Contatti

Sunday view

Qual è la situazione del nucleare in Europa?

Per una persona che si dice favorevole, un’altra si professa contraria; per un Paese che lo blocca, un altro costruisce un reattore. Il nucleare è un tema che divide l’Europa. Ma chi ha davvero ragione?

di Lorenzo Cleopazzo 23 Aprile 2023 09:30
financialounge -  sunday view

Ci siamo passati tutti, bene o male.

Ogni volta che la famiglia si ritrovava a tavola, c’era il parente delle domande scomode. E se non era la zia o lo zio che premevano per sapere del fidanzatino o della fidanzatina, erano papà e mamma che chiedevano come fosse andato il test di matematica. L’insidia era sempre dietro l’angolo, a volte ce l’aspettavamo, altre no. A volte ci preparavamo una risposta convinta e convincente, altre facevamo spallucce sperando che si cambiasse discorso al più presto.

Ora immaginate un amico o un conoscente che in mezzo a una chiacchierata vi chiede “ma tu cosa ne pensi del nucleare?”. Era più semplice rispondere sul fidanzatino. Perché se a zia Irma bastava dire il nome della nostra fiamma del liceo, con questo amico non si può certo glissare. L’argomento è fondamentale per il nostro presente e per il nostro futuro, e lo è anche rispetto al nostro passato.

Il nucleare è un tema che divide e che interroga. E se lo fa con noi al tavolo con qualche amico e una birra, figurarsi tra i banchi dei vari parlamenti dei paesi europei.

Tra chi parla di prospettive green e chi invece ne sottolinea i rischi, il Vecchio Continente è diviso.

IN-DECISIONI STORICHE


Quasi 9.000 chilometri e 12 anni, questa è la distanza tra Berlino e il disastro di Fukushima. Per non parlare di Černobyl’, più vicino geograficamente ma molto più distante nel tempo. Se quest’ultimo aveva ridestato un certo timore nei confronti del nucleare dopo le bombe su Hiroshima e Nagasaki, ciò che avvenne a Fukushima nel 2011 fu la goccia che fece traboccare il vaso di molti paesi europei, Germania in primis. All’epoca Angela Merkel annunciò la cessazione del nucleare entro il 2022, e così – dopo qualche slittamento dovuto all’emergenza energetica creata dal conflitto in Ucraina – il 15 aprile scorso tre reattori tedeschi sono stati messi definitivamente kaputt, gli ultimi di una lunga serie di smantellamenti.

Coincidenza, negli stessi giorni in Finlandia entra in azione il reattore più potente del Vecchio Continente, il primo costruito sul suolo europeo in 15 anni. Lo scopo dei finnici è di svincolarsi dalle importazioni d’elettricità dei paesi vicini, e lo stanno facendo bene visto che i cinque impianti a disposizione di Helsinki coprono gran parte della domanda energetica del paese.

Ora afferriamo l’omino di Google Earth e portiamolo ancora a spasso per il continente: questa volta andiamo fino a Parigi, capitale del gruppo dei paesi europei pro-nucleare, dove però sembra che non tutti siano conformati a questa linea. Dopo qualche cedimento da parte di Hollande, infatti, con Macron l’Eliseo è tornato a essere più indirizzato verso il mantenimento dell’indipendenza energetica in un’ottica green, annunciando anche nuovi impianti nucleari entro il 2040 secondo Le Figaro. Attualmente però il già grande potenziale energetico francese sta mostrando degli intoppi, con metà dei reattori bloccati a più riprese dalle manutenzioni e le previsioni sul prezzo dell’energia per il prossimo inverno ne risentono. Assieme alle tasche dei nostri cugini d’Oltralpe. E provate a chiedere a loro cosa ne pensano del nucleare in questo momento, vedrete che le domande di zia Irma vi sembreranno nulla.

UN PASSATO PESANTE, UN FUTURO LEGGERO


Cosa pesa di più: un chilo di passato o un chilo di futuro?

Nella classica domanda a trabocchetto di piume e ferro, un chilo di uno pesa quanto un chilo dell’altro. Ma tra passato e futuro non sappiamo dove far tendere la nostra bilancia. Da un lato abbiamo ciò che è stato: Hiroshima e Nagasaki, poi Černobyl’ e infine Fukushima – senza contare le continue minacce belliche legate alla parola ‘nucleare’ tra la Guerra Fredda e l’attuale conflitto in Ucraina. Dall’altra la prospettiva di un’energia che la scienza ci dice essere la più pulita, assieme all’eolico - 12g di Co2 per kWh, dati IPCC. Da una parte la paura che certi disastri possano ripresentarsi, dall’altra un’energia molto più proficua in termini di ‘densità energetica’ – in poche parole: si produce più energia con meno materie prime e meno spazio per gli impianti. Da una parte una questione che divide i paesi europei e non solo, dall’altra pure. Perché non dimentichiamoci che il nucleare è un argomento attuale, e non c’è presente senza un passato a cui riferirsi e un futuro ancora da scrivere. Lo diceva bene il buon Friedrich Nietzsche: “Il futuro influenza il presente tanto quanto il passato.” E noi dobbiamo solo scegliere da quale dei due vogliamo farci influenzare di più.

TOPPE E RAMMENDI


L’anno scorso i tre reattori ora spenti da Berlino hanno generato circa il 6,5% dell’energia tedesca. Ora voi direte che, in fondo, non è poi questa grande perdita. Il punto però sta in quali scelte si adotteranno per avvicinarsi alla tanto agognata indipendenza energetica, riportata pesantemente in primo piano con il conflitto in Ucraina. Pale eoliche e pannelli fotovoltaici a tutto spiano, oppure ci sarà un ritorno al fossile?

Come riporta l’emittente franco-tedesca Arte, proprio in vista del blocco del gas russo di un anno fa la Germania si è vista costretta a riattivare alcune centrali a carbone, con queste che alimentano le riserve energetiche tedesche.

E se a Berlino hanno messo una toppa e in Finlandia ci stanno cucendo su un gran bel ricamo, in molti altri paesi ci si chiede ancora se e dove ci sia un buco da rammendare.

La verità però è che il nucleare è un tema che c’è, un tema presente e concreto, che va affrontato. Un argomento a cui basta una scintilla per innescare la miccia della discussione e riaccendere le fiamme del dibattito. E a proposito di domande scomode, ora non ci resta che chiederci quale sarà la situazione del nucleare in Europa nel futuro prossimo.

BONUS TRACK


Certo ognuno è libero di essere a favore o meno il nucleare, ma ora, se zia Irma o il nostro amico in comune dovessero chiedervi cosa ne pensate, avrete una risposta più dettagliata rispetto a una scrollata di spalle.
Share:
Read more:
Trending