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Inflazione fenomeno passeggero: costruttivi su credito europeo e valute emergenti

Treasury USA a 10 anni a fine anno oltre il 2% ma Il grosso dell’effetto dell’inflazione dovrebbe essere alle spalle. C’è ancora potenziale nelle valute emergenti, nei green bond e nel credito europeo

di Leo Campagna 12 Luglio 2021 11:28
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IL GROSSO DELL’EFFETTO DELL’INFLAZIONE C’È GIÀ STATO


Utilizzando modelli statistici per misurare magnitudo e tempistica del possibile impatto del rialzo dei prezzi delle commodity sull’inflazione al consumo in America, Ronnie Walker di Goldman Sachs, nell’articolo Prezzo delle materie prime e inflazione: la previsione di Goldman Sachs, rileva che il boom delle materie prime ha già impattato su base annua per 60 punti base l’indice PCE core, che è quello più guardato dalla Fed, mentre se si fanno partire i calcoli da prima dell’esplosione della pandemia, sempre su base annua, si arriva comunque a un incremento di 30 punti base, su un orizzonte temporale che comprende sia il declino iniziale dei prezzi dovuto alla pandemia, sia il successivo rimbalzo.

INVESTITORI SOVRAESPOSTI VERSO GIAPPONE E AUSTRALIA


Per quanto riguarda il quadro tecnico, il il team Global Fixed Income, Currency and Commodities Group di J.P. Morgan Asset Management nota che gli investitori mantengono un sottopeso in USA, Regno Unito, Germania e Canada e continuano a essere sovraesposti verso Giappone e Australia dove i tassi di vaccinazione sono bassi. Negli Stati Uniti, la recente svolta della Fed ha reso più sensibile ai dati il segmento a breve della curva dei rendimenti. J.P. Morgan Asset Management privilegia ancora i titoli più remunerativi e si aspetta che il rendimento del Treasury decennale arrivi quasi al 2% a fine anno. Ma, come si legge nell’articolo J.P. Morgan: ecco perché la variante Delta influenzerà i rendimenti dei titoli di Stato, il team di J.P. Morgan Asset Management è anche conscio che un rialzo dei rendimenti potrebbe creare difficoltà a Paesi con bassi tassi di immunizzazione, che stanno ripristinando misure di lockdown.

RENDIMENTI DEI TREASURY SOPRA IL 2% PER FINE ANNO


Molti osservatori sono rimasti sorpresi dal rialzo dell’inflazione negli ultimi mesi e, allo stesso modo, Mark Dowding, CIO di BlueBay si aspetta che continuino a sorprendersi se i dati supereranno ancora le aspettative, che potrebbe avvenire già settimana prossima. L’esperto, nell’articolo BlueBay: i rendimenti dei T-Bond in calo non segnalano l’arrivo di una stagnazione economica, spiega il calo dei rendimenti dei Treasury con il venir meno del tema reflazionistico, ma aggiunge che nuovi dati più solidi potrebbero provocare un’oscillazione opposta, per cui continua a credere che si spianerà la strada a una riduzione degli acquisti della Fed già in autunno, con l’effetto di spingere i rendimenti a 10 anni sopra il 2% entro fine 2021. Una Fed che ‘segue i dati’ invece che ‘prevenire’, sembra segnalare che i mercati siano rimasti privi di una leadership chiara. Di conseguenza, secondo Dowding, le oscillazioni del sentiment e dei posizionamenti potrebbero essere molto significative in entrambe le direzioni, ma in ultima analisi l’aspetto fondamentale saranno i dati, e alla fine politiche monetarie e rendimenti obbligazionari si muoveranno nella stessa direzione. In Europa, Dowding dubita che la Bce voglia iniziare il tapering del PEPP prima che la Fed inizi a ridurre gli acquisti, e sembra tenere gli occhi puntati sugli sviluppi oltreoceano.

QUALCHE POTENZIALE ANCORA NEGLI EMERGENTI


Secondo i responsabili del team sul credito di Robeco, il tema delle riaperture ha fatto il suo corso, e persino settori ad alto rischio come linee aeree, crociere o tempo libero sono tornati ai livelli pre-Covid. Il credito dei Mercati Emergenti non ha partecipato pienamente al rally e mantiene un maggior potenziale di rialzo, anche se alcuni emittenti sovrani come Argentina o Turchia hanno qualche difficoltà. A livello globale, come si legge nell’articolo Mercato del credito, l’incertezza impone prudenza, Robeco continua a trovare situazioni idiosincratiche nei corporate bond e nei titoli finanziari, che giustificano l’assunzione di posizioni lunghe (rialziste).

VALUTAZIONI ATTRAENTI PER LE VALUTE EMERGENTI


A favore delle divise emerging markets, puntualizza nell’articolo Pictet: ecco i tre fattori che sostengono le valute dei mercati emergenti Kate Griffiths, Client Portfolio Manager del Team Emerging Debt di Pictet Asset Management, giocano anche valutazioni più attraenti rispetto al dollaro. “Tale aspetto – specifica Griffiths – è particolarmente evidente dall’analisi degli indici ponderati per l’interscambio: al momento il biglietto verde ponderato per l’interscambio si attesta su livelli superiori del 35% ai minimi registrati nel 2011 mentre le valute emergenti risultano invece sottovalutate del 17%”. Un altro fattore di supporto alle divise dei paesi in via di sviluppo è rappresentato dal trend strutturale di indebolimento del dollaro, alimentato dalla politica monetaria da parte della Federal Reserve che, tramite il Quantitative Easing, finanzia la spesa del Tesoro americano. Inoltre, mentre rallenta la domanda estera di Treasury USA (come emerge dalla riduzione della percentuale di Titoli di Stato in circolazione detenuti da investitori esteri) a pesare sul biglietto verde è anche il duplice deficit statunitense, quello fiscale e quello commerciale.

COSTRUTTIVI SUL CREDITO IN EUROPA


Sulle obbligazioni, Pascal Blanqué Chief Investment Officer di Amundi mantiene una posizione di duration breve, mentre sul credito è costruttivo, soprattutto in Europa, e conserva una posizione neutrale sulle obbligazioni emergenti, mentre e continua la ricerca di opportunità sul valutario e sull’azionario. In estrema sintesi, l’esperto di Amundi prevede che i mercati restino in una posizione di attesa per vedere cosa dirà a farà la Fed. La bonaccia si interromperà solo se ci saranno grandi sorprese. Ma, come si legge nell’articolo Amundi: il trend della reflazione resta valido, ma serve cautela, non è il momento di essere compiacenti o seguire strategie direzionali marcate, mentre gli investitori farebbero bene a continuare di beneficiare del trend della reflazione.

IL CREDITO ALL’EDILIZIA RESTA ATTRAENTE


In relazione alla costruzione dei portafogli, nonostante una visione abbastanza costruttiva sul fatto che l’inflazione sia transitoria, Dan Ivascyn, CIO di Pimco rimane abbastanza difensivo in termini di rischio di tasso, cercando fonti di protezione. Pimco continua a prediligere molti dei temi legati alla ripresa dalla pandemia, nell’area aziendale, nei mercati degli immobili commerciali, in aree come il tempo libero e il settore alberghiero, ritenendo in generale che il credito legato all’edilizia rimanga abbastanza attraente, anche se i prezzi delle case dovessero diminuire significativamente. Tuttavia, sottolinea Ivascyn nell’articolo Pimco: inflazione Usa transitoria, ma è un rischio per il settore immobiliare, il mercato delle MBS, vale a dire dei titoli di credito rappresentativi di mutui immobiliari, è diventato molto più costoso. La Fed lo ha sostenuto, con il risultato di portare le valutazioni da ‘incredibilmente attraenti’ un anno ad adeguate o addirittura elevate oggi. Per questo Pimco ha cercato in tutti i portafogli di ridurre parte dell’esposizione alle MBS.

L’IMPORTANZA DEI REPORTING TRASPARENTI NEI GREEN BOND


Infine NN Investment Partners, nell’articolo La crescita inarrestabile dei green bond: oltre quota 2mila miliardi, sottolinea che un reporting regolare e trasparente è uno strumento potente negli investimenti in green bond, in quanto fornisce la prova definitiva che i proventi sono veramente destinati a progetti verdi ammissibili con benefici ambientali. Bram Bos, Lead Portfolio Manager Green Bonds di NN Investment Partners, sottolinea che “il grado di verde” di un’obbligazione è determinato non solo dai progetti ma anche dalla strategia dell’emittente, mentre Edith Siermann, Head of Fixed Income Solutions and Responsible Investing, NN Investment Partners, prevede che i nuovi regolamenti e incentivi sul clima avranno un enorme impatto sul panorama degli investimenti.
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