Quotazione in Borsa

Dopo Nvidia e Arm sarà Databricks il prossimo “oggetto del desiderio” sui mercati?

L'azienda di Ali Ghodsi si prepara all'IPO e raccoglie finanziamenti da Nvidia e Capital One (già "alleata" del rivale Snowflake)

di Stefano Silvestri 20 Settembre 2023 15:01
financialounge -  databricks intelligenza artificiale mercati

Dal "Sapere è potere" di Francis Bacon fino al "Non basta acquisire saggezza, bisogna usarla" di Cicerone, i proverbi ci indicano l'importanza non solo di avere la conoscenza ma anche di comprenderne il potere per utilizzarla saggiamente. Ciò però non vale solo per i massimi sistemi della vita ma, più prosaicamente, anche per l'immagazzinamento e la gestione delle informazioni che producono le aziende. Operazioni che sarebbero inutili senza qualcuno in grado di conoscerle tutte e analizzarle correttamente e che, prevedibilmente, saranno sempre più affidate alle intelligenze artificiali. In questo innovativo ambito delle IA, due aziende stanno recitando un ruolo di primaria importanza, ossia Snowflake e Databricks. La prima vanta un valore di mercato di 51 miliardi di dollari, mentre la seconda ha appena raccolto 500 milioni di dollari a completamento di un round di raccolta fondi. Ciò le ha permesso di raggiungere una valutazione di 43 miliardi di dollari e un prezzo delle azioni di 73,50 dollari.

Merito anche del fatto che, nel secondo trimestre dell’anno fiscale in corso, il fatturato di Databricks ha superato gli 1,5 miliardi di dollari. Un aumento di oltre il 50% rispetto all’anno precedente, figlio dei circa 10mila clienti che l’azienda aveva lo scorso 31 luglio. L'acquisizione di MosaicML, volta ad ampliare la propria presenza nel campo dell'intelligenza artificiale generativa, pare dunque una logica conseguenza; così come il fatto che, secondo Crunchbase, Databricks sia divenuta l’ottava azienda privata di maggior valore al mondo.

IL RUOLO DI NVIDIA


Tra le tante ragioni di questo successo c’è anche il fatto di avere alle spalle un colosso quale Nvidia che, dopo i videogiochi e le blockchain, ha trovato nelle IA un vero e proprio filone d’oro. Non a caso, in un suo comunicato stampa, Databricks riporta le dichiarazioni di Jensen Huang, CEO di Nvidia, secondo il quale i dati aziendali rappresentano “una miniera d'oro per l'IA generativa”. Per poi aggiungere: “Databricks sta svolgendo un lavoro incredibile con la tecnologia di Nvidia per accelerare l'elaborazione dei dati e i modelli di IA generativa”.

Tra le proposte tecnologiche di Databricks spicca Lakehouse, una piattaforma che unisce le caratteristiche di un “data warehouse” a quelle di un “data lake”. Entrambi sono sistemi informatici utilizzati per l'archiviazione, la raccolta e la gestione di grandi volumi di dati provenienti da diverse fonti all'interno di un'organizzazione. Ma mentre il primo archivia dati in formato strutturato, il secondo accoglie dati non strutturati, semi-strutturati e strutturati, senza uno schema predefinito. Databricks, quindi, pare unire il meglio dei due mondi: permette alle aziende di sviluppare i propri modelli di IA generativa, consentendo di affinarli per evitare risposte inesatte o indesiderate. E garantisce che i dati restino nelle mani dei clienti, cosa che non possono offrire concorrenti quali Amazon Web Services, Microsoft Cloud e Google Cloud.

PRESTO IN BORSA


A questo punto a Databricks non resta che quotarsi  in Borsa e, a tal proposito, Ali Ghodsi, CEO e fondatore, ha dichiarato a CNBC che ciò accadrà “al momento giusto”. Probabilmente la sua intenzione è di attendere e monitorare le evoluzioni di un mercato, quello delle IPO, ultimamente in grande fermento. E, chissà, di studiare le mosse del rivale Snowflake, che tra i principali investitori ha quella Capital One che ha appena investito nell'ultimo round di finanziamento proprio di Databricks. Nel frattempo, un altro gigante della tecnologia, il progettista di chip Arm, ha fatto il suo ingresso a Wall Street. Sebbene abbia avuto un debutto promettente con guadagni del +25% il 14 settembre, le azioni di Arm si sono poi stabilizzate e ora sono negoziate intorno ai 57 dollari ciascuna.
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