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Obbligazioni emergenti

Bond cinesi? JP Morgan preferisce altre emissioni locali emergenti

Nel Bond Bulletin il team Global Fixed Income, Currency and Commodities Group di J.P. Morgan Asset Management, sottolinea lo scarso appeal in termini di rendimento rispetto ai T Bond degli Stati Uniti

di Virgilio Chelli 5 Maggio 2022 08:00
financialounge -  bond cina J.P. Morgan Asset Management mercati emergenti

L’idea di investire nei mercati obbligazionari cinesi genera al momento più interrogativi che risposte. Sono uno strumento di diversificazione ma, considerati i rendimenti relativi, non è il caso di aumentare l’esposizione. Inoltre, in caso di copertura valutaria per un investitore USA, il rendimento è pressoché zero. Per questo J. P. Morgan AM preferisce cercare opportunità in altre obbligazioni locali nei Mercati Emergenti. L’imminente Congresso del Partito comunista cinese nella seconda metà del 2022 potrebbe essere il catalizzatore per cambiare le sorti della superpotenza e pur non prevedendo che la politica “zero Covid” venga abolita a breve, il governo di Pechino farà di tutto per presentarsi con solide fondamenta.

CICLO DIVERSO DAL RESTO DEL MONDO


Sono questi i principali temi trattati nel Bond Bulletin settimanale a cura dal team Global Fixed Income, Currency and Commodities Group di J.P. Morgan Asset Management, secondo cui il mercato obbligazionario cinese vive una situazione molto particolare. Mentre la maggior parte delle altre Banche Centrali alzano i tassi, la Cina vive una fase di rallentamento economico e di calo dei rendimenti, un Paese che sembra trovarsi in una fase del ciclo economico diversa rispetto al resto del mondo.

IL PESO DEI LOCKDOWN


Mentre i lockdown potrebbero essere un lontano ricordo per molti nel mondo occidentale, in alcune regioni della Cina fanno parte integrante della vita quotidiana. Anche altri Paesi hanno vissuto una ripresa del Covid, ma la Cina ha attuato una politica “zero Covid”, soprattutto a Shanghai dopo il nuovo focolaio scoppiato il 28 marzo. Gli effetti hanno penalizzato la crescita mettendo in discussione le stime che indicavano un incremento del 5% del PIL nel 2022. Secondo il team di J. P. Morgan AM quest’anno la crescita cinese si collocherà tra il 4% e il 4,5% e per contrastare gli effetti del lockdown, ci si aspetta un intervento di supporto del governo cinese.

SOSTEGNO FISCALE MA NON MONETARIO


Ma, diversamente dalle aspettative del mercato, il sostegno sarà apparentemente fornito sotto forma di politica fiscale e non monetaria. Sebbene la People’s Bank of China abbia annunciato di voler ridurre dal 9% all’8% il coefficiente di riserva obbligatoria per i depositi in valuta, i maggiori benefici delle nuove politiche di supporto dovrebbero essere appannaggio della spesa infrastrutturale, visto che il presidente Xi chiede uno sforzo “incondizionato” per la costruzione di nuove infrastrutture.

VERSO IL PICCO DEI CONTAGI


Alla luce dei lockdown, è difficile comprendere in che misura le nuove infrastrutture siano vantaggiose e realizzabili. Sul fronte del Covid, un barlume di speranza potrebbe profilarsi all’orizzonte in quanto i casi per milione di abitanti sembrano aver raggiunto il punto di svolta nella Cina continentale, favorendo potenzialmente una riapertura dell’economia.

SPREAD DEI RENDIMENTI CON GLI USA ANNULLATO


Il Bond Bulletin nota che i rendimenti dei governativi decennali cinesi hanno subito una flessione moderata, al 2,8% dal 3,2% di novembre 2020. Ma il confronto con il rendimento del Treasury a 10 anni segnala un crollo del differenziale di rendimento dal 2,5% all’attuale 0%. La convergenza dei rendimenti contribuisce a spiegare perché il Renminbi si sia deprezzato di oltre il 4,4% nei contro dollaro, dopo aver toccato massimi pluriennali il 22 febbraio 2022. Se associato alla volatilità il deprezzamento diventa ancora più significativo in quanto corrisponde a una oscillazione di cinque deviazioni standard.

NUOVO DEBITO IN ARRIVO


I deflussi di capitali dai mercati obbligazionari cinesi hanno riflesso il restringimento degli spread con i titoli statunitensi. Inoltre, ci si aspetta i governi locali cinesi aumentassero l’emissione di debito per finanziare lo sforzo d’investimento in infrastrutture. Riassumento, scarsità di domanda e abbondante offerta creano un quadro tecnico di scarso supporto per l’obbligazionario cinese.

POSIZIONAMENTO NEGATIVO SUL RENMINBI


Inoltre, secondo le indagini proprietarie di J.P. Morgan Asset Management il posizionamento degli investitori sul Renminbi, rispetto ad altre valute emergenti, si è modificato passando da positivo ai primi di marzo a negativo oggi, mentre il clima di fiducia negativo ha raggiunto il massimo da giugno 2020.
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