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Candriam: azionario in attesa della svolta della Fed nella seconda metà del 2023

Per Geoffroy Goenen, Head of Fundamental European Equity Management, la fine della si aprirà un ciclo economico rialzista. In attesa bisognerà accettare una certa volatilità e cercare validi punti di ingresso

di Virgilio Chelli 10 Febbraio 2023 17:00
financialounge -  Candriam FED Geoffroy Goenen mercati

I mercati azionari europei, affaticati dalla crisi in Ucraina, hanno chiuso il 2022 con una sovra-performance relativa rispetto a USA e Mercati Emergenti. Da inizio anno, il sentiment è più ottimista rispetto all'autunno, anche se lo scenario continua a far pensare a un rallentamento dell'economia, e gli investitori sembrano già intravedere un orizzonte più radioso. Geoffroy Goenen, Head of Fundamental European Equity Management di Candriam, ritiene che le azioni europee abbiano concluso il primo passo di un valzer a tre tempi, "la fase del Value", seguita alla normalizzazione dei tassi a lungo termine che aveva influenzato negativamente le valutazioni dei titoli Quality/Growth.

PICCO DELL’INFLAZIONE IN BUONA PARTE SUPERATO


L’esperto di Candriam ritiene che ora il picco dell'inflazione sia ormai per buona parte superato, quanto meno negli USA, mentre l'Europa sembra seguire la medesima traiettoria. Nel 2023 questo trend dovrebbe accelerare su entrambe le sponde dell'Atlantico, e sarebbe poco prudente, senza dubbio in USA e in alcuni segmenti, escludere addirittura totalmente un rischio di deflazione entro il 2024. I tassi dovrebbero comunque raggiungere un picco nel primo trimestre e rimanervi probabilmente fino alla fine dell'anno, continuando ad alimentare la decelerazione dell'economia.

LA FASE DELLA QUALITA’ DIFENSIVA


Inevitabilmente, l'Europa sarà interessata a posteriori dall’ importante decelerazione in atto dell'economia USA, e questo porta al secondo passo dell’analisi di Goenen, il focus sulla “qualità difensiva”. Alcune aziende decelereranno in termini di profitti, altre resisteranno e i grandi vincitori saranno quelle che riusciranno a trarre vantaggio dalle nicchie in accelerazione. In questa seconda fase, orientarsi verso le aziende di qualità appare all’esperto di Candriam una strategia interessante per evitare perdite legate al rallentamento economico, prediligendo i titoli difensivi, sia che di profilo internazionale o nazionale.

PRIVILEGIARE I TITOLI INNOVATIVI


A livello settoriale, i beni di prima necessità e le infrastrutture sanitarie dovrebbero, secondo Goenen, rispondere a queste specifiche, ma una rigorosa selezione resta fondamentale per individuare chi sarà capace di sorprendere positivamente il mercato. Inoltre, le società con un elevato livello di innovazione dovrebbero soddisfare l'esigenza di visibilità e crescita strutturale incrementando il gap con i concorrenti. Un gran numero è già esposto a nicchie, in particolare nella transizione energetica, nuove tecnologie sanitarie, digitalizzazione o automazione, tutti temi che Candriam privilegia nella sua strategia di investimento in titoli innovativi.

OCCHIO ALLA RIAPERTURA DELLA CINA


Il secondo passo del valzer dovrebbe essere accompagnato da un calo dei tassi a lungo negli USA, e l'Europa dovrebbe seguire. Un altro elemento che Goenen raccomanda di tenere sott'occhio è la progressiva riapertura della Cina, che potrebbe avere un impatto sul prezzo delle materie prime e di conseguenza sulle finanze europee, favorendo nel breve periodo alcuni titoli ciclici legati ai consumi e industriali. Ma ciò non elimina i problemi della crisi immobiliare e dell'indebitamento, a cui la Cina dovrà continuare a far fronte nei prossimi anni con inevitabile impatto sul suo potenziale di crescita.

LA SVOLTA DELLA FED FARA’ PARTIRE UN CICLO RIALZISTA


L'ora della terza fase del valzer dipende dalla famosa "svolta" della Fed, che dopo aver innescato il rallentamento economico e il calo dei mercati costituirà l'elemento scatenante del prossimo ciclo economico rialzista. Goenen sottolinea che questo profondo cambiamento dipenderàda due condizioni principali: la significativa riduzione dell'inflazione core verso il 3%, se non addirittura il 2%, e la flessibilità del mercato del lavoro, con un bacino più importante di manodopera inutilizzata e un importante aumento della disoccupazione.

ACCETTARE LA VOLATILITA’ E TROVARE PUNTI DI INGRESSO


Poiché tutti questi fattori devono convergere, l’esperto di Candriam non prevede la "svolta" della Fed prima della seconda parte del 2023 o addirittura fine anno. Nell'attesa, la prima importante sfida di quest'anno sarà continuare ad accettare alcune variazioni contrarie nel breve periodo, dato che la volatilità, alimentata dai timori degli investitori, dovrebbe mantenersi elevata. La seconda sfida sarà trovare punti di flessione che consentano di posizionarsi sul lungo periodo a livelli interessanti.
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