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Perché Raiffeisen CM punta su Treasury brevi e corporate bond di buona qualità

Nell’outlook trimestrale Ingrid Szeiler, CIO di Raiffeisen Capital Management ,spiega le ragioni della sottoponderazione nel comparto azionario, l’azzeramento nelle materie prime e il focus sul reddito fisso

di Leo Campagna 27 Novembre 2022 09:30
financialounge -  Ingrid Szeiler mercati Raiffeisen Capital Management

I mercati azionari hanno mostrato un buon recupero dopo le forti perdite accusate in agosto e settembre. Una dinamica a cui hanno contribuito i solidi fondamentali come evidenziato, dalla buona tenuta del mercato del lavoro delle principali economie. Inoltre mentre diversi operatori di mercato sperano nuovamente in un'inversione di tendenza rispetto all'aggressivo aumento dei tassi di interesse da parte delle banche centrali, va ricordato come in ogni mercato con tendenza al ribasso, ci sono sempre “movimenti contrari” che nascono semplicemente da una situazione di "ipervenduto", senza che il contesto sia cambiato.

QUANTO È SOSTENIBILE QUESTA RIPRESA?


Quanto è sostenibile questa ripresa? “Il rallentamento dell’economia è una questione di tempo, basti vedere gli indicatori che, in molte aree economiche, puntano ad una recessione” risponde Ingrid Szeiler, CIO di Raiffeisen Capital Management, che poi aggiunge: “Per quanto riguarda poi le banche centrali, è evidente come siano ancora lontane dal dichiarare vinta la lotta all'inflazione. La Fed, peraltro, di recente non ha escluso la prospettiva che il tasso d'interesse di riferimento possa essere aumentato ancora di più di quanto previsto in precedenza”.

MERCATO AZIONARIO SOTTOPONDERATO


Szeiler, archiviata la situazione di “ipervenduto” sul mercato, reputa poi che la tendenza principale torni ad essere quella di una traiettoria in calo. Probabilmente, secondo la manager, occorreranno ancora un paio di mesi prima che i mercati azionari raggiungano il fondo di questo ciclo di mercato. “Il principale freno al mercato azionario continuerà ad essere costituito dal contesto di liquidità sempre più restrittivo mentre le prospettive di guadagno delle aziende si stanno facendo più cupe. Manteniamo pertanto la nostra sottoponderazione nel comparto azionario” specifica la CIO di Raiffeisen Capital Management.

LA CONFERMA DI XI JINPING AL POTERE IN CINA


Nei mercati azionari emergenti, invece, Szeiler guarda alla Cina in cui la conferma di Xi Jingping ne ha cementato il potere e con esso il suo stile politico, non troppo favorevole ai mercati. La manager ammette che negli ultimi giorni alcuni segnali fanno sperare ancora una volta che ci si possa concentrare di nuovo sulla crescita ma preferisce mantenere il proprio posizionamento neutrale in questo segmento azionario.

MEGLIO I TITOLI DI STATO USA 'CORTI' RISPETTO A QUELLI 'LUNGHI'


Passando al reddito fisso, la CIO di Raiffeisen Capital Management segnala una sostanziale cautela soprattutto sui titoli di Stato in euro e in particolare per i governativi tedeschi e francesi. “Preferiamo i titoli di Stato USA “corti” a quelli “lunghi” e prevediamo una curva dei rendimenti nuovamente più ripida nel medio termine” puntualizza Szeiler che nell’ambito delle obbligazioni societarie predilige quelle bancarie, considerate più interessanti rispetto ai bond non finanziari.

INTERESSANTI I CORPORATE BOND INVESTMENT GRADE IN EURO


“Riteniamo che i “Pfandbriefe” tedeschi (lettere di credito) siano più interessanti dei titoli di Stato in euro, e lo stesso vale per i corporate bond investment grade in euro rispetto alle obbligazioni societarie high yield in euro, che hanno avuto una buona tenuta anche grazie al fatto che le agenzie di rating prevedono solo aumenti moderati dei tassi di insolvenza” riferisce la manager.

AZZERATA L’ESPOSIZIONE NELLE MATERIE PRIME


Secondo la quale il debito emergente continua ad essere penalizzato dal calo dei prezzi delle materie prime, da una politica generalmente più restrittiva delle banche centrali e da una sempre più evidente avversione al rischio da parte degli investitori. Infine, la CIO di Raiffeisen Capital Management spiega perché ha chiuso la posizione sulle materie prime. “Negli ultimi mesi, in particolare i metalli industriali ciclici hanno subito perdite a causa dei crescenti timori sulla crescita economica. Nel settore energetico, l'OPEC (con la sua riduzione dell'offerta) è di nuovo al centro della scena. Un contesto che si rende un po' più cauti sulle commodity”.

 
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