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L'analisi

Pictet AM: aggressività della Fed e corsa dell’inflazione vicine al picco

Patrick Zweifel, Chief Economist di Pictet Asset Management, coglie una serie di segnali che indicano la possibilità di una svolta meno restrittiva della banca centrale a fronte di un’inflazione in rientro dai massimi

di Virgilio Chelli 24 Maggio 2022 17:57
financialounge -  FED inflazione Pictet stretta monetaria

Il picco dell'aggressività della Fed sull’inflazione è vicino, se non già superato. La banca centrale guidata da Powell dovrà prendere atto che le pressioni sui prezzi inizieranno ad allentarsi nei prossimi mesi, ma il recente aumento dei rendimenti obbligazionari mostra che la retorica aggressiva della Fed ha già fatto parte del suo lavoro. Il rialzo dei tassi di 50 punti base a maggio e l’annuncio di altri in arrivo era già previsto dal mercato, e c'è motivo di credere che non si realizzeranno le aspettative più pessimistiche degli investitori sulla stretta monetaria.

PREZZI ENERGETICI SOTTO I MASSIMI


Sono le indicazioni di Patrick Zweifel, Chief Economist di Pictet Asset Management, secondo cui l'inflazione proseguirà il suo cammino nel secondo trimestre, raggiungendo un picco dell'8,6% negli USA. Ma alcune delle strozzature delle catene di approvvigionamento, causa dell’aumento dei prezzi delle materie prime e di altri fattori di produzione, stanno iniziando a risolversi. E anche se il conflitto in Ucraina potrebbe ancora provocare un ulteriore aumento nei prezzi di energia e materie prime, è improbabile che tornino ai massimi precedenti visti il rallentamento della crescita globale e la diminuzione dell'accumulo di scorte di emergenza.

INFLAZIONE CORE DESTINATA A SCENDERE


ZweifeI nota anche che i prezzi del petrolio sono in calo dai massimi e se resteranno intorno ai 107 dollari avranno inevitabilmente un effetto deflattivo. A meno che le sanzioni occidentali alla Russia non provochino un ulteriore calo delle forniture energetiche, i prezzi dell'energia non dovrebbero alimentare pressioni inflazionistiche nei prossimi trimestri. Secondo l’esperto di Pictet AM inoltre l'inflazione core, che esclude alimentari ed energia, è destinata a scendere in virtù dell'effetto base, mentre anche i colli di bottiglia delle catene di approvvigionamento stanno iniziando a sparire.

TASSI DEI TREASURY GIÀ SALITI


Nel frattempo, l'aspettativa del mercato di un aumento dei tassi USA ha portato a un inasprimento delle condizioni finanziarie: i Treasury a 30 anni hanno perso un terzo del loro valore dai massimi, per la prospettiva di una stretta della Fed, con effetti sui tassi dei mutui, con il tasso fisso a 30 anni salito di circa 220 punti base nell'ultimo anno quasi al 5,4%, il che ha fatto scendere bruscamente le richieste sia di prestiti che di rifinanziamenti.

QUANDO LE COLOMBE DIVENTANO FALCHI


Intanto i rischi per la crescita sono in aumento e potrebbero spingere la Fed a una nuova inversione di rotta, come già successo quando ha abbandonato la retorica dell’inflazione “transitoria". La Fed potrebbe essere spinta a cambiare atteggiamento anche dalle aspettative di inflazione a 2 e 5 anni ancorate a un livello solo di poco superiore all'obiettivo del 2%. Secondo Zweifel, forse uno dei segnali più forti che la Fed potrebbe aver raggiunto il "picco dell'aggressività" si è avuto quando la rappresentante più autorevole delle "colombe", la governatrice di San Francisco Mary Daly, ha aperto alla possibilità che la prossima mossa della banca centrale potrebbe essere un aumento di 75 punti base.

AGGRESSIVITÀ DELLA FED AL PICCO


Una ‘capitolazione’ delle colombe è un altro motivo per supporre che la Fed sia ormai vicina al picco dell'aggressività. Powell, ha chiarito che il FOMC non stava valutando attivamente una mossa di questa portata. Se è stato davvero raggiunto il picco di aggressività, ciò fa apparire all’esperto di Pictet AM “interessanti” le obbligazioni a breve scadenza. Gli investitori dovrebbero aspettarsi anche un recupero da dei bond statunitensi, del debito emergente e del credito investment grade in particolare.

SE ALLA FINE SI DIMOSTRA TRANSITORIA


L'inflazione è diventata un problema politico significativo, sottolinea in conclusione Zweifal. Considerato il consenso crescente della Fed su un atteggiamento aggressivo contro l'inflazione, è probabile che qualsiasi prova che suggerisca che è effettivamente transitoria segnerebbe sia il culmine dell'aggressività della banca centrale che il segnale di una fine imminente della stretta monetaria.
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