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Mercato azionario

I mercati si allontanano dall’Orso su fattori tecnici e fondamentali

Sembra consolidato il "pavimento" dei minimi toccati da Wall Street e ora gli investitori guardano alle resistenze la cui rottura potrebbe aprire la strada al Toro, che potrebbe essere aiutato da “shock positivi”

di Stefano Caratelli 8 Agosto 2022 08:44
financialounge -  mercati azionari Weekly Bulletin

Nonostante il muro di incertezze che mercati ed economie continuano ad avere davanti, forse le ultime settimane un mezzo punto fermo lo hanno segnato. Vale a dire che i minimi di giugno dell’azionario, cifrati in area 3.700 punti dello S&P 500, 10.700 per il Nasdaq e 400 per l’europeo Stoxx 600, rappresentano ormai un ‘pavimento’ di medio termine. Sulle possibilità che sia ripartito il ciclo del Toro, sostenuta sulla base dell’analisi tecnica da alcuni analisti, resta qualche punto interrogativo. Con qualche cautela in più, il discorso potrebbe valere anche per Piazza Affari, dove il punto di riferimento si sposta un po’ in avanti, al doppio minimo poco sopra 20.500 in coincidenza con lo stress per l’affondamento di Draghi in Parlamento.

TENUTA ALLE NOTIZIE NEGATIVE


Non sono solo gli indicatori tecnici a supportare l’idea. Mercati e economie sono entrati nel secondo semestre del 2022 su una serie di note decisamente non positive, oltretutto dopo una prima metà dell’anno da dimenticare. La recessione che si prende il primo posto nella lista dei rischi, nonostante l’inflazione continui a galoppare, costringendo le banche centrali a aumentare l’aggressività, dando l’impressione di essere disposte a sacrificare un po’ di crescita per contrastarla. Intanto non si fanno passi avanti sulla risoluzione della guerra in Ucraina, l’emergenza energetica europea si aggrava, nuove tensioni geopolitiche si accedono a Oriente, torna la percezione del rischio Italia anche se con impatto contenuto sui mercati, il caro vita accende focolai di turbolenza sociale in giro per il mondo.

RESILIENZA AMERICANA


A fronte di questo scenario, l’economia americana mostra una resilienza che qualcuno interpreta addirittura come una cattiva notizia. In un solo mese crea oltre mezzo milione di posti di lavoro nonostante le pressioni salariali, rendendo la Fed ancora più determinata, mentre le trimestrali mostrano una buona tenuta di utili e ricavi. Anche l’economia europea tutto sommato tiene meglio di quanto ci si sarebbe potuto aspettare vista la mole di problemi sul fronte energia, un quadro politico incerto, e un pilastro militare della NATO come la Turchia che continua a flirtare con una Russia che di fatto è in una situazione di ‘belligeranza indiretta’ con l’Alleanza. Nella colonna delle buone notizie si segnalano catene di approvvigionamento globale in normalizzazione, grazie anche al rallentamento economico, e investimenti delle imprese USA in aumento, +7% anno su anno nel semestre, meglio rispetto al 2009 e al post-covid.

ORA SI GUARDA ALLA ‘RESISTENZA’


Insomma, la seconda metà dell’anno è partita alla fine con un ‘carico’ di rischi e incertezze aggiuntivo rispetto alla prima, ma le economie sostanzialmente tengono, con gli indici manifatturieri delle principali aree che ‘ballano’ poco sopra o poco sotto la demarcazione tra contrazione e espansione, come anche i mercati azionari. Se il bottom è stato più o meno disegnato sui principali indici di Borsa, ora gli investitori cominciano a guardare alle ‘resistenze’ la cui rottura potrebbe indicare che non solo l’Orso è alle spalle, ma che il Toro sta per ripartire, se non lo ha già fatto. Gli analisti indicano l’area di resistenza per lo S&P 500 in area 4.300 punti. Una rottura al rialzo segnerebbe il definitivo passaggio da una fase di lungo rally da mercato ancora Orso a quella di un rally genuinamente Toro, almeno nel breve termine.


Indice S&P 500 a metà strada tra supporto e resistenza

POSSIBILI ANCHE SHOCK POSITIVI


In aggiunta, si può osservare che la maggior parte degli scenari sono fitti di incertezze negative, dalla recessione all’inflazione, dal rialzo dei tassi delle banche centrali al caro energia e materie prime, fino ai rischi geopolitici in aumento. Pochi prendono invece in considerazione possibili ‘shock’ positivi, vale a dire sorprese al rialzo che potrebbero risollevare un sentiment di consumatori e investitori oggi decisamente depresso, secondo i vari sondaggi, sia in America che in Europa.

BOTTOM LINE


Agosto è un pessimo mese per fare previsioni, gli investitori ‘pesanti’ sono ancora in modalità wait and see, gli scambi sono giustamente rarefatti e questo si presta a falsi segnali e fiammate ‘algoritmiche’. Ma sembra abbastanza chiaro che siamo passati a una fase come minimo ‘interlocutoria’, dove la bilancia del rischio si muove in direzione come minimo di una possibilità ridimensionata che il peggio debba ancora venire.
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