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L’outlook

Edmond de Rothschild: "Occasioni da cogliere tra emergenti, debito high yield e azioni"

Nel secondo semestre 2022 resta la cautela ma bisogna essere pronti ad aumentare l’esposizione nel caso diminuisse la volatilità. La sfida delle banche centrali è contrastare l’inflazione senza recessione

di Fabrizio Arnhold 7 Luglio 2022 11:34
financialounge -  Benjamin Melman Edmond de Rothschild outlook

Anche il secondo semestre del 2022 sarà caratterizzato da una elevata volatilità. I motivi principali sono due: inflazione e conseguente stretta monetaria da parte delle banche centrali. Aumenta la pressione sui prezzi, cosa fare quindi con gli investimenti? Un ruolo chiave lo avranno le banche centrali, Bce e Fed soprattutto, che dovranno trovare il modo di intervenire sui tassi, come hanno già iniziato a fare, senza frenare ulteriormente la crescita. Il rischio è quello di una recessione a livello globale. “Le opportunità stanno per arrivare, si avvicina il momento per coglierle”, commenta Benjamin Melman, Global CIO Asset Management di Edmond de Rothschild.

LO SCENARIO


La guerra in Ucraina prosegue ormai da quasi quattro mesi, la Russia ha ridotto le forniture di energia all’Europa che, nel frattempo, cerca di accelerare verso nuove fonti che ridurrebbero la dipendenza da Mosca. L’emergere di nuove varianti di Covid preoccupano soprattutto la Cina che, con la sua politica di tolleranza zero nei confronti del virus, ha provocato interruzioni alla catena di approvvigionamento, con ripercussioni su larghi settori commerciali.

L’INFLAZIONE NON FRENA


L’impennata dei prezzi non sembra voler rallentare la sua corsa. L’ultimo dato in Europa supera l’8%, costringendo le banche centrali ad interventi di normalizzazione delle politiche monetarie ad un ritmo più sostenuto rispetto alle previsioni. Questo ha avuto delle pesanti ripercussioni su praticamente tutte le asset class: “Per la prima volta da decenni, nessuna asset class ha messo a segno una performance positiva nel primo semestre del 2022”, prosegue Benjamin Melman che fornisce un outlook di Edmond de Rothschild per la seconda parte dell’anno.

BASTERANNO LE BANCHE CENTRALI?


“I più ottimisti credono che agendo sui tassi, le banche centrali riusciranno a far diminuire l’inflazione senza troppi danni per l’economia”, continua il Global CIO Asset Management di Edmond de Rothschild. “I più scettici, invece, ritengono che portare il tasso sui Fed Funds attorno al 4%, il livello atteso dai mercati, non sarà sufficiente per frenare l’impennata dei prezzi”. Oliver Blanchard, l’ex capo economista del Fmi, è convinto che la banca centrale Usa debba arrivare al 5%.

RISCHIO RECESSIONE


Secondo alcuni membri del Fomc, il braccio armato della Fed in politica monetaria, il tasso di disoccupazione negli Stati Uniti dovrebbe salire al 4,1% per stabilizzare l’inflazione, circa mezzo punto percentuale in più rispetto al tasso attuale. “Un tale aumento si è visto solitamente in una recessione”, avverte Benjamin Melman. “Attualmente le valutazioni scontano una forte flessione ma non una recessione”. Come si diceva all’inizio, le banche centrali si trovano ad affrontare nei prossimi mesi una sfida importante e potrebbero allentare la stretta per evitare una recessione globale. “Questa mossa, però, rischierebbe di far perdere a Bce e Fed credibilità”, aggiunge Benjamin Melman.

LA CINA PRONTA A RIPARTIRE


Se le economia occidentali rallentano, la Cina nella prossime settimane dovrebbe ripartire. Con la fine dei lockdown, per contenere i nuovi casi di Covid, l’economia cinese è pronta a rimettersi in moto, senza dover fare i conti con i problemi legati all’inflazione. Le azioni cinesi, quindi, possono offrire una buona possibilità per differenziare il portafoglio con la volatilità in aumento. “Per il momento prudenti ma siamo pronti per aumentare l’esposizione”, conclude il Global CIO Asset Management di Edmond de Rothschild. “Ci sono numerose opportunità nei mercati emergenti e nel debito high yield ma anche nelle azioni”.
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