Le Borse europee estendono il rialzo incoraggiate da prezzi alla produzione in frenata

I prezzi alla produzione nell’Eurozona frenano oltre le attese a gennaio con una crescita sull’anno del 15% al livello più basso da agosto 2021. Mese su mese l’indicatore, che viene letto come un anticipatore dei prezzi al consumo, registra addirittura un calo del 2,8%, grazie a una caduta del 9,4% dei prezzi dell’energia. Il dato supporta i listini che estendono i guadagni, con Milano che fa meglio del resto d’Europa supportata dai rialzi di Prysmian, Cnh e Stellantis.

L’umore degli investitori è sostenuto anche dai dati forti sulla ripartenza cinese e da segnali di moderazione sui tassi arrivati dagli USA, dove il presidente della Fed di Atlanta si è espresso a favore di rialzi contenuti entro i 25 punti base indicando la possibilità di andare in pausa quest’estate.

Sul mercato valutario l’euro recupera contro dollaro sopra 1,06, mentre sull’obbligazionario si allentano le pressioni al rialzo sui rendimenti dei principali titoli di Stato, con il Bund tedesco che viaggia sul 2,7% e il BTP italiano poco sopra il 4,5%. Arretra il prezzo del petrolio dopo il rialzo di ieri con il Brent sopra gli 84 dollari al barile e il WTI sotto i 78 dollari.