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Occhi sulla Fed

Mercati condizionati da troppe paure, ma Buffett è tornato a comprare

Lo shopping miliardario ‘mirato’ su assicurazioni e energia con puntata su Activision non vuol dire che la buriana sia passata, e lo stesso Buffett definisce questo mercato ‘una sala scommesse’

di Stefano Caratelli 2 Maggio 2022 08:17
financialounge -  azioni Bulletin mercati Warren Buffett

Fino a qualche settimana fa il muro delle paure era fatto più di titoli dei media che di movimenti di mercato, ma ad aprile i timori si sono fatti sempre più concreti ed hanno scosso i nervi degli investitori, che hanno spinto al ribasso praticamente tutte le asset class, a partire dalle azioni, ma senza risparmiare i bond, mentre beni rifugio più o meno tradizionali, da oro a bitcoin, non hanno dato segni di vita, lasciando brillare in solitudine solo il dollaro americano. I fattori che agitano il mercato sono soprattutto l’inflazione che continua a correre, la crisi degli approvvigionamenti soprattutto energetici che la spinge al rialzo, e la guerra in Ucraina che alimenta entrambi i fattori negativi e che sembra destinata a diventare una costante, con effetti destinati a durare. Il punto interrogativo che forse angoscia più di tutti è rappresentato dalle banche centrali, a cominciare da Fed e Bce, un cui errore può trasformare in pesante recessione quello che per ora è un rallentamento con possibile frenata ‘tecnica’ in Europa.

LA TENTAZIONE DI INSEGUIRE I MINIMI


La settimana scorsa, principale vittima delle vendite è stato il Nasdaq, che dal territorio correzione è andato a fare una puntata in quello dell’Orso, come si vede nel grafico di FactSet qui sotto, forse perché c’è ancora del capital gain da togliere dal tavolo dopo la corsa post pandemia dei tecnologici.




Financialounge.com aveva più volte avvertito durante le montagne russe che si sono susseguite da inizio anno che bisognava resistere alla tentazione inseguire i minimi per approfittare di quelle che potevano sembrare ghiotte occasioni di acquisto.

BUFFET HA TROVATO ‘QUALCOSA’ DA COMPRARE


Warren Buffett e il suo team di Berkshire Hathaway, che poche settimane fa non vedevano ‘assolutamente nulla’ da comprare in questo mercato, sembrano averci ripensato, e sabato hanno rivelato di aver fatto uno shopping miliardario ma molto mirato, in quattro mosse. La più importante è l’acquisto per 11,6 miliardi di dollari della compagnia assicurativa Alleghany, cui si aggiungono acquisti molto sostanziosi di HP, Occidental Petroleum, Chevron e Activision, dove Buffet si è portato al 9,5% andandosi a infilare nella storia di M&A del gruppo di videogiochi target di Microsoft, in un’ottica probabilmente opportunistica. Lo stesso Buffet tuttavia ha condito la disclosure degli acquisti miliardari con la battuta secondo cui questo mercato è diventato “una sala scommesse”. Chevron entra nel club dei 4 titoli su cui il ‘mago di Omaha’ è più esposto, aggiungendosi a Apple, Amex e BofA.

TUTTI GLI OCCHI SUL FOMC


Ora tutti gli occhi sono sulla Fed, che al FOMC del 3-4 maggio potrebbe accelerare a mezzo punto secco il ciclo di rialzi avviato insieme al Quantitative Tightening, vale a dire il drenaggio di liquidità che verrà attuato a partire da maggio non solo smettendo di comprare titoli, ma anche smettendo di reinvestire la montagna di quelli acquistati negli ultimi 2 anni man mano che vengono a scadenza. Si calcola che nel giro di un paio d’anni con questo meccanismo verranno drenati qualcosa come 2.500 miliardi di dollari dal mercato. Questo può spiegare perché nelle ultime settimane azioni e bond si sono mossi inusitatamente nella stessa direzione, vale a dire al ribasso, ovviamente in termini di prezzo e non di rendimento per quanto riguarda i secondi. Chi ha monetizzato sull’azionario non è andato a cercare rifugio nell’obbligazionario, perché sta per uscire di scena il ‘compratore di ultima istanza’ a partire dalla Fed e in misura minore la Bce.

IN CERCA DI SEGNALI POSITIVI


Chi va alla ricerca di segnali positivi, li trova ancora nei fondamentali: quasi il 90% delle aziende quotate da Wall Street che hanno pubblicato le trimestrali settimana scorsa hanno battuto le stime di utili e il 70% quelle di fatturato, mentre l’8% ha migliorato le previsioni e solo il 2% le ha abbassate. Sul fronte dell’economia reale, nonostante la sfiducia diffusa, i consumatori americani continuano a spendere. Ma non basta ancora per convincere gli investitori a tornare a comprare. Un dato interessante è la quota di investitori individuali americani passati nel campo dell’Orso, secondo l’ultima rilevazione dell’American Association of Individual Investors siamo vicini al 60%, il massimo da marzo 2009. Ma è proprio quando il mercato Orso seguito alla Grande Crisi toccò il fondo e iniziò un rally durato praticamente fino alla pandemia. Altro dato interessante, secondo le statistiche di CNN Money l’indicatore di ‘ampiezza’ del mercato, che misura rialzi e ribassi non in termini di controvalore ma di numero di singole azioni, è in perfetto equilibrio, e indica una propensione a comprare che però non si riflette negli indici, dove alcuni titoli ‘pesano’ molto più di altri, come mostra il grafico qui sotto aggiornato alla chiusura di Wall Street di venerdì 29 aprile.



BOTTOM LINE


I rischi e le incertezze sembrano ancora troppi per ‘chiamare’ la fine della correzione. La cosa più pericolosa resta ancora correre verso l’uscita in preda al panico. In un mercato che vede scendere i prezzi di praticamente tutte le asset class sicuramente c’è qualcosa da comprare a prezzi attraenti, ma non tutti possono permettersi gli shopping mirati e miliardari di Warren Buffet, che tra l’altro non sempre ci indovina. Oltre alla guerra, i fronti da sorvegliare con maggior attenzione sono l’inflazione e le banche centrali, sperando che a cominciare dalla Fed sappiano ‘leggere’ una situazione difficile da decifrare e indicare una direzione al mercato.
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