Stellantis corre in Borsa dopo conti positivi

Avvio in rosso per i listini europei dopo la giornata negativa a Wall Street. A Piazza Affari occhi puntati su Anima Holding dopo il raggiungimento, da parte del fondo Fsi, del 9% del capitale. Intanto il fondo Kkr, su indicazione del governo italiano, ha fatto sapere a Tim che la sua offerta per la rete è stata prorogata di un mese, fino al 24 marzo 2023. Sempre sulla Borsa di Milano in evidenza il titolo Stellantis (+2%) dopo i conti 2022 positivi e l'annuncio di un buyback azionario da 1,5 miliardi.

GIORNATA NERA A WALL STREET

Ieri, martedì 21 febbraio, Wall Street ha chiuso la peggiore seduta dall'inizio dell'anno, bruciando di fatto tutti i guadagni accumulati nel mese di febbraio. Il Dow Jones ha perso il 2,06%, l'S&P 500 ha ceduto il 2% mentre il Nasdaq ha chiuso a -2,5%. Tra gli investitori americani prevale il nervosismo in attesa della pubblicazione dei verbali dell'ultima riunione della Federal Reserve, prevista per le 19 italiane. Gli analisti si aspettano che la Fed continui poi ad aumentare i tassi di interesse e a mantenerli elevati, ben oltre il 5%, piu' a lungo del previsto, e questo alimenta la paura di una recessione. I rendimenti del Tesoro Usa sono saliti bruscamente.

TENSIONI GEOPOLITICHE

Inoltre, i conti trimestrali di grandi catene di rivenditori come Walmart e Home Depot hanno aggiunto tensione sui mercati. Senza contare, infine, la crescita della tensione tra Russia e Usa dopo la dichiarazione, da parte di Putin, della sospensione dell'accordo Start sul disarmo nucleare. Da Varsavia il presidente Usa Biden ha detto che il sostegno americano all'Ucraina non vacillerà. Nel frattempo i diplomatici cinesi proseguono la missione a Mosca.

TOKYO IN ROSSO

Le difficoltà del mercato americano si ripercuotono anche sulla Borsa di Tokyo, che nella seduta odierna ha ceduto l'1,34% con l'indice Nikkei. A Hong Kong, le perdite sono state piu' contenute, l'indice Hang Seng è sceso dello 0,3% nella prima mattinata italiana. La Borsa di Shanghai ha perso lo 0,47%. Sul fronte materie prime il petrolio perde terreno: Wti a 75,6 dollari al barile (-1%) e Brent a 82,3 dollari al barile (-0,8%). In rialzo del 2,2% a 49,6 euro per megawattora il prezzo del gas naturale sulla piattaforma Ttf di Amsterdam.