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Ecco perché

AllianceBernstein: azioni europee, guardare oltre la turbolenza

Per Tawhid Ali, Chief Investment Officer—European Value Equities e Andrew Birse, Portfolio Manager—European Value Equities, di AllianceBernstein, sarebbe un errore evitare l’azionario europeo

di Virgilio Chelli 7 Aprile 2022 18:00
financialounge -  AllianceBernstein Andrew Birse azionario Tawhid Ali

La turbolenza ha investito l’azionario europeo per la guerra in Ucraina, ma le performance di settori e comparti hanno evidenziato un andamento che potrebbe non essere pienamente giustificato da cambiamenti dei fondamentali. Il settore energetico europeo ha segnato un rialzo, i tecnologici sono stati duramente penalizzati già prima della guerra, il sanitario ha segnato un calo più modesto, e i servizi di comunicazione hanno segnato un lieve progresso. Divergente anche all’interno di specifici comparti, con i farmaceutici relativamente resilienti, mentre attrezzature e servizi sanitari sono crollati e i generi alimentari hanno retto meglio di altri beni di consumo.

COME POSIZIONARE I PORTAFOGLI


Tawhid Ali, Chief Investment Officer—European Value Equities e Andrew Birse, Portfolio Manager—European Value Equities, di AllianceBernstein, spiegano il fenomeno alla luce di diverse tendenze, che possono fornire agli investitori indicazioni utili per posizionare i portafogli nell’attuale contesto di volatilità. In Europa i timori per la crescita sono particolarmente pronunciati per la dipendenza dal petrolio e dal gas russi e i rischi di inflazione collegati. Se si aggiungono possibili passi falsi delle autorità monetarie, l’Europa è particolarmente vulnerabile alla stagflazione.

NON TUTTE LE BANCHE SONO UGUALI


In particolare, sottolineano i due esperti di AllianceBernstein, le banche europee sono nell’occhio del ciclone, penalizzate dalla stagflazione, ma beneficiano del rialzo dei tassi, che comporta un aumento dei margini. Gli investitori dovrebbero ricordare che le banche non sono tutte uguali e che quelle adeguatamente capitalizzate, con una scarsa esposizione all’Europa dell’Est, un portafoglio prestiti relativamente resiliente dovrebbero riuscire a far fronte a un’eventuale recessione.

IL SETTORE AUTO ERA GIÀ PENALIZZATO


Le case automobilistiche tendono a sottoperformare nelle fasi recessive, ma già prima della guerra le previsioni sui volumi di vendita erano già scese a 11 milioni l’anno verso i minimi degli ultimi 30 anni. È improbabile, secondo gli esperti di AllianceBernstein, che le vendite diminuiscano notevolmente a partire da questo livello, persino in una recessione, e i titoli di alcune case potrebbero essere arretrati più di quanto meritino a causa di aspettative troppo pessimistiche.

DIFENSIVI PIÙ RESILIENTI


Inoltre, prosegue l’analisi degli esperti di AllianceBernstein, i settori difensivi si dimostrano resilienti e hanno sovraperformato il mercato, come il settore sanitario, e al suo interno il farmaceutico. Anche alcuni produttori di alimentari hanno mostrato buona tenuta, mentre i servizi di pubblica utilità e l’immobiliare, che come le banche tende a beneficiare di tassi in rialzo, hanno recuperato quasi tutte le perdite dopo l’inizio della guerra. Un posizionamento selettivo in sacche difensive del mercato, sottolineano gli esperti di AllianceBernstein, può offrire una protezione parziale dalla volatilità.

DIFESA E ENERGIA AVVANTAGGIATE


Anche le imprese di energia e difesa sono avvantaggiate dalla turbolenza, le prime sostenute dall’aumento dei prezzi di petrolio e gas e le seconde perché dovrebbero beneficiare del rinnovato impegno dell’Europa a potenziare le capacità militari, come nel caso della Germania che ha deciso di raddoppiare il budget della difesa nel 2022, il che genererà un flusso di ordini considerevole.

UN ERRORE LA FUGA DALL’EUROPA


Per tutta queste ragioni, gli esperti di AllianceBernstein ritengono che sarebbe un errore giungere alla conclusione che i mercati azionari europei sono per il momento da evitare. La guerra ha alimentato estrema incertezza e prodotto cambiamenti a lungo termine, ma dovrebbe condurre anche ad ampie dispersioni delle performance a livello di settori, comparti e imprese. Individuando aziende con modelli di business resilienti e meno esposte sul lungo termine, un portafoglio di azioni europee può, secondo AllianceBernstein, aiutare gli investitori ad affrontare questi tempi difficili.
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