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La giornata dei mercati

Borse europee intorno alla parità nel finale, dati divergenti da USA e Eurozona

I principali indici si muovono tutti intorno alla parità alle battute finali con gli indici PMI di gennaio che indicano l’Eurozona tornata in espansione mentre gli USA restano in contrazione per il settimo mese

di Virgilio Chelli Aggiornato al 24/01/2023 17:15
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24/01/2023 17:15

Dopo una partenza in lieve rialzo l’azionario europeo in corso di seduta ha prima annullato gran parte dei guadagni iniziali e poi recuperato qualcosa per avviarsi alla chiusura intorno alla parità sui principali indici. Gli investitori digeriscono dati contrastanti sull’attività economica in Eurozona e in USA, con la prima che entra in territorio espansione a gennaio per la prima volta da giugno mentre la seconda che rimane in contrazione per il settimo mese consecutivo.

Nel dettaglio, l’indice S&P Global US Composite PMI a gennaio è salito a 46,6 a gennaio da 45 in dicembre, in contrazione da sette mesi consecutivi ma al ritmo più moderato da ottobre. Le aziende interpellate continuano comunque a indicare debolezza della domanda con l’alta inflazione che impatta i consumi. Nell’Eurozona invece l’indicatore equivalente a gennaio è salito sopra la soglia che separa contrazione e espansione a 50,2 punti, contro aspettative di mercato di una lettura a 49,8, grazie al rimbalzo del settore dei servizi e a una contrazione in rallentamento della produzione industriale.

Il mercato continua a leggere i dati per cercare di scrutare le mosse della Fed, che terrà la prima riunione del FOMC dell’anno a cavallo del mese, cui seguirà a ruota il direttivo della BCE, nell’ultima fase verbalmente più aggressiva della banca centrale americana. L’euro continua intanto a viaggiare ‘in vista’ di quota 1,09 contro dollaro.

A Milano l’indice FTSE MIB recupera appena il territorio positivo e scambia poco sotto i 25.900 punti con Intesa, Unicredit e Prysmian che guidano i rialzi mentre Saipem accusa le perdite maggiori.

24/01/2023 11:25


L’azionario europeo ha annullato gran parte dei guadagni dell’apertura e viaggia intorno alla parità dopo la pubblicazione degli indici PMI che segnalano il ritorno dell’Eurozona in territorio espansione dopo sei mesi consecutivi di contrazione, con la fiducia delle imprese che segna il maggior rialzo dall’inizio della crisi da Covid, nonostante le prospettive di elevata inflazione e costo del denaro in crescita. In Germania la fiducia dei consumatori inoltre migliora per il quarto mese consecutivo grazie al calo dei prezzi dell’energia. Il tutto sembra rafforzare l’atteggiamento deciso della BCE nel contrasto dell’inflazione.

Nel dettaglio, l’indice S&P Global Eurozone Composite PMI, che registra l’attività sia del settore manifatturiero che dei servizi, a gennaio è salito sopra la soglia che separa contrazione e espansione a 50,2 punti, contro aspettative di mercato di una lettura a 49,8, grazie al rimbalzo del settore dei servizi e a una contrazione in rallentamento della produzione industriale. Ha accelerato anche la crescita dell’occupazione mentre la fiducia delle imprese ha messo a segno il maggior aumento mensile da giugno 2020.

A Milano l’indice FTSE MIB si mantiene intorno alla parità cercando di tenere quota 25.800 punti con gli investitori che digeriscono le implicazioni dei dati PMI, che puntano a un’economia resiliente. A livello di singoli titoli, in evidenza alla guida dei rialzi Prysmian, STMicroelectronics e Stellantis, mentre sul versante opposto si segnala la debolezza dei bancari con Nexi.

Gli investitori nell’azionario europeo soppesano le aspettative sulle prossime mosse delle banche centrali, con la Fed che potrebbe iniziare a rallentare il ritmo dei rialzi a fronte di una BCE più aggressiva e determinata ad abbattere l’inflazione. Attesa anche per la trimestrale di Microsoft in uscita in giornata da cui il mercato si aspetta indicazioni sulla direzione dei titoli dei big tech americani.
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