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La giornata sui mercati

Le Borse aprono la settimana in rosso dopo il taglio a sorpresa dei tassi d'interesse cinesi

La banca centrale cinese abbassa i tassi di riferimento per sostenere l'economia, negli Usa il "no" di un senatore democratico affossa il piano infrastrutturale di Biden da duemila miliardi di dollari

di Antonio Cardarelli 20 Dicembre 2021 09:12
financialounge -  Borse europee Piazza Affari

Partenza complicata per le Borse europee nella prima seduta della settimana. Sulla scia dei futures Usa e dell'andamento delle Borse asiatiche, i listini del Vecchio Continente perdono in media due punti percentuali dopo i primi scambi. Il Ftse Mib apre a -2,2% insieme a Francoforte, Londra perde poco meno del 2%.

TAGLIO DEI TASSI IN CINA


In Cina la banca centrale ha deciso, per la prima volta dall'esplosione della pandemia, di tagliare i tassi d'interesse portando il riferimento per i prestiti a un anno da 3,85% a 3,80%. Un segnale della preoccupazione di Pechino per le possibili conseguenze della crisi del mercato immobiliare. La scorsa settimana la banca centrale cinese aveva ridotto il tasso di riserva per immettere liquidità nel sistema.

ASIA IN ROSSO


Seduta difficile in Asia a causa dei timori per la variante Omicron e per il calo dei futures Usa in seguito allo stop al piano infrastrutturale. La Borsa di Tokyo ha chiuso in netto calo, con l'indice Nikkei a -2,13%. Male anche Hong Kong e Shanghai, che perdono rispettivamente l'1,8% e l'1%. A Hong Kong attesa anche per i risultati delle elezioni, anche se l'affluenza è praticamente dimezzata rispetto alle precedenti consultazioni.

STOP AL PIANO INFRASTRUTTURALE


Oltre alle notizie di nuovi lockdown in arrivo (l'Olanda ha già imposto le chiusure per limitare la diffusione di Omicron), arriva dagli Usa l'altra notizia che preoccupa i mercati. Si tratta del "no" del senatore democratico Joe Manchin al piano infrastrutturale "Build back better" da 2mila miliardi di dollari. La decisione rischia seriamente di affondare uno dei cardini del piano di rilancio economico americano che, tra l'altro, gli investitori avevano ormai dato per certo. La liquidità degli investitori è dunque stata dirottata sui Treasury Usa, in calo all'1,36%.

MATERIE PRIME


Brusca frenata per il petrolio. Il Wti perde il 3,5% a 68,3 dollari al barile mentre il Brent perde il 3% a 71 dollari al barile. Oro in leggere calo a 1.798 dollari l'oncia (-0,3%). Prosegue la parabola discendente del Bitcoin, questa mattina a quota 46.400 dollari (-2%).
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