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Morgan Stanley Investment Management: “Perché restiamo più ottimisti sull’azionario rispetto all’obbligazionario”

Andrew Harmstone (MSIM) predilige i titoli ciclici e value: sovrappesa l’indice Russell 2000, il DAX, i finanziari e l’America Latina, mentre nell’obbligazionario è sottoesposto ai tassi

di Leo Campagna 24 Febbraio 2021 19:00
financialounge -  Andrew Harmstone asset allocation azioni Morgan Stanley Investment Management obbligazioni

Mentre le prospettive economiche sono orientate alla crescita, le incertezze politiche a livello globale sembrano destinate a diminuire. Un contesto nel quale Andrew Harmstone, Managing Director e responsabile del team Global Balanced Risk Control di Morgan Stanley Investment Management, ritiene che l’azionario sia in grado di sovraperformare l’obbligazionario, e che l’indice VIX possa riportarsi su un intervallo più contenuto, con una volatilità implicita probabilmente inferiore a 20 nel corso dell’anno.

SOVRAPPESO SU RUSSELL 2000, DAX E FINANZIARI


“A livello azionario prediligiamo i titoli ciclici e value: sovrappesiamo l’indice Russell 2000, il DAX, i finanziari e l’America Latina, mentre nell’obbligazionario siamo sottoesposti ai tassi”, spiega il gestore. Il quale, tuttavia, non nasconde che il livello delle valutazioni azionarie, in base alle metriche tradizionali, è in area “sopravvalutazione”. Occorre pertanto restare vigili dal momento che un’eventuale correzione resta difficile da prevedere mentre, come insegna la storia, in questi casi la volatilità può essere decisamente negativa.

LE PROSSIME MOSSE DI BIDEN


Harmstone, relativamente alle prossime mosse del neoeletto 46° presidente degli Stati Uniti, non si aspetta certo che Joe Biden assuma un atteggiamento “morbido” nei confronti della Cina, quanto piuttosto che abbia meno cambi di direzione imprevedibili e un maggiore allineamento con gli alleati tradizionali. In parallelo, il nuovo piano quinquennale della Cina dovrebbe essere di sostegno alle economie che esportano materie prime e attrezzature verso Pechino, contribuendo ad alimentare la crescita in numerosi settori ciclici dell’economia globale.

BILANCI DELLE FAMIGLIE SOLIDI


Un ruolo importante continueranno a svolgerlo i consumatori. Tra i fattori a loro positivi la distribuzione dei vaccini, che dovrebbe creare un contesto favorevole a un’accelerazione dell’attività economica verso la fine del primo trimestre del 2021. “I bilanci delle famiglie sono più solidi rispetto alla recessione del 2008/2009, con i tassi di indebitamento dei consumatori calati nel 2020, grazie all’utilizzo dei maggiori risparmi per estinguere i debiti, in particolare quelli delle carte di credito”, aggiunge Harmstone. Inoltre l’attuale tasso di disoccupazione è meno generalizzato e meno statico rispetto alla precedente recessione globale mentre è incoraggiante l’impennata del numero di nuove imprese negli stati Uniti registrata nel primo semestre del 2020.

LA FIDUCIA DEI CONSUMATORI


Per contro l’aumento dei contagi nei paesi sviluppati occidentali, unito alla mancanza di ulteriori stimoli fiscali negli Stati Uniti, potrebbe invertire il trend positivo dei consumi, soprattutto se la disoccupazione resta elevata. Ecco perché occorre tenere sotto osservazione la fiducia dei consumatori. “Gli ultimi dati del Michigan Consumer Survey hanno evidenziato un netto calo delle aspettative tra i repubblicani e solo un aumento trascurabile delle aspettative tra i democratici. In un Paese più o meno spaccato a metà, un peggioramento della fiducia tra i repubblicani potrebbe portare – se si traduce in una spesa meno consistente – a una flessione della spesa al consumo negli Stati Uniti”, spiega il gestore di Morgan Stanley Investment Management.

ATTIVITÀ ECONOMICA E SPESE PER INVESTIMENTI DESTINATI A CRESCERE


Resta il fatto che l’attività economica e la spesa per gli investimenti sono destinate ad aumentare nel 2021. Lo confermano la ricostruzione delle scorte, che indica che la produzione continua a crescere, e i primi segnali di una ripresa della spesa per gli investimenti. “A settembre gli ordini cinesi di macchine utensili dal Giappone sono aumentati del 20% su base annua, mentre, negli Stati Uniti, negli ultimi mesi gli ordini di beni strumentali di base hanno superato i livelli pre-Covid-19 tornando ai massimi dal 2014. Stesso discorso per gli ordini di beni strumentali in Corea, la cui economia è considerata una cartina tornasole per il commercio mondiale”, conclude il responsabile del team Global Balanced Risk Control di Morgan Stanley Investment Management.
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