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In cerca di solidità

Wellington Management vede un futuro molto promettente per le infrastrutture

Gli esperti di Wellington Management hanno una view positiva sulle utilities USA ed europee e intravedono valore in alcune aree del settore midstream e in determinati gestori di ripetitori e operatori telecom

di Leo Campagna 3 Febbraio 2023 13:30
financialounge -  infrastrutture Tim Casaletto Tom Levering wellington management

La guerra in Ucraina e la conseguente crisi energetica e del gas naturale. Il brusco rialzo dei tassi d’interesse per contrastare l’impennata dell’inflazione. La persistenza dei problemi delle catene di approvvigionamento dovuti al Covid. Queste criticità hanno alimentato nel 2022 una forte volatilità sui mercati azionari globali ma le infrastrutture quotate hanno offerto una maggiore protezione in termini relativi rispetto all’indice MSCI ACWI delle Borse mondiali.

BUSINESS MODEL CHE OFFRE UNA RELATIVA SOLIDITÀ


Nell’attuale contesto di incertezza, i business model delle società attive in ambito infrastrutturale potrebbero continuare a offrire una relativa solidità. Ne sono convinti Tom Levering, Global Industry Analyst e Tim Casaletto, Global Industry Analyst di Wellington Management, che ricordano come le società di infrastrutture siano di norma proprietarie di asset fisici con una scarsa sensibilità al ciclo economico e una vita economica molto lunga dal momento che forniscono servizi essenziali all'economia.

LA VOLATILITÀ SUI MERCATI RESTERÀ ANCHE QUEST’ANNO


“La volatilità sui mercati non diminuirà quest’anno ma vediamo interessanti prospettive di lungo periodo per le infrastrutture quotate. Le valutazioni si posizionano ampiamente all'interno dei range storici mentre le opportunità di crescita nei nostri settori preferiti sono incoraggianti. Le infrastrutture quotate possono pertanto continuare ad offrire una relativa stabilità, grazie alle caratteristiche difensive, e, sul più lungo termine, interessanti opportunità di rendimento” spiegano i due manager di Wellington Management.

UTILITIES STATUNITENSI


Che poi approfondiscono le prospettive nelle specifiche aree strategiche, a cominciare dai servizi di pubblica utilità ed energie rinnovabili. “Si stima che le utility statunitensi possano crescere in un range del 6%-8%, grazie all’affermazione delle fonti rinnovabili intermittenti a scapito dei combustibili fossili e alla necessità di investire nelle reti elettriche. Vediamo una forte crescita anche nelle utility del gas, impegnate a sostituire i vecchi gasdotti allo scopo di incrementarne la sicurezza e ridurre le emissioni di metano. Infine, vale la pena di sottolineare che la redditività dei servizi di pubblica utilità è regolamentata e storicamente correlata ai Treasury USA” riferiscono Levering e Casaletto.

SETTORE DEI SERVIZI DI PUBBLICA UTILITÀ IN EUROPA


I due manager confermano le prospettive positive anche per il settore dei servizi di pubblica utilità in Europa. “Sono infatti attesi investimenti significativi nelle infrastrutture energetiche interne a seguito del conflitto in Ucraina e alla necessità di assicurarsi forniture energetiche (per esempio, estensione delle reti elettriche, maggior ricorso alle rinnovabili, potenziamento delle infrastrutture per il gas). “In diversi Paesi della regione i prezzi di questi servizi sono stabiliti a livello statale e direttamente legati all’inflazione. Un fattore molto positivo nell’attuale contesto macroeconomico, persino in caso di introduzione di tasse sugli extra-profitti” sottolineano i due analisti di Wellington Management.

INFRASTRUTTURE DATI


Nell’ambito invece delle infrastrutture dati, Levering e Casaletto guardano con attenzione, alla luce della crescente rilevanza della connettività su scala globale, a determinati gestori di ripetitori e operatori di telecomunicazioni . “Si tratta di aziende il cui business model evidenzia una certa resilienza in un contesto inflazionistico, dal momento che i gestori di ripetitori tendono a integrare i canoni annuali al carovita, mentre le società di telecomunicazione che operano in un contesto di elevata concorrenza evidenziano di norma un maggior potere di determinazione dei prezzi nelle fasi di inflazione elevata. Senza poi trascurare che molte di queste imprese vantano stabilità e prospettive di crescita solide, nonché valutazioni interessanti” puntualizzano i due manager.

ENERGIA MIDSTREAM


I quali intravedono valore anche in alcune aree del settore midstream dove i profitti sono per la maggior parte generati da servizi erogati sulla base di contratti stabili (per esempio, trasmissione a lungo raggio). Inoltre, l’avvio della costruzione in America del Nord di ulteriori terminali per il gas naturale liquefatto (GNL), che richiederanno nuovi gasdotti, ha fatto emergere nuove opportunità di crescita nell’energia midstream. “Adottiamo invece un atteggiamento cauto sulle infrastrutture per i trasporti dove troviamo però interessanti le strade a pedaggio che possono indicizzare (totalmente o in parte) le tariffe all’inflazione” concludono i due analisti di Wellington Management.
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