La strategia
Credit Suisse vede rallentamento per le materie prime e prende beneficio
La decisione di realizzare i guadagni dalla posizione di sovra-esposizione motivata dalla diminuzione del rapporto rischio/rendimento. Quadro macro ancora favorevole ma i fondamentali mostrano debolezza
di Virgilio Chelli 22 Giugno 2021 12:33


Le materie prime di recente hanno continuato una performance eccezionalmente forte in un contesto macro che sembra destinato a rimanere favorevole, grazie alla buona copertura che questa classe di attivi offre su ripresa e inflazione. Ma i fondamentali bottom-up suggeriscono che la tenuta del picco potrebbe essere vicina dal punto di vista tattico, preannunciando una possibile fase di rendimenti più freddi. Nei metalli di base la tesi a lungo termine resta costruttiva, ma emergono segnali di debolezza nel breve termine. L’economia cinese è in un ciclo più avanzato e la domanda si è indebolita, mentre la solidità esterna alla Cina potrebbe venir meno nella seconda metà del 2021, con l’attenuarsi dell’intensità dell’utilizzo dei metalli nella fase di ripresa.
SEGNALI DI DEBOLEZZA A BREVE
Lo sottolinea un’analisi di Analisi di Fabian Deriaz, Commodity Strategist, e Stefan Graber Head of Commodity Strategy, entrambi di Credit Suisse, che motivano così la decisione di realizzare i guadagni sul sovrappeso di Credit Suisse in materie prime in un contesto di portafoglio, in ragione della diminuzione del rapporto rischio/rendimento. Il contesto macro è ancora favorevole, ma i fondamentali bottom-up mostrano segnali di debolezza a breve termine, mentre l’energia è destinata a mantenersi più resiliente.
Sul fronte agricolo, i due esperti di Credit Suisse vedono mercati rigidi, ma con l’offerta è destinata a rispondere.
ENERGIA PIU’ RESILIENTE
I metalli preziosi sono il settore più sensibile ai tassi di interesse e le prospettive di condizioni monetarie più rigide potrebbero rappresentare un vento contrario, secondo gli esperti di Credit Suisse, secondo cui le prospettive di rendimento potrebbero raffreddarsi. L’energia è invece vista più resiliente durante l’estate Nel frattempo riteniamo che il settore petrolifero/energetico dovrebbe essere più resiliente nel corso dell’estate, suggerendo un relativo potenziale di outperformance rispetto a un mercato più in sordina per le materie prime in generale.
IL RUOLO DEI MERCATI DELLE EMISSIONI
Le dinamiche per l’energia potrebbero diventare meno favorevoli verso fine anno e nel 2022, quando l’offerta non-OPEC reagirà in maniera più significativa. Intanto i mercati delle emissioni di carbonio sono sotto i riflettori, per la probabilità che vengano discusse ulteriori riforme a livello UE a luglio. Mentre alcune materie prime giocano un ruolo fondamentale negli sforzi per la decarbonizzazione, come i metalli per batterie, veicoli elettrici, rinnovabili e gas per sostituire il carbone, l’estrazione e il consumo hanno inevitabilmente un impatto, e gli scambi di emissioni contribuiscono a fissare un prezzo per il carbonio, offrendo incentivi per aumentare l’efficienza.
ACCORGIMENTI TECNICI
In un contesto di portafoglio, Credit Suisse ha deciso di realizzare guadagni tattici sul sovrappeso in materie prime, modificando a neutrale l’outlook sui rendimenti. Laddove gli investitori abbiano allocazioni strategiche, Credit Suisse andrà alla ricerca di strumenti gestiti attivamente e ottimizzati in termini di rolling al posto di un’esposizione passiva “front month”. A livello di singoli mercati, la volatilità dell’oro appare bassa, mentre sul fronte petrolifero, le backwardation sono molto ripide al momento, ma se si dovesse registrare nuovamente un aumento dell’offerta nel 2022, potrebbe seguire un certo appiattimento, in vista del quale gli investitori potrebbero posizionarsi.