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Vaccini sui luoghi di lavoro, ecco tutte le indicazioni ufficiali dell’Inail

Il documento, redatto insieme ai ministeri del Lavoro e della Salute e alla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, stabilisce le regole da seguire per la somministrazione delle dosi in azienda

di Matia Venini 14 Aprile 2021 11:37
financialounge -  aziende Covid-19 vaccino coronavirus

Dopo la firma del protocollo di sicurezza da parte di governo, imprese e sindacati, l’Inail, i ministeri del Lavoro e della Salute e la Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome hanno reso pubbliche le indicazioni sulla vaccinazione anti-Covid nelle aziende. Nel documento si chiarisce che è fondamentale garantire i requisiti di efficacia, efficienza e sicurezza e che si debba tutelare la privacy dei dipendenti, prevenendo ogni forma di discriminazione nei confronti dei lavoratori.

REQUISITI PRELIMINARI


Perché un’azienda possa avviare l’attività vaccinale al proprio interno deve rispettare dei requisiti preliminari. In primo luogo la popolazione lavorativa deve essere sufficientemente numerosa. Il documento non specifica quanti dipendenti debbano esserci, ma per le piccole attività sono previste soluzioni “bilaterali”, con il coinvolgimento di più realtà. In secondo luogo la sede deve essere nel territorio dell’Azienda Sanitaria che fornisce i vaccini. La società deve avere inoltre una struttura organizzativa adeguata al volume di iniezioni previste e una dotazione informatica idonea a garantire la corretta e tempestiva registrazione delle vaccinazioni. Infine devono esserci ambienti idonei per l’attività, dove gestire l’accettazione, la seduta e l’osservazione senza caos o assembramenti. Il via libera viene valutato dall’Azienda Sanitaria che fornisce il vaccino.

GESTIONE DELLE DOSI


Una volta verificato di possedere i requisiti preliminari, la società che intende aderire all’iniziativa deve darne comunicazione all’Azienda Sanitaria di riferimento. La Regione o la Provincia autonoma, verificata la disponibilità dei vaccini e la sussistenza dei requisiti necessari, concorda le modalità di ritiro delle dosi a cura del medico competente o del personale sanitario individuato dal datore di lavoro. Chi ritira il vaccino deve garantirne la corretta gestione.

LA STRUMENTAZIONE


L’azienda deve garantire la presenza dei materiali, delle attrezzature e dei farmaci necessari indicati dal medico o dal personale sanitario competente, la cui fornitura è dovere del datore di lavoro.

ORGANIZZAZIONE


La vaccinazione negli ambienti di lavoro deve avvenire secondo modalità che garantiscano la pianificazione delle attività con adeguato anticipo, il rispetto delle misure anti-contagio e la giusta informazione ai soggetti destinatari della somministrazione. L’accettazione da parte dei dipendenti deve essere assicurata da personale incaricato. È necessario inoltre rispettare la modulistica sul consenso informato, garantire il rispetto sulle indicazioni circa la conservazione, la preparazione e la vaccinazione e programmare la gestione di eventuali eventi avversi.

ADESIONE VOLONTARIA E SOMMINISTRAZIONE IMMEDIATA


L’adesione da parte dei lavoratori è volontaria e raccolta dal medico o dal personale sanitario competente. L’Azienda Sanitaria di riferimento può valutare se suddividere le dosi del vaccino richieste in più consegne in base alla disponibilità prevista dalla campagna di vaccinazione ordinaria. La somministrazione deve avvenire tempestivamente, senza possibilità di accantonamento, fatte salvo deroghe previste dall’Azienda Sanitaria di riferimento.

REAZIONI AVVERSE


Dopo la somministrazione il personale medico incaricato deve invitare il dipendente a sostare almeno 15 minuti negli spazi della sede vaccinale, allo scopo di intervenire immediatamente in caso di reazioni avverse. Queste devono essere eventualmente registrate secondo le modalità previste dalla Regione o dalla Provincia Autonoma di riferimento.

SECONDA DOSE


L’azienda deve assicurare la programmazione della somministrazione della seconda dose, quando prevista. Questa deve essere effettuata con lo stesso vaccino della prima. Chi manifesta reazioni avverse alla prima vaccinazione non deve sottoporsi alla seconda e deve recarsi alla competente Azienda Sanitaria per le necessarie valutazioni. È possibile somministrare una sola dose nei soggetti che abbiano contratto il virus, purchè la vaccinazione venga eseguita ad almeno 3 mesi di distanza dall’infezione ed entro i 6 mesi dalla stessa.

ONERI


L’intero processo è sotto la supervisione dell’Azienda Sanitaria di riferimento, che può effettuare controlli sui luoghi, sui requisiti e sulla correttezza delle procedure adottate. Tutti gli oneri invece sono a carico del datore di lavoro, con l’eccezione dei vaccini e dei dispositivi per la somministrazione.
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