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Cresce l’attenzione per i fattori ESG, ma l’ottimismo è sull’azionario Europa

Mentre aumenta il rischio climatico, gli investitori guardano con interesse all’impatto positivo sulle questioni sociali e ambientali. Il ritrovato vigore del commercio estero favorisce l’Europa

di Leo Campagna 14 Giugno 2021 08:43
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RISCHIO CLIMATICO, COSA SIGNIFICA PER GLI INVESTITORI


Il rischio climatico è un rischio di investimento. Il Live Talk Obiettivo Net Zero Economy di BlackRock di mercoledì 16 giugno, alle ore 15.00 sarà l’appuntamento per approfondire tutti gli aspetti più rilevanti di questa transizione che offre un’opportunità, in ottica investimento, senza precedenti. Le aziende – come si legge nell’articolo Perché la transizione energetica è un’opportunità di investimento - affrontano oggi due rischi principali: quello fisico e quello legato alla transizione. Mentre le istituzioni accelerano verso la transizione, nella direzione di un’economia netta a zero emissioni, le aziende che non sono preparate a cogliere il cambiamento – quindi con sistemi produttivi ancorati ai combustibili fossili tradizionali – rischiano di restare indietro. Proprio per questo, puntare sulle realtà aziendali che già si stanno concretamente muovendo verso la transizione può essere un modo per cercare rendimenti a lungo termine interessanti, legati ad un nuovo modello di economia circolare.

CRESCE L’ATTENZIONE AI FATTORI ESG


Per il quinto anno consecutivo, l’attenzione per i fattori ESG delle compagnie assicurative è cresciuta: l’83% degli interpellati nella decima edizione della Insurance Survey condotta da Goldman Sachs Asset Management, afferma che li ha inclusi nei propri processi d’investimento, rispetto al 32% di soli quattro anni fa, in gran parte come risultato di una maggiore adozione di questi criteri nel continente americano. Tra le altre indicazioni emerse, anche la previsione di aumentare significativamente il rischio complessivo nei portafogli e l’esposizione a private equity, prestiti societari del mid-market e debito infrastrutturale. Le principali preoccupazioni, indicate nell’articolo Goldman Sachs Asset Management: più propensione al rischio sugli assicurativi, sono invece identificate nella volatilità dei mercati, nel rischio di rallentamento economico negli Usa e di recrudescenze della pandemia.

L’IMPATTO POSITIVO SU QUESTIONI SOCIALI O AMBIENTALI


La diffusione dei mercati privati presso un pubblico sempre più ampio – ha commentato nell’articolo La relazione virtuosa tra i private asset e l’investimento ad impatto Georg Wunderlin, Global Head di Schroders Capital, soluzione in cui sono state riunite le competenze specialistiche nel campo dei private asset del gruppo britannico – porterà a una crescente domanda di strategie specifiche che richiedono profonde competenze per identificare, migliorare, costruire o modificare asset di investimento. Inoltre, la crescente diversità delle strategie e la necessità di gestione dei costi porterà all’aumento della domanda per soluzioni che forniscano risultati d’investimento mirati e una particolare attenzione per la sostenibilità e per l’impatto positivo su questioni sociali o ambientali.

ITALIA TRA I PRIMI IN EUROPA NEGLI INVESTIMENTI TEMATICI


Tra i risultati più rilevanti del sondaggio condotto da Vontobel tra 300 investitori istituzionali e intermediari leader in tutta Europa spicca l’84% degli intervistati che dichiara di aver iniziato ad adottare approcci tematici nei propri portafogli e circa la metà di loro (49%) che prevede di aumentare le proprie allocazioni nei prossimi tre anni. Come rivela l’articolo Investimenti tematici sempre più strategici anche per gli istituzionali, più del 50% degli intervistati investe un quinto dei propri portafogli azionari seguendo un approccio tematico, con alcune differenze tra i vari paesi. Per esempio, in Svizzera e nella regione del Benelux prevale un’elevata propensione verso le strategie tematiche e anche l’Italia (con il 65%) è ben posizionata. In leggero ritardo, invece, risultano essere gli investitori istituzionali in Francia e Germania.

IL RITROVATO VIGORE DEL COMMERCIO ESTERO FAVORISCE L’EUROPA


Il ritrovato vigore del commercio globale potrà fornire un supporto sostanziale all’economia europea. “L’Eurozona è un’economia aperta con una spiccata sensibilità ai flussi commerciali globali, specialmente dalla Cina. È vero che il credit impulse in Cina suggerisce che la domanda cinese di importazioni potrebbe rallentare verso la fine dell’anno, ma è altrettanto vero che gli attuali indici della fiducia dei produttori nel colosso asiatico segnalano un’espansione continua. Inoltre, non è da escludere che possano esserci ricadute positive dal mercato statunitense grazie all’imponente stimolo fiscale e monetario USA”, sottolinea nell’articolo Robeco punta sull’Europa: guiderà la ripresa globale Peter van der Welle, Strategist del team Multi Asset di Robeco.

OTTIMISMO SULL’AZIONARIO EUROPEO


Il BlackRock Investment Institute, che già da febbraio ha migliorato il proprio outlook sull’azionario europeo portandolo a ‘neutrale’, ora vede ancora più ragioni di ottimismo su questa asset class in un orizzonte di 6-12 mesi. BlackRock si aspetta comunque che la Bce mantenga il ritmo attuale di acquisti anche in presenza di un rafforzamento della ripartenza delle economie europee e avverte di non sovra-stimare troppo le indicazioni che arrivano dai dati, come quelli recenti sul mercato del lavoro USA, perché erratiche e legate alle dinamiche della ripartenza. Ora – come spiegato nell’articolo La Bce non cambierà rotta, positivo per l’azionario europeo - il focus si sposta sull’inflazione americana di maggio, che sarà resa nota lo stesso giorno della Bce, che potrebbe riaccendere timori inflazionistici e di conseguente tapering da parte della Federal Reserve.

MERCATI EMERGENTI, ORIZZONTE AL 2030


Già prima della pandemia, i Mercati Emergenti davano la sensazione di essere sulla via di uno sviluppo particolarmente rilevante. Secondo McKinsey i Paesi in via di sviluppo entro il 2030 rappresenteranno più della metà di tutti i consumi globali, mentre stime della Commissione Europea dicono che per allora la classe media di Cina e India rappresenteranno il 66% del totale mondiale. Inoltre, come tiene a far presente nell’articolo Pictet: perché tornare a puntare sui mercati emergenti Paolo Paschetta, Country Head Italia di Pictet Asset Management, la graduale ripresa del commercio internazionale alimenterà la crescita, con gli accordi di libero scambio, come la Regional Comprehensive Economic Partnership tra 15 Paesi che rappresentano il 30% della popolazione mondiale, tra cui Cina, Giappone, Corea del Sud e Stati del Sud Est Asiatico, a fare da volano.

OPPORTUNITÀ DI INVESTIMENTO NEI MICROCHIP


Infine, nell’articolo Microchip a una svolta storica, ma servono investimenti massicci Yan Taw Boon, Director of Research, Asia di Neuberger Berman, spiega che la scarsità sul mercato di microchip non è dovuta solo ai colli di bottiglia post-pandemia ma soprattutto a una potente evoluzione della domanda. L’esperto di Neuberger Berman ritiene che buona parte degli investimenti di questo tipo diventerà fondamentale per i produttori. La conclusione è che come qualunque notizia, anche la scarsità di semiconduttori prima o poi abbandonerà le prime pagine, ma non bisogna lasciarsi ingannare. Le difficoltà di approvvigionamento non si risolveranno presto, perché sono conseguenza di rapidi sviluppi in atto sul fronte degli ecosistemi digitali e della situazione geopolitica. Per questo saranno necessari investimenti su tutta la catena del valore dei semiconduttori, che rappresenta oggi uno dei temi di investimento più interessanti.
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