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Focus sull'azionario

Amundi preferisce gli Emergenti all’azionario dei Paesi sviluppati

Francesco Sandrini, Head of Multi-Asset Strategies, sottolinea il calo dei margini e le valutazioni elevate nell’area sviluppata, mentre considera la Cina a buon mercato. Attenzione alla curva dei rendimenti USA

di Virgilio Chelli 8 Giugno 2023 10:15
financialounge -  Amundi azionario Francesco Sandrini mercati

La crescita probabilmente continuerà a seguire una china discendente per gli effetti ritardati della stretta monetaria e del rallentamento dei consumi in USA e Europa, che potrebbe avere ripercussioni sugli utili societari. Ma le valutazioni degli attivi rischiosi, in azioni, non riflettono tali timori. Di qui il mantenimento dell’orientamento difensivo e l’esplorazione di opportunità meno correlate ai paesi sviluppati per migliorare la diversificazione attraverso i Paesi Emergenti, continuando a seguire attivamente le curve dei rendimenti nelle diverse aree. In ogni caso vanno predisposte salvaguardie aumentando le coperture e mantenendo la diversificazione.

SERVONO SALVAGUARDIE, COPERTURE E DIVERSIFICAZIONE


Sono le indicazioni di un commento di Francesco Sandrini, Head of Multi-Asset Strategies di Amundi, che rimane difensiva ed esplora i Mercati Emergenti per aumentare la diversificazione e i rendimenti, visto il crescente divario di crescita con i Paesi sviluppati. Amundi continua a seguire attivamente le curve dei rendimenti nelle diverse aree geografiche, ma devono essere predisposte delle salvaguardie aumentando le coperture e mantenendo la diversificazione.

IL CALO DEI PREZZI ENERGETICI NON BASTA A ESSERE POSITIVI SULL’EUROPA


L’esperto continua a essere prudente sulle azioni dei Paesi sviluppati come USA, Europa e Giappone, in un contesto caratterizzato dal calo dei margini e dalle valutazioni elevate. Mentre gli Stati Uniti potrebbero risentire del calo della spesa dei consumatori, l’Europa sta beneficiando della diminuzione dei prezzi dell’energia. Questo non basta però per essere positivi sul Vecchio Continente. La Cina invece rimane a buon mercato rispetto ad altri Paesi Emergenti, e Amundi continua ad essere costruttiva.

POSITIVI SULLA DURATION AMERICANA


In questo scenario, caratterizzato dai rischi di recessione, è anche positiva sulla duration statunitense e continua a credere in un irripidimento della curva dei rendimenti americani, mentre è prudente sui titoli di Stato giapponesi. Gli interventi asincroni delle banche centrali, dettati dalle prospettive sulla crescita e sull’inflazione, offrono comunque opportunità per gestire in modo attivo il reddito fisso, che Amundi ravvisa a livello tattico sulle curve britanniche/australiane, dove privilegiamo i gilt decennali rispetto agli omologhi australiani.

NEGLI EMERGENTI INFLAZIONE VICINA AL PICCO


La banca centrale britannica sta per concludere la stretta monetaria, mentre quella australiana prevede ancora una politica restrittiva. Nei paesi emergenti, secondo Sandrini, l’inflazione che si sta avvicinando al picco e la probabile pausa della Fed stanno contribuendo al miglioramento del sentiment. Per cui Amundi è leggermente positiva su un paniere di obbligazioni dei Paesi Emergenti con carry interessanti e tassi elevati. In un contesto complessivamente negativo per gli High Yield, mantiene invece un orientamento difensivo sugli USA, per lo scarto tra economia in rallentamento e valutazioni.

GEOPOLITICA SEMPRE TEMA CHIAVE


La liquidità al momento non costituisce un problema, ma il calo degli utili potrebbe aggravare la stretta del credito se le condizioni finanziarie rimarranno ostiche. La geopolitica resta uno dei temi chiave nel valutario per i potenziali rischi derivanti dai rapporti tra Sudafrica e Russia, del peggioramento del contesto politico, e delle difficoltà in campo energetico.

COSTRUTTIVI SULLO YEN, NON SULLA STERLINA


Amundi non è più positiva sul cross Sudafrica/dollaro mentre continua a vedere interessante il Messico/euro e il Brasile/dollaro per il carry elevato. Nei Paesi sviluppati, Amundi rimane costruttiva sullo yen rispetto al franco svizzero e all'euro, mentre la sterlina dovrebbe invece indebolirsi su entrambi. Infine, i rischi per la crescita consigliano di rafforzare le coperture sull'azionario. I metalli preziosi come l’oro offrono una diversificazione e una protezione nei confronti di crisi geopolitiche, anche se il potenziale di rialzo è limitato date le valutazioni già molto elevate.
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