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La ricreazione è finita: il mining dei Bitcoin diventa meno redditizio

Il blocco dei miners cinesi della scorsa primavera aveva reso più semplice l'estrazione dei Bitcoin, ma ora le cose stanno cambiando di nuovo

di Redazione 13 Agosto 2021 10:33
financialounge -  bitcoin criptovalute mining

Per i miners, cioè per coloro che estraggono Bitcoin dalla rete attraverso calcoli estremamente complessi, la scorsa primavera è stata una vera e propria festa. La stretta del governo cinese sui centri specializzati nell'attività di mining ha provocato un calo di circa il 40% della difficoltà di estrarre Bitcoin. In altre parole: piccoli e grandi miners di tutto il mondo (Cina esclusa) hanno estratto Bitcoin più rapidamente e ne hanno accumulati di più, aumentando così i potenziali profitti.

HASHRATE IN SALITA


Ma ora qualcosa è cambiato, l'hashrate del network Bitcoin (l'unità di misura della potenza di calcolo) si è assestato sui nuovi standard e il livello di difficoltà per estrarre nuovi Bitcoin è tornato ad aumentare. Questa mattina (venerdì 13 agosto) secondo gli esperti tale difficoltà è aumentate del 7,3%, ovvero serve il 7,3% di potenza di calcolo in più per risolvere i blocchi che permettono di estrarre Bitcoin. Tutto ciò comporta un consumo più elevato di energia, cosa che provoca un abbassamento dei profitti.

I MOTIVI


I motivi dell'aumento del livello di hashrate? I fattori sono sostanzialmente due. Innanzitutto le società del crypto mining cinese, espulse dal governo, si sono spostate in altri paesi per riaprire le farm. In secondo luogo, per approfittare del blocco in Cina, molte società straniere del settore hanno aumentato le proprie capacità estrattive andando ad acquistare nuovi Asic, i dispositivi che servono per il mining della criptovaluta. Anche molti piccoli miner hanno rispolverato Asic non più competitivi per partecipare alla "festa".

BITCOIN SULLE MONTAGNE RUSSE


Pur rimanendo ancora al di sotto del livello raggiunto a marzo 2021, poco prima della stretta cinese, il livello di difficoltà per l'estrazione sta tornando a crescere. E con esso torna ad abbassarsi la redditività dell'attività di mining. Poco dopo il blocco deciso da Pechino il valore del Bitcoin, che in quelle settimane era intorno ai 60mila dollari, aveva subito un calo repentino. Tuttavia, a differenza di quanto diversi analisti avevano pensato, per il Bitcoin non si è trattato del canto del cigno, anche se dopo qualche settimana la criptovaluta è scesa ancora fino al minimo di 29mila dollari toccato a luglio. Attualmente il valore di un Bitcoin si aggira intorno ai 46mila dollari.
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