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Prospettive economiche

Europa verso la recessione, Amundi spiega cosa vuol dire per i mercati

Vincent Mortier, Group Chief Investment Officer di Amundi, vede un impatto sugli utili societari, con una preferenza per le azioni value e di qualità, che hanno anche il vantaggio di essere complementari in fasi di recessione

di Virgilio Chelli 24 Settembre 2022 09:30
financialounge -  Amundi recessione Vincent Mortier

E’ in arrivo una recessione in inverno nell'Eurozona per l'aumento del costo della vita, in particolare energia e alimentari, che inciderà sulla domanda, con l’inflazione spinta dalla dipendenza dalla Russia. L’Europa finora ha risposto con misure di sostegno fiscale specifiche per ciascun paese, ma ora l'UE si sta mobilitando per una risposta collettiva. Queste misure possano aiutare nel breve, ma potrebbero risultare inflazionistiche nel medio periodo. Intanto la BCE combatte l’inflazione alzando i tassi, ma così sta anche incidendo sul costo della vita, impegnandosi comunque a prevenire la frammentazione ed evitare che gli spread salgano oltre il livello di comfort.

IMPATTO DEL CALO DEI CONSUMI


Vincent Mortier, Group Chief Investment Officer di Amundi, esplora le conseguenze di una recessione in Europa e l’impatto sui mercati, poiché il calo dei consumi incide sugli utili societari e l'aumento dei tassi influisce sulle valutazioni. Inoltre, una debolezza dell'economia globale sarebbe negativa per le imprese europee molto proiettate a livello internazionale. Mortier ritiene che gli investitori debbano ricercare la qualità in società in grado di resistere, mentre esprime una view leggermente positiva sulla duration degli Stati Uniti in un contesto di rallentamento economico, con una posizione complessivamente neutrale.

LA DISOCCUPAZIONE PUO’ ESSERE CONTENUTA


La recessione attesa nell'Eurozona secondo l’esperto di Amundi “sarà reale”, con un calo della domanda e un possibile aumento della disoccupazione. Ma una recessione lieve e il ricorso a misure di welfare come nella crisi da Covid potrebbero far sì che l'area eviti un aumento significativo dei senza lavoro. Il tutto, secondo Mortier, non è assolutamente una buona notizia per l’azionario europeo, data la forte esposizione internazionale delle aziende dell’area, che realizzano circa il 70% delle vendite all'estero.

ABBASSATE LE STIME DEL PIL GLOBALE


L’esperto di Amundi fa notare che quando l'economia globale cresce di oltre il 3%, la crescita degli utili per azione dell'MSCI Europe tende ad essere positiva, e viceversa. Amundi di recente ha abbassato le previsioni del PIL globale nel 2023 al 2,7% dal 3,1%, implicando che la crescita degli utili sarà molto probabilmente negativa, anche se il consenso del mercato punta a una crescita del 2,2% circa, e andrebbero riviste al ribasso.

AZIONI EUROPEE PIÙ ESPOSTE AL CICLO


Amundi non si aspetta comunque un crollo degli utili dell’ordine di quello sofferto nella Grande Crisi e neanche negli anni '70, quando il calo negli USA fu di circa il 10%. Gli utili europei scendono sempre più di quelli americani, per la maggior ciclicità dell’azionario. Anche se il mercato ha già valutazioni basse, Amundi nota che questa fase di recessione non è di buon auspicio per i titoli europei, soprattutto dell'Eurozona. In particolare, Mortier ritiene che lo spostamento verso i titoli value e di qualità abbia ancora spazio, ma il passaggio non sarà lineare e dovrebbe essere sempre più guidato dalla selezione bottom-up.

QUALITY E VALUE SONO COMPLEMENTARI


L’esperto di AMundi nota che nell’ambito degli indici MSCI, quality e value sono abbastanza complementari, il secondo è a buon mercato ma non immune da declassamento degli utili in una fase di rallentamento, mentre il primo è solitamente caratterizzato da una duration più lunga e trae vantaggio anche in una fase di recessione, quando la bassa leva finanziaria e la resistenza dei margini diventano un vantaggio.

SHOCK SENZA PRECEDENTI


In ogni caso, gli shock strutturali che l'economia dell'Eurozona sta affrontando oggi sono secondo Amundi senza precedenti, e si riflettono nel forte deterioramento del fair value del cambio dell’euro contro dollaro. Nel caso di interruzione totale delle forniture di gas russo, l'impatto negativo si estenderebbe ulteriormente, portando il cambio sotto l’obiettivo di breve termine di 0,94 di Amundi e avvicinarsi addirittura ai livelli visti solo nei primi anni 2000.

LA CORSA DEL DOLLARO DIPENDE DALLA FED


Ma va attentamente monitorata la Fed, perché un'inversione di rotta verso una politica accomodante porrebbe probabilmente fine alla corsa del dollaro. Lo Yen resta il chiaro perdente del 2022, con il calo di oltre il 20% su dollaro USA da inizio anno. Guardando al futuro, Amundi ritiene che la crescita globale e i tassi USA a lungo termine siano le variabili chiave che potrebbero far pendere la bilancia a favore dello yen. Quando le preoccupazioni per la crescita aumenteranno, la curva dei Treasury probabilmente si invertirà ulteriormente e lo yen tornerà attraente.
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