Le agenzie di rating mettono sotto osservazione il debito americano

Le agenzie di rating più grandi non si sono ancora pronunciate, ma l’empasse sull’aumento del tetto del debito pubblico Usa ha indotto anche Dbrs a mettere sotto revisione il rating degli Stati Uniti. Una scelta che arriva poco dopo quella di Fitch. In entrambi i casi la revisione ha implicazioni negative.

IL MOTIVO DELLA DECISIONE

La decisione, ha fatto sapere Dbrs, "riflette il rischio che il Congresso non riesca ad aumentare o sospendere il tetto del debito in modo tempestivo. Se il Congresso non agisce, il Governo federale degli Stati Uniti non sarà in grado di onorare tutti i suoi debiti”. Il Segretario al Tesoro Janet Yellen ha ribadito che la data X potrebbe arrivare già il primo giugno. "A giudicare dagli ultimi dati sugli afflussi netti giornalieri nel conto generale del Tesoro, riteniamo ragionevole ipotizzare che la data X possa arrivare entro poche settimane, se non giorni", puntualizzano gli esperti.

ACCORDO ANCORA POSSIBILE

Come molti altri analisti, anche quelli di Dbrs si aspettano ancora che il Congresso aumenti il tetto del debito prima che il Tesoro esaurisca le risorse disponibili. Tuttavia, la contrapposizione tra Democratici e Repubblicani al Congresso rischia di bloccare ancora per molto la situazione. Dbrs Morningstar considererebbe qualsiasi mancato pagamento di interessi o capitale come un default. In questo scenario, i relativi rating degli emittenti statunitensi verrebbero declassati a "Selective Default". Inoltre, anche se il Congresso dovesse aumentare il tetto del debito prima della data X, "la prospettiva di ripetuti stalli sul tetto del debito in un ambiente politico polarizzato potrebbe indurre Dbrs Morningstar a ritenere che il rischio di credito degli Stati Uniti sia aumentato a un livello non più compatibile con un rating AAA".