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Made in Italy

Coldiretti contro la carbonara al pomodoro del New York Times

La ricetta con bacon, parmigiano e pomodoro ha scatenato l’ira dell'organizzazione agricola: “Ennesimo sfregio al Made in Italy”

di Matia Venini 25 Febbraio 2021 11:27
financialounge -  Carbonara coldiretti Made In Italy New York Times

Ok la pizza con l’ananas, passino i maccheroni con il formaggio usati come contorno per la carne, ma la pasta alla carbonara con il pomodoro affumicato proprio no. La ricetta del tradizionale piatto romano proposta dalla sezione “Cooking” del sito del New York Times ha fatto scalpore, scatenando non solo la reazione del web ma anche quella di Coldiretti, che è intervenuta a difesa della tradizione culinaria italiana.

LA RICETTA DEL NEW YORK TIMES


La “Smoky Tomato Carbonara” proposta dal sito del celebre quotidiano statunitense prevede l’utilizzo del bacon al posto del guanciale, “che conferisce una bella nota affumicata”, e sostituisce il pecorino con il parmigiano. La ricetta poi suggerisce l’inserimento dei pomodori, in grado di dare “un gusto brillante al piatto”.

L’IRA DI COLDIRETTI


La ricetta ha scatenato l’ira di Coldiretti. “La carbonara al pomodoro è la punta dell’iceberg della falsificazione del Made in Italy a tavola che nel mondo ha superato i 100 miliardi di euro, con gli Stati Uniti al primo posto”, ha commentato l’organizzazione agricola, sottolineando come il tradizionale piatto della cucina romana non sia l’unico a essere vittima di sfregio nel mondo. “Tra le specialità più tradite – ha ricordato Coldiretti – ci sono anche la tipica caprese, servita con formaggio industriale al posto della mozzarella di bufala o del fiordilatte, e la pasta al pesto, proposta con mandorle, noci o pistacchi al posto dei pinoli e con il formaggio comune che sostituisce l’immancabile parmigiano reggiano e il pecorino romano”.

L’IMITAZIONE DEL MADE IN ITALY


La polemica sulla “Smoky Tomato Carbonara” del New York Times offre l’occasione per accendere i riflettori su un fenomeno molto più ampio: quello dell’imitazione del Made in Italy nel mondo. Coldiretti stima che all’estero due prodotti alimentari di tipo italiano su tre sono falsi: “La mancanza di chiarezza sulle ricette offre terreno fertile alla proliferazione di cibo taroccato all’estero dove le esportazioni di agroalimentari tricolori potrebbero triplicare se arrivasse uno stop alla contraffazione, che è causa di danni economici e di immagine”.
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