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Tassi Bot scendono ai minimi storici, ma il decennale segue il passo dei Treasury

I rendimenti dei buoni ordinari del tesoro hanno toccato nuovi minimi nell'asta odierna, mentre il decennale risente del contesto statunitense a torna sui tassi di inizio estate

di Maurizio Nicola 28 Settembre 2021 17:06
financialounge -

Il nuovo minimo storico per il Bot a sei mesi, dopo il collocamento di questa mattina nell'asta del Tesoro, indica una buona risposta da parte degli investitori istituzionali verso un prodotto che però non convince più di tanto i risparmiatori visti i rendimenti sotto lo zero.

L'ASTA ODIERNA


Nell'asta sono stati piazzati tutti i titoli offerti, pari ai 5,5 miliardi, con le richieste che hanno toccato 7,07 miliardi di euro. Il rapporto di copertura è stato di 1, in leggero aumento dell'aumento del BOT semestrale di fine agosto 2021. Il rendimento, ancora negativo, è stato fissato ad un nuovo record dello -0,545%, uguale ad un prezzo di aggiudicazione di 100,276. Sul secondario, il titolo a sei mesi assicura un rendimento del -0,56%. Nella precedente asta di agosto, il rendimento era stato del -0,519%, a fronte di una domanda pari a oltre 9,01 miliardi su un ammontare offerto di 6,5 miliardi.

AUMENTO DEL DECENNALE


Il contesto dei titoli a breve termine, e a zero cedola, si differenzia da quello delle lunghe scadenze, interessate recentemente da un aumento delle vendite in scia a quanto sta accadendo negli Stati Uniti, dove il decennale è tornato ai livelli dello scorso giugno oltre l'1,54%. Il Btp a dieci anni segna un rialzo del 9,4% su base giornaliera allo 0,87% (livelli di giugno), con spread sul Bund tedesco in aumento del 2% a 102 punti base. Anche la carta tedesca è protagonista delle vendite, e sale fino ad un negativo del -0,185%. Aumento esagerato del quinquennale italiano, che ha raddoppiato il proprio rendimento in area 0,1%, con scenari simili osservati anche nei diversi Stati membri. Anche l'Oat francese a 10 anni, per esempio, è tornato ai tassi di inizio estate (0,165%).

PERCHÉ IL BALZO DEI RENDIMENTI


I rendimenti sono aumentati martedì prima della testimonianza di Jerome Powell al Senato Usa, con alcuni estratti del discorso che hanno segnalato come la Fed sia preoccupata per l'inflazione, accelerando le aspettative per il tapering nella riunione di novembre."L'inflazione è elevata e probabilmente rimarrà tale nei prossimi mesi, prima di moderare il passo il e “con l'economia che continua a riaprire e le spese che rimbalzano, assistiamo a una pressione al rialzo sui prezzi, causata in particolare da strozzature nell'offerta in alcuni settori", dirà il governatore davanti alla Commissione banche.
Inoltre, il mercato ha prezzato anche la mancata estensione del tetto del debito statunitense il quale, se non viene approvato anche tramite un aumento della soglia, potrebbe causare la chiusura delle attività federali e dei rispettivi compensi, con importanti conseguenze per la ripresa economica del Paese.
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