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L'analisi

Raiffeisen: mercati emergenti esposti a dollaro forte e rendimenti USA in aumento

Raiffeisen Capital Management ritiene che invece la guerra in Ucraina abbia giocato un ruolo indiretto e secondario, e osserva che il rialzo delle materie prime è una ‘benedizione limitata’. Poco impulso dalla Cina

di Virgilio Chelli 29 Aprile 2022 14:41
financialounge -  daily news investimenti mercati emergenti Raiffeisen Capital Management

Le azioni dei paesi emergenti e dei mercati sviluppati continuano a correggere, mentre si registrano aumenti massicci dei rendimenti sui mercati obbligazionari che scontano un aumento dei tassi sempre più rapido e forte sia in USA che nella zona Euro. Ma le azioni reagiscono con relativa calma, mentre gli investitori si chiedono se Fed e Bce siano di fronte al prossimo errore di politica monetaria. Il rialzo dei prezzi delle materie prime al momento rappresenta solo una benedizione limitata per i paesi emergenti, mentre il dollaro continua il suo trend al rialzo, e la Cina fornisce pochi impulsi alla congiuntura globale nel prossimo futuro.

IL PESO DELLA STRETTA DI FED E BCE


Sono le principali indicazioni del commento mensile sui mercati emergenti di Raiffeisen Capital Management, secondo cui la guerra in Ucraina sembra aver giocato un ruolo indiretto e secondario, mentre maggior attenzione è stata posta sull'inflazione e sulla politica monetaria delle banche centrali. I mercati obbligazionari stanno velocemente scontando aumenti dei tassi d'interesse sempre più forti e rapidi, soprattutto negli USA, ma anche nella zona Euro.

CONTESTO NON IDEALE PER GLI EMERGENTI


Molti fattori puntano a scenari molto aggressivi di politica monetaria ma secondo Raiffeisen resta da vedere se si materializzeranno effettivamente, mentre è ancora più discutibile se l'auspicato "atterraggio morbido" dell’economia riuscirà veramente. Il tasso di successo della Fed in questo senso sembra abbastanza scarso e ci sono grossi interrogativi. Finché la Fed rimarrà estremamente aggressiva, è probabile che rendimenti USA e dollaro saranno esposti a ulteriori pressioni al rialzo, che non è un contesto ideale per gli asset dei paesi emergenti.

SUPPORTO NELLA SECONDA METÀ DELL’ANNO


Sul lato positivo però, osserva Raiffeisen, entrambi i movimenti potrebbero comunque essere già vicini alla fine ed esaurirsi nei prossimi mesi, il che potrebbe fornire supporto ai mercati emergenti nella seconda metà dell'anno. Si nota anche una divergenza tecnica tra l’azionario dei paesi sviluppati e quello emergente: a livello aggregato il primo ha ancora quotazioni superiori ai minimi di fine febbraio, mentre il secondo è già sceso sotto, ma resta da vedere se la divergenza sarà duratura, poiché sembra che le azioni USA possano essere esposte a ulteriori correzioni.

POCA ATTENZIONE ALLA GUERRA


L’azionario USA comunque finora ha reagito abbastanza moderatamente al drastico cambiamento monetario, mentre sui mercati obbligazionari il ritmo e la portata dei ribassi sono stati forti come poche volte negli ultimi 100 anni. La guerra in Ucraina finora ha avuto scarsa rilevanza, e piuttosto indirettamente, aggiungendo ulteriori rischi di inflazione dal fronte delle materie prime e dei beni agricoli. Secondo Raiffeisen, al momento la guerra sembra ricevere relativamente poca attenzione dai mercati, a parte alcune eccezioni regionali.

CRESCITA CINESE FRENATA


A livello di singoli Paesi Emergenti, Raiffeisen sottolinea che in Cina la domanda di esportazioni è debole, mentre il mercato immobiliare e i focolai di Covid-19 pesano sulla crescita e l’impulso al credito sta di nuovo diminuendo, mentre i mercati azionari continuano la tendenza al ribasso. Per quanto riguarda l’altro gigante asiatico, l’India, il premier Modi ha ottenuto importanti successi elettorali in Stati chiave.

BRASILE VERSO IL VOTO


In Brasile infine l’azionario è andato in correzione dopo un forte primo trimestre, con la pressione inflazionistica che resta alta. Ciononostante la banca centrale prevede una rapida fine dei rialzi dei tassi d'interesse. Il vantaggio di Lula nei sondaggi si riduce leggermente e Raiffeisen osserva che la tutela della foresta amazzonica potrebbe essere un tema chiave nella campagna elettorale.
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