Contatti

Previsioni

La Financière de l’Échiquier: che fine ha fatto l’inflazione?

Enguerrand Artaz, gestore di La Financière de l’Échiquier fa il punto della settimana sui mercati e analizza l’andamento dell’inflazione

di Anna Patti 1 Febbraio 2023 20:00
financialounge -  Economia cinese Enguerrand Artaz inflazione La Financière de l'Echiquier mercati

L’inflazione è al centro del dibattito finanziario e ha alimentato le riflessioni degli operatori a partire dalla fine del 2021 e potrebbe ancora continuare a tenere banco.

L’INFLAZIONE NEL MONDO


L’inflazione si muove in modo differente nelle diverse aree geograficche, in alcune stiamo assistendo a un calo, in altre no come nel caso degli Stati Uniti. Mentre l'inflazione globale inizia ad arretrare nell'Eurozona grazie alla diminuzione dei prezzi dell'energia, l'inflazione di fondo continua a crescere. Perfino il Giappone a lungo risparmiato dall’impennata dei prezzi sta facendo i conti con livelli di inflazione che non si vedevano dagli anni ’90 o addirittura dagli anni ’80 tanto da spingere la Banca del Giappone a riconsiderare la sua politica monetaria particolarmente accomodante da anni ormai. Tra le principali economie che sono state risparmiate dall’inflazione, per ora, c’è soltanto la Cina.

LA CINA


Secondo Enguerrand Artaz, gestore di La Financière de l’Échiquier, la fine della politica zero covid e la riapertura del Pese faranno crescere la domanda di materie prime. L’esperto di La Financiere de l’Échiquier sostiene che : “questa prospettiva è tutt'altro che banale per i prezzi delle materie prime visto che la Cina importa in media un quinto del petrolio mondiale, oltre la metà del rame e del nichel, e tre quinti del gas naturale liquefatto”. Inoltre bisogna considerare che, sebbene la Repubblica Popolare non abbia messo in atto un piano di stimolo della domanda, come accade invece negli USA con i massicci aiuti alle famiglie, i cinesi hanno risparmiato molto durante questi trimestri di restrizioni. Si stima che le famiglie cinesi abbiano accumulato 2.600 miliardi di dollari,
“una montagna di liquidità che rappresenta un potente serbatoio di consumi, pronto a irrigare l'economia globale non appena Pechino riaprirà le sue frontiere”, sottolinea l’analista de La Financière de l’Échiquier.

L’IMPATTO DELLA DOMANDA SULLA CRESCITA ECONOMICA GLOBALE


L’impennata della domanda dovrebbe avere un impatto positivo sulla crescita economica globale, soprattutto in Europa in cui molte aziende sono esposte ai consumi cinesi. Per Enguerrand Artaz, gestore di La Financière de l’Échiquier potrebbe anche provocare ulteriori disagi nelle catene di approvvigionamento che hanno appena ripreso a funzionare quasi normalmente, questo è tanto più vero in quanto la tregua non è omogenea, tra l'eccesso di scorte di alcuni prodotti negli ultimi mesi e la persistente carenza di altri.

IL RISCHIO DI UNA NUOVA ONDATA INFLAZIONISTICA


In conclusione ritiene l’esperto de La Financière de l’Échiquier la riapertura cinese avrà ripercussioni sull’economia globale. Va valutata la velocità con cui la riapertura cinese impatterà sull’economia globale. Rimangono ancora dubbi per le vicissitudini presenti nell'immobiliare domestico che fanno sì che il settore delle costruzioni sia asfittico, limitando la domanda di alcune materie prime. Inoltre la cautela nei consumi durante la pandemia e le incertezze circa le prospettive economiche potrebbero attenuare la voglia di spendere frettolosamente i risparmi accumulati. Proprio in questa fase in cui l’inflazione sembra non essere più al centro dell’attenzione, la riapertura economica cinese rischia di determinare una nuova ondata inflazionistica, ecco perché suggerisce l’esperto de La Financière de l’Échiquier l’economia cinese deve essere attentamente monitorata.
Share:
Trending