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Sfruttare la ripresa

Perché puntare su azioni cicliche, small cap e real asset per i prossimi 12-18 mesi

Il livello di massima crescita è un punto di osservazione ottimale per rifiatare e ribilanciare i portafogli. Secondo Erik Knutzen (Neuberger Berman) potrebbe esserci una correzione ma ci saranno picchi di mercato più alti da raggiungere

di Leo Campagna 6 Maggio 2021 21:00
financialounge -  Neuberger Berman real asset ripresa Scenari small cap

Le stime per il primo trimestre di quest'anno indicano una crescita dell'economia americana a un tasso annualizzato del 6,4%, dopo il 33,4% e il 4,3% degli ultimi due trimestri del 2020. Il Markit Composite Purchasing Managers Index (PMI) USA, il principale indicatore economico statunitense che si basa su indagini condotte mensilmente su un gruppo di aziende accuratamente selezionate, si attesta a quota 62,2 punti, che equivale al ritmo di espansione più elevato registrato dal 2009.

LE MEDIE STORICHE FORNISCONO INDICAZIONI POCO UTILI


Goldman Sachs ha osservato che negli ultimi 50 anni il punto di massima crescita toccato dagli indici PMI è stato seguito da uno, tre, sei e dodici mesi di rendimenti azionari globali spesso negativi e, in media, vicini allo zero. “I dati storici e, in particolare, le medie storiche, rischiano tuttavia di fornire indicazioni poco utili dal momento che, in alcuni di questi periodi esaminati, i rendimenti sono risultati non soltanto positivi ma a doppia cifra”, tiene a precisare Erik Knutzen, Chief Investment Officer – Multi-Asset Class di Neuberger Berman. Il manager, analizzando i dati in termini assoluti, invece che i tassi di crescita, nota per esempio che non ci troviamo in presenza dell'esuberanza di fine ciclo che potrebbe essere il segnale per allontanarsi rapidamente dalle esposizioni in asset rischiosi. Al contrario scorge i connotati di una ripresa rapida dopo uno shock radicale e insolito.

FOCUS SU TITOLI CICLICI, SMALL CAP E REAL ASSET


Una ripresa che, inoltre, è stata sospinta da supporti senza precedenti: dalle politiche monetarie delle banche centrali ai piani di stimolo fiscale su entrambe le sponde dell’Atlantico, rivoluzionari da un punto di vista delle dimensioni, dagli elevati livelli di risparmio e dalla robusta domanda dei consumatori. Questi fattori, secondo Knutzen, continuano a sostenere un’esposizione agli asset rischiosi, con alcune sfumature importanti a cominciare da pressioni inflazionistiche maggiori rispetto ai due o tre cicli precedenti. Il manager di Neuberger Berman, di conseguenza, predilige sia le azioni cicliche e le aziende di dimensioni più piccole, ma anche i real asset, attraverso le materie prime, il settore immobiliare o i titoli azionari collegati a questi settori.

MERCATI AZIONARI NON STATUNITENSI


Knutzen, inoltre, tiene sotto controllo i mercati azionari non statunitensi, in ritardo rispetto all’azionario statunitense, ma che presentano maggiori possibilità di registrare un rialzo, in particolare nel caso dei listini dove è più concreto implementare un'esposizione ciclica e dove è meno probabile che si verifichino cambiamenti significativi alle imposte e alle normative per le imprese. Più in generale, l'incertezza circa i livelli di massima crescita raggiunti dai principali indicatori economici, le attuali valutazioni di mercato, l’andamento dell'inflazione, le potenziali future implicazioni fiscali delle politiche adottate oggi e la solidità della ripresa, rendono probabile una volatilità sostenuta.

POSITIVI A 12-18 MESI SUGLI ASSET RISCHIOSI


"È vero che l'indice S&P 500 è sui livelli record, ma lo stesso vale per le nuove infezioni da coronavirus a livello globale, guidate dalla terribile situazione in India. In quest’ottica, siamo più cauti relativamente alle previsioni per i prossimi 3-6 mesi, ma rimaniamo positivi sulle esposizioni in asset rischiosi a 12-18 mesi. Non possiamo escludere una correzione alla luce dei molti potenziali fattori catalizzatori presenti attualmente, ma si tratterebbe di una possibilità di cavalcare l’onda della ripresa con valutazioni più interessanti”, conclude il CIO – Multi-Asset Class di Neuberger Berman.
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