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La giornata sui mercati

I timori per l’inflazione frenano le Borse europee

Avvio cauto per i listini del Vecchio Continente, dopo la fiammata dei prezzi negli Stati Uniti, in Germania e Cina. Evergrande paga il prestito in tempo ed evita il default. Petrolio poco mosso

di Fabrizio Arnhold 11 Novembre 2021 09:28
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Le Borse europee iniziano la giornata di contrattazioni all’insegna della cautela, all’indomani della chiusura in rosso di Wall Street e sulla scia del +6,2% registrato dall’inflazione Usa a ottobre, il rialzo più significativo da dicembre 1990. A Milano il Ftse Mib segna in apertura -0,13%, il Dax di Francoforte -0,05%, il Cac 40 di Parigi -0,14%, l’Ibex 35 di Madrid -0,24% e il Ftse 100 di Londra -0,24%. La Borsa di Tokyo chiude in positivo, con l’indice Nikkei in progresso dello 0,6%.

TIMORI PER L’INFLAZIONE


L’aumento dei prezzi preoccupa Wall Street. Ieri il Dow Jones ha ceduto lo 0,66%, lo S&P 500 lo 0,82% e il Nasdaq ha perso l’1,66%. Da Baltimora il presidente Usa, Joe Biden parla dei prezzi “troppi alti”. E riconosce che guardandosi attorno “tutto, dalla benzina al pane, tutto costa di più e anche se i salari aumentano dobbiamo ancora affrontare questa situazione, a testa alta”. Il caro vita potrebbe avere effetti sull’economia, rallentando la ripresa.

CONTAGI IN CRESCITA


Non solo gli Stati Uniti. Anche i dati di Cina e Germania hanno messo in evidenza una escalation preoccupante dei pezzi al consumo. Per cercare di contrastare il trend, la Fed potrebbe aumentare il livello del tapering, ossia la riduzione degli acquisti di titoli per sostenere l’economia. Aumentano anche i contagi da Covid-19 in Germania e, in generale, in tutta Europa. Alcuni Paesi, quindi, stanno valutando di introdurre nuove limitazioni a chi non è vaccinato e di accelerare i richiami per la terza dose.

EVERGRANDE PAGA PRESTITO


Da seguire anche Evergrande. Il gruppo cinese ultra-indebitato, il cui potenziale fallimento continua a focalizzare l’attenzione degli investitori, riesce a pagare ancora una volta gli interessi obbligazionari di un prestito in tempo, evitando così il default, richiesto ufficialmente dal gruppo di consulenza tedesco Dmsa. Il titolo oggi guadagna oltre l’8% alla Borsa di Hong Kong. Stabile il prezzo del petrolio, con il Brent scambiato a 83,61 dollari al barile. Lo spread apre in rialzo a 118 punti base dai 117 pb di ieri.
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