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L'analisi

Per PGIM il collasso SVB avrà un impatto negativo sui multipli bancari nel medio-lungo termine

La crisi scatenata dal collasso della SVB inciderà in modo significativo sugli utili: i margini si comprimeranno con il calo dei depositi e il margine di interesse netto diminuirà a causa della debolezza dei prestiti

di Leo Campagna 24 Marzo 2023 17:08
financialounge -  Jennison Asscoiates mercati PGIM Silicon Valley Bank

Il fallimento della Silicon Valley Bank (SVB) è il secondo più grande in ambito bancario nella storia degli Stati Uniti. Mentre l’istituto commerciale con sede in California è la prima banca statunitense a entrare in crisi a causa dell'attuale ciclo di rialzo dei tassi da parte della Federal Reserve (Fed, altri settori dell'economia sensibili ai tassi di interesse, come ad esempio l’immobiliare, hanno risentito dell’aggressiva politica restrittiva messa in campo dalla banca centrale USA. La Fed, infatti, ha rapidamente portato il tasso sui fondi federali (fed funds) dallo 0-0,25% all'inizio del 2022 all’attuale 4,5-4,75% (al 14/03/2023).

GARANTITI TUTTI I DEPOSITI DI SVBANK E SIGNATURE BANK


“I regolatori statunitensi si sono mossi rapidamente per garantire tutti i depositi non soltanto di SVB ma anche di Signature Bank, il cui controllo dei depositi è stato assunto dalla New York Community Bancorp dopo il via libera della Federal Deposit Insurance Corporation (Fdic). La priorità era infatti quella di garantire la fiducia nel sistema finanziario statunitense e mitigare il rischio di altri fallimenti” fanno sapere gli esperti di Jennison Associates (affiliata di PGIM).

IL BANK TERM FUNDING PROGRAM


In quest’ottica è stata attivata dal governo degli Stati Uniti una nuova struttura per la gestione di questa crisi bancaria. Si tratta del Bank Term Funding Program (BTFP) che permetterà alle banche di prendere prestiti dalla FED per soddisfare i prelievi dei clienti, in cambio della garanzia dei loro portafogli obbligazionari in modo da evitare di vendere sul mercato e subire una perdita sui titoli in quei portafogli, come è stata invece costretta a fare la Silicon Valley Bank.

PAURA PER L’IMMINENZA DI UN CICLO RIFLESSIVO


“Le autorità di regolamentazione seguono con la massima attenzione le implicazioni del caso dal momento che altri istituti regionali hanno accusato un calo significativo in Borsa sulla scia delle notizie di queste crisi bancarie. Un contesto che potrebbe, nel tempo, comportare standard di sottoscrizione più severi, quindi requisiti patrimoniali più elevati in futuro. Le decisioni annunciate dalla Fed riducono significativamente il rischio di corsa agli sportelli a medio termine. Tuttavia, i titoli delle banche regionali continuano a muoversi con ampie oscillazione per la paura dell’imminenza di un ciclo riflessivo” specificano i manager di Jennison Associates.

IMPATTO SIGNIFICATIVO SUGLI UTILI


Secondo i quali la maggior parte delle banche regionali USA dovrebbe essere a posto, ma tutto quello che sta accadendo rischia di provocare un impatto significativo sugli utili dal momento che è probabile che i margini si comprimano con il calo dei depositi e il margine di interesse netto in calo a causa della debolezza dei prestiti. Di conseguenza, è probabile che le banche tenderanno in futuro ad una maggiore attenzione a erogare prestiti e finanziamenti.

MULTIPLI BANCARI VISTI IN CONTRAZIONE


“La situazione richiederà probabilmente un maggiore controllo e regolamentazione. Vale a dire includere gli altri redditi complessivi accumulati (AOCI), cioè i guadagni e le perdite speciali del bilancio che non sono stati completati, in coefficienti patrimoniali simili alle norme Globally Systemically Important Banks (GSIB): questo avrebbe un impatto negativo sui multipli per i titoli bancari nel medio-lungo termine” concludono gli esperti di Jennison Associates - affiliata di PGIM.
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