Il ruolo di Draghi
Opportunità Italia: rischio politico ai minimi non ancora prezzato dall’azionario
Credit Suisse vede fattori importanti per ritenere il mercato italiano un'opportunità per l’investitore: un ridotto rischio politico, che si è riflesso in una contrazione dello spread ma non ancora nei prezzi di Borsa
di Virgilio Chelli 9 Aprile 2021 19:00


Dopo una significativa incertezza all'inizio dell'anno, il rischio politico italiano sembra ora al livello più basso degli ultimi anni grazie all’arrivo del nuovo governo guidato da Mario Draghi e sostenuto dai maggiori partiti, tra cui M5S, Lega, FI e PD. Questo dovrebbe renderlo più stabile e metterlo in buona posizione per approvare misure fiscali e riforme. Diversi grandi partiti inoltre si stanno affidando a leadership più centriste ed esperte, con l'ex primo ministro Giuseppe Conte a capo del Movimento Cinque Stelle e un altro ex premier, Enrico Letta, tornato sulla scena alla guida del PD.
EURO SCELTA IRREVERSIBILE
Lo sottolinea una lunga e articolata analisi di Credit Suisse sui temi di investimento per il 2021, ricordando che all’insediamento Draghi ha sottolineato l'irreversibilità della scelta dell'euro da parte di governo e maggioranza, il che significa condividere la prospettiva di un'Unione Europea sempre più integrata che arriverà a un bilancio pubblico comune. Per questo le priorità immediate di Draghi, oltre al vaccino, saranno la riscrittura dei piani per spendere gli oltre 250 miliardi di euro di finanziamenti Ue in arrivo, riducendo anche la burocrazia e riformando il sistema giudiziario.
IL CREDITO INTERNAZIONALE DI DRAGHI
Credit Suisse sottolinea il credito internazionale di cui gode Draghi, indicato dal Financial Times come la persona migliore per affrontare i problemi dell'Italia. Il nuovo contesto politico dovrebbe aiutare il Paese a riformare e accedere a fondi Ue per 67 miliardi di euro già nel 2021. Credit Suisse osserva che tuttavia il ridotto rischio politico si è riflesso nella contrazione dello spread Btp-Bund ma non ancora nelle valutazioni azionarie
SPREAD RIDOTTO MA LA BORSA NON LO RIFLETTE
Nel corso dell’ultimo decennio lo spread tra il rendimento dei titoli di Stato italiani e tedeschi a 10 anni ha offerto una misura abbastanza accurata del rischio politico associato all’Italia, della salute dell’economia e dello stato di integrazione europea, con le azioni quotate a Milano che ne hanno assecondato il movimento. Ma, nonostante la forte contrazione dello spread registrata da marzo 2020 in poi, l’azionario italiano in questo caso non ha seguito il movimento, come mostra il grafico qui sotto.
L’AZIONARIO ITALIANO HA REAGITO POCO ALLA CADUTA DELLO SPREAD BTP-BUND

IL MOMENTO DI ORA O MAI PIÙ
Credit Suisse osserva che anche la revisione degli utili delle aziende italiane sono superiori rispetto a quelle di altri mercati azionari in Europa, con l’Italia seconda solo dopo la Svizzera. Le valutazioni sono considerate interessanti perché scambiano a un rapporto prezzo/utili di poco sopra i minimi a 15 anni, ma ci sono comunque dei rischi. Il principale, secondo l’analisi di Credit Suisse, è che ci sono grandi questioni strutturali da affrontare e l'Italia sembra effettivamente essere al momento "ora o mai più". La crescita del PIL pro capite è stata la più bassa di tutta la Zona Euro nell'era pre-Covid, con un dato negativo tra il 2000 e il 2019. Sembra che ci siano poche speranze di cambiare questo trend negativo senza riforme strutturali importanti.
IN RITARDO SU MOLTI INDICATORI
Credit Suisse ricorda anche che prima dell'inizio della pandemia la disoccupazione italiana era al 10% contro il 7% nell'area dell'euro e il 3,4% in Germania, con la componente giovanile al 28%, la più alta di qualsiasi paese in Europa. Inoltre l'Italia ha la demografia più sfavorevole in termini di invecchiamento della popolazione e un basso tasso di penetrazione di internet, mentre la sua posizione nell'indice Ease of Doing Business della Banca Mondiale è in calo da qualche tempo. Gli economisti europei di Credit Suisse si aspettano che il debito pubblico italiano in rapporto al PIL si attesti al 160,7% circa per il 2021, più o meno piatto rispetto al 2020, con un deficit di bilancio di circa l'8,8%.