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L'analisi

Vontobel: la Fed tra stabilità finanziaria e lotta all’inflazione ostinata

Mario Montagnani, Senior Investment Strategist di Vontobel, analizza la politica della Fed in conseguenza della crisi bancaria statunitense

di Anna Patti 22 Marzo 2023 17:56
financialounge -  FED Mario Montagnani politica monetaria Vontobel

Il processo disinflazionistico continua sia negli USA che in Europa, anche se aritmi molto diversi. Gli eventi che hanno coinvolto la Silicon Valley Bank e Credit Suisse hanno deteriorato le dinamiche di mercato.

I CONSUMI NEGLI USA


L’indice CPI negli Stati Uniti a febbraio ha mostrato un ulteriore rallentamento sequenziale al 6,0% (dal 6,4% di gennaio), con un aumento core del 5,5%, il più piccolo aumento su 12 mesi da dicembre 2021, di poco inferiore al +5,6% di gennaio. L’index for shelter ha contribuito maggiormente all'aumento mensile di tutti gli articoli, con una quota superiore al 70%, seguito da quello dei generi alimentari, delle attività ricreative e dei mobili per la casa.

PER ALCUNE CATEGORIE IN USA SI PUO’ PARLARE DI DEFLAZIONE


Negli USA per alcune categorie chiave si può già parlare di deflazione, dice Mario Montagnani, Senior Investment Strategist di Vontobel. È il caso dei beni durevoli e dell'energia ma è anche chiaramente visibile nei prezzi alla produzione, dai fertilizzanti ai prezzi agricoli. L’inflazione permane alta nel settore alimentare anche se la deflazione nel settore produttivo dovrebbe diminuire i prezzi dell’alimentare nel corso dell’anno.

LE MOSSE DELLA FED


L'inflazione shelter è correlata positivamente ai tassi dei Fed fund, sostiene l’analista di Vontobel. Un cambio di rotta accelerato da parte della Fed in un clima di rallentamento economico, potrebbe accelerare la tendenza. Inoltre i recenti eventi che hanno coinvolto le banche comportano che essi dovranno ricalibrare le strategie di prestito, riducendo il rischio man mano che l’impatto dei tassi diventerà sempre più visibile.

LE CONSEGUENZE DELLA CRISI BANCARIA


Le banche di medie dimensioni svolgono un ruolo importante nell’economia, rappresentano il 50% dei prestiti commerciali e industriali negli Stati Uniti, tra il 60% e l’80% dei prestiti immobiliari residenziali e commerciali e circa il 50% dei prestiti al consumo. Probabilmente le imprese e i consumatori ne risentiranno, poiché le banche saranno più prudenti nel concedere denaro. Pertanto secondo Montagnani l’attuale crisi bancaria potrebbe diventare un fattore deflazionistico, a sostegno della nostra opinione che la tendenza alla disinflazione osservata dal luglio 2022 potrebbe continuare nel 2023.

LA REAZIONE DEI MERCATI


I mercati azionari hanno registrato un forte rimbalzo dalla fine di settembre 2022. A febbraio, i mercati sono rimasti delusi dalla prospettiva di un minore allentamento monetario da parte delle banche centrali, legato a un'economia troppo forte e a un'inflazione che è più rigida del previsto. Tutti questi fattori, sottolinea l’analista di Vontobel, si sono espressi contro uno scenario di "pivot" anticipato e hanno introdotto la volatilità del mercato. Solo poche settimane fa, dopo i dati deludenti dell’IPC di gennaio e i solidi dati sull'economia, le probabilità suggerivano un rialzo di 75 punti base come probabile risultato della prossima riunione del FOMC di questo mese.

LA FED TRA STABILITA’ E LOTTA ALL’INFLAZIONE


La crisi delle banche Usa ha sollevato dubbi sul dilemma che devono affrontare le banche centrali e ha cambiato la percezione degli investitori. La crisi avvenuta potrebbe condurre le banche centrali a rallentare il ciclo di rialzi ma i dati dell’IPC incoraggeranno la continuazione. Mario Montagnani, Senior Investment Strategist di Vontobel, sottolinea che le ultime due settimane hanno portato ad una rivalutazione della politica monetaria statunitense. I mercati vacillano su una possibilità di rialzo in questo mese e prevedono una pausa a maggio e una ripresa nella seconda metà del 2023.

COME SI MUOVERANNO I TASSI


L’analista di Vontobel riporta che Morgan Stanley prevede ancora un rialzo dei tassi di 50 punti base questo mese, mentre Goldman Sachs e Barclays non prevedono alcun rialzo dei tassi, mentre Nomura è già favorevole a un taglio dei tassi di 25 pb e ha chiesto la fine del QT. Questa fa immaginare che la Fed darà priorità alla stabilità finanziaria più che alla stabilità dei prezzi. In conclusione secondo Montagnani ci troviamo di fronte a una nuova situazione di incertezza, nonostante la crisi bancaria non sia sistemica e l’inflazione continui a scendere. La storia dice che le banche centrali di solito interrompono gli aumenti quando qualcosa si rompe, “tuttavia, tendiamo a credere che l'evento SVB non sarà l'ultimo "relitto" di uno dei cicli di rialzo più aggressivi della storia”, asserisce il Senior Investment Strategist di Vontobel.
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