Contatti

Outlook 2022

Amundi: nel 2022 da preferire settore azionario, materie prime e mercati emergenti

Il prossimo anno presenterà per gli investitori sfide maggiori rispetto al 2021: focus su inflazione, diversificazione e investimenti ESG. Il ciclo proseguirà ulteriormente ma con “meno frenesia sui mercati”

di Fabrizio Arnhold 25 Novembre 2021 12:14
financialounge -  Amundi Matteo Germano Monica Defend outlook 2022

Il 2022 presenterà maggiori sfide rispetto a quello che sta per concludersi in termini di costruzione del portafoglio. Nell’outlook 2022 Amundi mette in evidenza come l’inflazione giocherà un ruolo da non sottovalutare nelle scelte di asset allocation. L’azionario resta il segmento privilegiato, da tenere in considerazione anche le materie prime e i mercati emergenti.

INFLAZIONE SOTTO LA LENTE


Per Amundi gli investitori dovrebbero iniziare l’anno con una allocazione prudente, soprattutto considerando le valutazione di mercato elevate, puntando sui rendimenti reali. L’attenzione è sempre sull’aumento dei prezzi che, seppure in Europa cresca in maniera meno rapida rispetto agli Stati Uniti, resta il tema di fondo da tenere in considerazione per le scelte inerenti al portafoglio.

MERCATO AZIONARIO PRIVILEGIATO


“È iniziato un nuovo regime finanziario, caratterizzato da maggiore inflazione a fronte di un trend di crescita in rallentamento”, commenta Matteo Germano, Head of Multi Asset Amundi e CIO Amundi SGR. “In questo contesto, l’obiettivo degli investitori deve essere quello di puntare a rendimenti reali positivi e alla preservazione del capitale. In assenza di alternative, il mercato azionario rimane privilegiato, ma bisognerà prestare attenzione alle aree con valutazioni eccessive, esposte al rialzo dei tassi, puntando invece su mercati più a sconto come quello Europeo ed Emergenti e al segmento value”.

DIVERSIFICAZIONE ESSENZIALE


La correlazione tra azioni e obbligazioni rende più complicata la diversificazione, che dovrà avvenire all’interno della stessa asset class. “Ora più che mai la diversificazione sarà essenziale, privilegiando attività legate all’economia reale che dovrebbero performare meglio in un contesto inflazionistico”, aggiunge Germano. “In un ciclo sempre più maturo, con un elevato livello di indebitamento e rischi asimmetrici, sarà inoltre importante continuare a mantenere in atto strategie di protezione del portafoglio, in particolare dal rischio di inflazione e da banche centrali troppo compiacenti”.

POSIZIONAMENTO STRATEGICO IN AZIONI, MATERIE PRIME ED EMERGENTI


Per Amundi l’investimento nell’azionario dovrà focalizzarsi sui settori che presentano quotazioni meno elevate, come quello europeo. Il Vecchio Continente, infatti, dovrebbe essere favorito dal Next Generation Eu, con particolare riguardo alla transizione ecologica. “Nel 2022 il ciclo proseguirà ulteriormente, ma non ci si aspettano più fasi di frenesia dei mercati”, commenta Monica Defend, Global Head of Research Amundi. “Nella sequenza di tapering e decelerazione, seguita da ulteriori stimoli e riaccelerazioni, gli investitori dovrebbero prima di tutto essere cauti e cercare punti di ingresso per integrare il loro posizionamento strategico in azioni, materie prime e mercati emergenti, in una tipica strategia da fase finale del ciclo”.

AGGIUNGERE ESPOSIZOINE TEMATICA A FATTORI ESG


La “Net Zero emissions initiative” avrà un impatto significativo sul mercato. Amundi ritiene che “il prossimo tema sarà probabilmente la lotta alla disuguaglianza, che è un obiettivo centrale dei governi nell’attuale fase di ripresa”. Le tematiche ESG potrebbero avere un impatto significativo sui prezzi degli attivi. Le modifiche alle regolamentazioni e l’aumento della domanda renderanno, con ogni probabilità, il comparto green ancora più centrale nella costruzione dei portafogli di investimento del prossimo anno.


Fonte: Amundi, Barclays, Bloomberg, al 31 ottobre 2021


Fonte: Amundi, Barclays, Bloomberg, al 31 ottobre 2021
Share:
Trending