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La reazione

Moda, auto e tech: ecco le aziende che hanno lasciato la Russia

Le sanzioni stanno colpendo duramente l'economia russa e il numero di società occidentali che sta abbandonando il Paese cresce sempre di più

di Antonio Cardarelli 3 Marzo 2022 12:06
financialounge -  Russia Ucraina sanzioni Russia

Più o meno trent'anni fa, dopo il collasso dell'Unione Sovietica, le grandi aziende occidentali cominciarono ad arrivare in Russia. McDonald's, Coca-Cola, Levi's e altri simboli fino ad allora proibiti inondarono un mercato ancora inesplorato. Oggi, con le sanzioni seguite all'invasione dell'Ucraina, gli stessi marchi hanno fatto o stanno facendo il percorso inverso e dicono addio (o arrivederci) alla Russia.

AZIENDE PETROLIFERE


La prima a lasciare la Russia è stata la compagnia petrolifera BP, che domenica ha ceduto il 20% di Rosneft di cui era proprietaria. Poco dopo l'esempio è stato seguito da Shell, per restare nel settore energetico, oltre a ExxonMobil e alla compagnia norvegese Equinor. Total, invece, ha detto stop a nuovi investimenti, ma finora non ha abbandonato del tutto il mercato russo.

INTRATTENIMENTO


Nel settore intrattenimento diversi grandi nomi hanno deciso di abbandonare la Russia. Warner Bros, Sony e Disney hanno sospeso la distribuzione di film e serie. Netflix ha annunciato lo stop alla programmazione dei nuovi prodotti, così come Paramount e Spotify.

TECNOLOGIA


Numerose anche le aziende tecnologiche che hanno già detto preso provvedimenti contro la Russia finché l'invasione non verrà fermata. Tra queste Meta, che controlla Facebook, Instagram e WhatsApp, oltre ad altri colossi come Apple e Google, che quindi hanno sospeso servizi come Maps e Pay oltre a chiudere i negozi fisici. Airbnb, invece, ha annunciato che offrirà gratuitamente 100mila alloggi ai profughi in fuga dall'Ucraina. YouTube, Microsoft, Facebook e Twitter hanno limitato l'accesso ai canali di informazione russi come RT e Sputnik (controllati dallo stato). La stessa TikTok, di proprietà cinese, ha fermato l'accesso alla propaganda dei media di Mosca. Inoltre, EA Sport ha rimosso la Russia dal videogioco Fifa 22.

MODA E AUTO


Per i cittadini russi la crisi militare significa anche addio a diversi marchi della moda. L'ultimo in ordine di tempo è l'azienda svedese H&M, che ha seguito l'esempio di Nike, Burberry. Diverse case automobilistiche stanno lasciando il mercato russo. L'ultima è Toyota, che ha chiuso la fabbrica di San Pietroburgo. Ford, GM, Volkswagen hanno annunciato lo stop all'esportazione di auto in Russia mentre Daimler è intenzionata a vendere le sue quote della russa Kamaz. Stop all'export anche da parte di Volvo e Harley Davidson, oltre a Jaguar, Aston Martin e Rolls-Royce.

TRASPORTI E FINANZA


Giganti del trasporto merci mondiale, come la danese Maersk, hanno deciso di fermare l'invio di container verso la Russia. Inoltre, grandi società finanziarie hanno stoppato i rapporti con il mercato russo: tra queste HSBC, Societe Generale e Shinhan Bank, oltre al blocco dei pagamenti sui circuiti gestiti da Mastercard, Visa e American Express.
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