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L'analisi

Amundi: l'escalation in Ucraina aumenta il rischio per i portafogli, ecco cosa fare

Gli esperti di Amundi non vedono il rischio di una recessione in Europa, ma aumenta quello di stagflazione in un quadro che rende più difficile il compito della Bce. Preferenza per l’azionario value

di Virgilio Chelli 23 Febbraio 2022 12:35
financialounge -  Amundi daily news Matteo Germano Monica Defend Russia Ucraina

Il panorama degli investimenti è diventato più rischioso con l'escalation di tensioni geopolitiche tra Russia e Ucraina e l'ingresso di forze militari russe nella regione del Donbass, che si aggiunge all'incertezza legata alle azioni delle banche centrali per combattere le pressioni inflazionistiche. La volatilità è aumentata sia nel mercato obbligazionario che sull’azionario, che però nel complesso rimangono piuttosto resilienti in presenza di dati economici ancora positivi.

PREFERENZA PER LE AZIONI VALUE


È l’analisi proposta da Amundi e firmata da Vincent Mortier, Group Chief Investment Officer, Matteo Germano, Deputy Group Chief Investment Officer, e Monica Defend, Head of Amundi Institute, che consigliano comunque un approccio prudente sulle attività rischiose, mantenendo una preferenza per l’azionario, in particolare il segmento Value, rispetto al credito. Consigliabile anche una maggiore attenzione al rischio di liquidità, diventato cruciale in questo frangente a causa della fine dell’era della politica monetaria estremamente espansiva.

POSSIBILI PESANTI EFFETTI SU BANCHE E FINANZA


I prezzi dell'energia si sono impennati per il rischio di difficoltà nell’approvvigionamento, con il petrolio che ha quasi raggiunto i 100 dollari al barile, dagli USA all’Europa vengono annunciate sanzioni contro la Russia, mentre la Germania sospende il North Stream 2. Secondo Amundi, le sanzioni potrebbero inasprirsi in caso di ulteriore escalation militare e potrebbero avere effetti dirompenti, in particolare sulle banche e sul regolamento delle operazioni finanziarie. Per questo su questo fronte, un terreno comune va ancora trovato in Europa.

PER LA BCE LA SITUAZIONE SI COMPLICA


Gli esperti di Amundi sottolineano che l'Europa è chiaramente più vulnerabile in questo scontro geopolitico, ma non vedono il rischio di una recessione, anche se le pressioni inflazionistiche automaticamente si intensificheranno con l'aumento dei prezzi delle materie prime, facendo crescere il rischio di stagflazione e complicando le azioni della BCE. La necessità di diversificare le fonti di approvvigionamento energetico e guadagnare autonomia in settori strategici è diventata cruciale e urgente nell'agenda politica europea, così come la necessità di aumentare la spesa militare comune per la difesa.

RIDURRE IL RISCHIO DI CREDITO


Questo contesto, rilevano gli esperti di Amundi in conclusione, richiede una maggiore cautela per quanto riguarda l'asset allocation e la costruzione dei portafogli attraverso una riduzione del rischio di credito in generale, una maggiore protezione delle attività rischiose e un riaggiustamento tattico della duration, che può svolgere un ruolo di protezione nei portafogli a reddito fisso.

 
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