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Credit Suisse: presto per abbandonare la prudenza, meglio portafogli difensivi

Il Chief Investment Officer Michael Stroebeck è scettico sulla possibilità di vedere presto un nuovo mercato Toro, nonostante il recente ottimismo degli investitori, e avverte sulle condizioni sfidanti per gli utili societari

di Virgilio Chelli 28 Gennaio 2023 15:00
financialounge -  Credit Suisse mercati Michael Stroebeck
financialounge -  Credit Suisse mercati Michael Stroebeck

I mercati sono stati piuttosto ottimisti negli ultimi tempi, con un buon andamento di azionario e obbligazionario dalla fine del 2022, supportati da notizie migliori del previsto, in particolare sul versante dell’inflazione. Ma nonostante il ritrovato ottimismo, secondo Michael Stroebeck Chief Investment Officer di Credit Suisse, è ancora troppo presto per abbandonare il posizionamento prudente nei portafogli, mentre è prudente mantenere un'inclinazione difensiva per il momento, ritenendo che gli investitori non dovrebbero inseguire il rally qui e ora.

PERFORMANCE FINORA POSITIVA DI AZIONI E OBBLIGAZIONI


I mercati azionari hanno avuto un'oscillazione verso la fine dello scorso anno, ma da allora hanno guadagnato costantemente, quello USA salito di circa il 5% mentre gli altri mercati hanno fatto ancora meglio, soprattutto emergenti e azioni europee, che hanno guadagnato oltre il oltre il 7%. Anche l’obbligazionario ha registrato una performance positiva, grazie al calo dei rendimenti, che sui Treasury statunitensi a 10 anni Stati Uniti a 10 anni sono scesi da oltre il 3,8% a circa il 3,5%.

MA E’ GIUSTIFICATO UN POSIZIONAMENTO ANCORA PRUDENTE


Lo slancio positivo del mercato induce a chiedersi se il posizionamento prudente nelle azioni di Credit Suisse sia ancora giustificato. La risposta di Stroebeck è affermativa, mentre rimane scettico sulla possibilità di vedere presto un nuovo mercato Toro dopo un 2022 molto difficile. L’esperto di Credit Suisse elenca i diversi fattori che hanno contribuito al recente rialzo, a partire dall’inflazione che ne ha raffreddato le aspettative, con il calo dei prezzi energetici e l’inattesa riapertura dell’economia cinese.

IL MERCATO PREZZA UN ECCESSIVO OTTIMISMO SUI TASSI


Ma gli indicatori basati sulle aspettative, come gli indici PMI, continuano a suggerire un rallentamento dell’attività economica. Restano le speranze che la Fed riesca ad architettare un atterraggio morbido dell’economia, ma è una cosa che accade di rado, soprattutto dopo una stretta monetaria così aggressiva. Per cui il quadro rimane sfidante, e l’esperto di Credit Suisse vede il rischio che il mercato stia prezzando un ottimismo eccessivo, soprattutto su inflazione e banche centrali.

RALLENTAMENTO DELL’INFLAZIONE MENO RAPIDO DELLE ATTESE


Lo scenario di un’inflazione che già entro quest’anno si avvicini al target del 2% e che la Fed possa iniziare a tagliare i tassi nella seconda metà del 2023, secondo Stroebeck è troppo benevolo per costruirci sopra una strategia. Lo scenario principale di Credit Suisse prevede un’inflazione in rallentamento ma meno rapido di quanto sta prezzando il mercato, soprattutto per quanto riguarda il tasso core, che esclude alimentari e energia ed è il più guardato dalle banche centrali.

UTILI DESTINATI A RESTARE SOTTO PRESSIONE


Secondo l’esperto di Credit Suisse anche gli utili societari sono destinati a restare sotto pressione crescente nonostante l’inflazione rallenti perché il movimento è in sintonia con quello della crescita del PIL, anch’essa destinata a un declino significativo. Nel mondo sviluppato i margini aziendali hanno appena iniziato a ridursi dai livelli record e sarà difficile evitare ulteriori compressioni se la crescita economica frena, i tassi continuano alti a far salire i costi di finanziamento e il potere di prezzo sfuma.

MA GLI INVESTITORI NON NE TENGONO ABBASTANZA CONTO


Ma, sottolinea Stroebeck, oltre a condizioni monetarie restrittive prolungate, quello che preoccupa è che gli investitori non riflettono ancora abbastanza nelle loro scelte questa prospettiva sfidante per gli utili societari.
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