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Giornata pesante

A Piazza Affari crollano titoli bancari, Poste e Tim dopo l'addio di Mario Draghi

Lo spread a quota 240 punti base mette pressione sui titoli finanziari: male Unicredit, Intesa e Banco Bpm. In forte calo anche Tim, penalizzato dai probabili rallentamenti sul progetto rete unica

di Redazione 21 Luglio 2022 10:59
financialounge -  crisi di governo Piazza Affari settore bancario

Dopo il -1,6% di ieri, prosegue il calo del Ftse Mib a Piazza Affari in seguito all'addio di Mario Draghi. L'indice principali del mercato azionario italiano segna un calo del 2,7% mentre lo spread, che ieri aveva chiuso a 221 punti, a metà mattinata ha sfiorato i 240 punti. A farne le spese, come prevedibile, sono i titoli bancari. E nel pomeriggio di oggi, vale la pena ricordarlo, è in programma la riunione Bce con l'aumento dei tassi in primo piano.

MALE IL SETTORE BANCARIO


Il settore bancario è quello più colpito dalle vendite oggi a Piazza Affari, nella giornata segnata dalle dimissioni bis di Draghi dopo lo strappo al Senato del centrodestra. Poste Italiane perde il 7,4%, Banco Bpm il 6,6%, Unicredit il 6%, Intesa Sanpaolo il 4,7%, male anche Bper. Per quanto riguarda il comparto assicurativo, Unipol scivola del 4,5%, Generali del 3%. Rosso pesante anche per il risparmio gestito.

TIM IN DIFFICOLTÀ


Tra i titoli più in difficoltà oggi c'è Tim. La caduta del governo provocherà (almeno) forti rallentamenti sul dossier rete unica Tim-Open Fiber. Per questo motivo il titolo oggi cede quasi il 6%. Secondo gli analisti di Equita Sim, con un governo di transizione Cdp difficilmente porterà avanti il progetto. Tuttavia, non è escluso che il nuovo governo possa confermare il progetto. "I titoli finanziari e ciclici sono quelli maggiormente esposti in negativo", sottolineano gli analisti di Equita Sim.

RALLENTAMENTI SULLA RETE UNICA


La crisi di governo, commentano da Banca Imi, rischia di fermare o quantomeno di rallentare due dossier pendenti come la rete unica tra Tim e Open Fiber e la combinazione tra Rai Way e Ei Towers. Sulla prima operazione, gli analisti mostrano dubbi sul fatto che Cdp possa proseguire anche durante una fase con un governo di transizione anche se non è da escludere che il nuovo esecutivo post elettorale potrebbe confermare il progetto: in ogni caso, spiegano gli analisti, un ritardo sulla rete unica ridurrebbe le sinergie realizzabili e anche il deleveraging di Tim in una fase di tassi di interesse in aumento.
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