi di dollaro e, secondo il manager, hanno tassi di recupero previsti intorno agli 80 centesimi anche in caso di insolvenza. “Siamo ribassisti sulle prospettive per l'economia globale, ma siamo rialzisti nei confronti del reddito fisso: se si escludono gli scenari economici estremi (ad esempio, una recessione globale), il debito sovrano e gran parte del mercato creditizio offrono valori che sono stati osservati l'ultima volta nella metà degli anni '80” conclude il Senior Investment Manager di Pictet AM.
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