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Turismo e mattone

Case vacanza, boom di vendite: ecco dove costa meno comprare

Tra le località più care Forte dei Marmi, Capri e Madonna di Campiglio, in aumento anche il costo degli affitti. Evitare che settore sia preda dei grandi gruppi internazionali

di Redazione 4 Agosto 2022 16:11
financialounge -  case vacanza immobiliare turismo

 

Scoppia la voglia di una seconda casa. Boom di acquisti di abitazione nelle località turistiche: +41,1% sullo scorso anno. Il prezzo medio per l’acquisto di un’abitazione turistica in Italia si attesta a 2.550 euro al metro quadro. Le località marine hanno fatto segnare +43,4%, quelle di montagna +35%, mentre quelle di lago +29,6%. I numeri sono quelli dell’ultimo rapporto Fima-Confcommercio e Nomisma che analizza i dati delle compravendite (e affitti) di 141 località di mare e 76 di montagna e lago.

MERCATO IN RIPRESA


La rilevazione mette in evidenza un incremento dei valori di mercato delle abitazioni, in media del +3,2%. Le case vacanza in montagna ed il lago mostrano l’aumento più elevato rispetto all’anno precedente, con variazioni medie comprese tra +3,7% e +5%. Le abitazioni al mare, invece, mettono in evidenza una variazione più contenuta (fino a +2,8%).

DOVE COSTA SI PIÙ COMPRARE


La località più cara per comprare una seconda casa è Madonna di Campiglio (Trento), con prezzi fino a 15mila euro al metro quadro, seguita da Forte dei Marmi (Lucca) e Capri (Napoli) con 14mila euro al metro quadro. Nelle prime posizioni anche Cortina d’Ampezzo (Belluno) e Santa Margherita Ligure (Genova), con valori fino a 13mila e 500 euro al metro.

E DOVE COSTA MENO


In fondo alla top 10 c’è Porto Cervo (Sassari): chi volesse comprare casa qui dovrà sborsare “solo” 10mila euro al mese. Appena sopra troviamo Selva di Val Gardena (Bolzano) e Rapallo (Genova) con 10mila e 500 euro al metro quadro. Al sesto posto, salendo di qualche posizione, si posizione Courmayeur (Aosta) con 11mila euro al metro, stesso prezzo di Positano (Salerno).

CRESCONO ANCHE GLI AFFITTI


I prezzi aumentano non solo per chi vuole comprare una nuova casa in una località di villeggiatura, ma anche per gli affitti. Il canone su base annua cresce del +4,8%, sfruttando la ripresa dei flussi turistici. Il balzo in avanti più significativo è quello che riguarda le località marittime (+5,9% in media) e le località lacustri (+5,3%), mentre più contenuto l’aumento degli affitti in montagna che si ferma al +1,1%.

PERCEZIONE DI SICUREZZA E GODIMENTO


“Le famiglie italiane hanno esigenza di privilegiare dopo la pandemia impieghi in grado di coniugare percezione di sicurezza e possibilità di godimento e gratificazione”, commenta Luca Dondi, ad di Nomisma. “Proprio quello che nell’immaginario collettivo rappresenta l’investimento immobiliare”. Per Santino Taverna, presidente nazionale della Fimaa va scongiurato il rischio che “il settore possa diventare preda dei grandi gruppi internazionali, orientati più alla massimizzazione dei profitti, che alla qualità dei servizi da offrire ai consumatori".
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