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L'analisi

Fidelity: opportunità nel settore tecnologico nonostante l'inflazione

L’ambiente inflazionistico non giova alla tecnologia, ma Fidelity International ricorda come la varietà di aziende a livello globale possa rappresentare ugualmente una solida gamma di opportunità

di Leo Campagna 9 Luglio 2021 07:50
financialounge -  Fidelity International Hyun Ho Sohn Morning News

Da qualche mese le aspettative di inflazione sono in aumento sulla scia dello stimolo fiscale e monetario senza precedenti in tutti i mercati sviluppati e del rialzo dei prezzi delle materie prime. “In questo ambiente inflazionistico tra gli investitori crescono gli interrogativi riguardo ai titoli tecnologici globali che, in genere, sono considerati come un'area di crescita, dove i modelli di flusso di cassa scontati sono altamente sensibili agli aumenti dei tassi di interesse”, fa sapere Hyun Ho Sohn, Portfolio Manager di Fidelity Global Technology Fund, il comparto che ha fortemente beneficiato di recente della sua maggiore ponderazione verso i beneficiari della riapertura post COVID.

UN SETTORE MENO INFLUENZATO DAGLI ANDAMENTI CICLICI


Per prima cosa, ricorda il manager, non solo la tecnologia diventa sempre più sistematica per la società, ma la domanda sta diventando relativamente stabile rendendo il settore meno influenzato dagli andamenti ciclici visti in passato. Le aziende di software come servizio (SaaS) beneficiano di pagamenti in abbonamento, i consumatori tendono ad aggiornare in media gli smartphone ogni due anni, le piattaforme di e-commerce e di pagamento online trattengono le entrate come una percentuale fissa del prezzo nominale dei prodotti venduti, e le aziende di semiconduttori beneficiano di maggiori barriere all'entrata e di un mercato relativamente concentrato.

IN BUONA POSIZIONE PER SOPPORTARE UN AMBIENTE DI TASSI IN AUMENTO


Nel confronto con altri settori le aziende tecnologiche rimangono altamente redditizie, vantando rendimenti molto robusti sul capitale netto e sul capitale investito, e un forte profilo di liquidità netta (debito netto/equity). “Per quanto riguarda i dividendi, sebbene non sia mai stato un loro punto di forza, notiamo che molte aziende tecnologiche, tra le quali alcune partecipazioni in portafoglio come IBM, Texas Instruments e Hon Hai Precision Industries, mostrano un solido profilo di payout. La solidità in termini di redditività e di flussi di cassa mette le compagnie hi tech in buona posizione per sopportare un ambiente di tassi in aumento” specifica Sohn.

BENEFICIARE DELLA RIAPERTURA DELLE ECONOMIE


Secondo il manager di Fidelity International il settore tecnologico rimane in ottima forma tenuto conto dalla forza del bilancio delle aziende in questo settore e della continua e robusta domanda di tecnologia nel mondo reale. Quest’ultima, è guidata da ingenti investimenti strutturali nella digitalizzazione, sia pubblici che privati. “E’ vero che alcune aziende che hanno fortemente beneficiato delle implicazioni della pandemia dovranno confrontarsi con i ricavi e i profitti record dello scorso anno ma è altrettanto evidente che molte altre – come per esempio quelle nell’ambito della pubblicità digitale e dei pagamenti e dell’e-commerce per i viaggi - potranno beneficiare della crescente attività dei consumatori con la riapertura delle economie” spiega Sohn.

IL PESO CRESCENTE DEGLI INVESTIMENTI DEI GOVERNI IN TECNOLOGIA


Il tutto, senza trascurare un fattore di assoluto rilievo: gli investimenti dei governi in tecnologia rappresentano una quota sempre più rilevante per questo settore. “In giro per il mondo i servizi pubblici presentano ancora una elevata percentuale di documenti e archivi cartacei. E’ probabile che nei prossimi anni i governi spingeranno per una più diffusa digitalizzazione. Una conferma arriva dall'ultimo pacchetto di stimolo del governo statunitense, che ha stanziato 100 miliardi di dollari per lo sviluppo di infrastrutture a banda larga. Inoltre, la spesa governativa risulta altamente insensibile alle condizioni macroeconomiche più ampie, contribuendo a ridurre la ciclicità dei profitti del settore” conclude il Portfolio Manager di Fidelity International.
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