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I mercati sono i “Bond Vigilantes” che spingono Fed e Bce ad agire contro l’inflazione

Il weekly outlook di Allianz Global Investors di Stefan Rondorf, Senior Investment Strategist, Global Economics & Strategy, sottolinea che gli investitori obbligazionari hanno preso in mano la situazione

di Virgilio Chelli 25 Giugno 2022 12:00
financialounge -  Allianz Global Investors BCE bond FED Stefan Rondorf

Nei dati su rischio e rendimento di quest’anno saltano all’occhio le performance dei mercati obbligazionari. Da gennaio l’indice dei titoli di Stato USA ha perso circa il 10% e il corrispondente per l’Eurozona è sceso di circa il 14%. La volatilità sui Treasury statunitensi ha recentemente raggiunto i massimi storici. Sembra che I prezzi delle obbligazioni possano diventare volatili come quelli delle azioni, ma nel lungo periodo probabilmente non sarà così.

UNA NUOVA ERA STA INIZIANDO


Lo sostiene Allianz Global Investors nel weekly outlook firmato da Stefan Rondorf, Senior Investment Strategist, Global Economics & Strategy, e titolato “Bond vigilantes all’opera”. Ma per gli investitori obbligazionari sta comunque iniziando una nuova era. Negli ultimi 30 anni il sentiero dei tassi d'interesse statunitensi è diventato sempre più regolare, con un appiattimento di massimi e minimi. Un periodo che sembra finito, come le tendenze strutturali che hanno tenuto bassa l'inflazione, come la globalizzazione e il costante incremento della forza lavoro disponibile negli ultimi decenni.

NUOVA DINAMICA TRA MERCATI E BANCHE CENTRALI


Particolarmente degna di nota secondo l’esperto di AllianzGI è la nuova dinamica tra mercati obbligazionari e banche centrali delle ultime settimane. Gli investitori che a inizio anno si sono lasciati sorprendere dai toni sempre più restrittivi delle autorità monetarie, hanno preso in mano la situazione, e nel loro ruolo di “bond vigilantes”, vale a dire “difensori dei mercati obbligazionari”, di fronte ai ripetuti rialzi a sorpresa dell’inflazione, hanno prezzato più aumenti dei tassi di quel che ci si dovrebbe attendere in base alle indicazioni anticipatorie delle banche centrali.

AUTORITA’ SOTTO PRESSIONE


Le autorità monetarie sono sempre più sotto pressione: devono contrastare con maggiore decisione e rapidità la forte corsa dei prezzi. La Fed non si è tirata indietro e ha optato per un rialzo di 75 punti dopo la violenta reazione dei mercati obbligazionari ai dati sull’inflazione di maggio. Gli investitori obbligazionari non si preoccupano solo della stabilità monetaria, e con spread più ampi per i bond di minor qualità possono sollecitare anche una maggior disciplina fiscale degli Stati.

MOSSA CONTROVERSA DELLA BCE


In Europa, l’ampliamento degli spread dei titoli di Paesi fortemente indebitati, come l’Italia, ha allarmato la BCE che ha convocato una riunione straordinaria per definire un nuovo strumento contro la cosiddetta frammentazione, con una decisione alquanto controversa, secondo Rondorf.

DATI IN ARRIVO IN EUROPA E USA


La settimana prossima sono in arrivo i dati sull’inflazione di giugno per Germania, Francia e Eurozona. Un calo sostenibile delle pressioni appare improbabile alla luce dell’aumento dei prezzi dei carburanti, mentre anche gli indicatori del sentiment dell’Eurozona della Commissione Europea dovrebbero suscitare attenzione. Negli Stati Uniti invece occhi puntati sui consumi di maggio, oltre che per l’indice della fiducia del Conference Board.

LA STRETTA PUO’ LIBERARCI DALL’INFLAZIONE


Nel complesso, conclude l’esperto di AllianzGI, i “bond vigilantes” indurranno le banche centrali ad agire con maggiore decisione e rapidità contro l'inflazione e ad alzare i tassi. Di conseguenza, nel breve periodo il contesto per i mercati finanziari resterà sfidante, poiché di norma un’accelerazione dell’inasprimento comporta un rallentamento dell’economia. Ma nel lungo periodo, secondo Rondorf, potrebbe contribuire a liberarci dal flagello dell’inflazione.
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