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Cambiamenti climatici

Un futuro più sostenibile grazie ai movimenti dei giovani attivisti

La quindicenne Greta Thunberg è il simbolo di milioni di ragazzi che in tutto il mondo animano i movimenti dei giovani attivisti per agire con decisione sulla crisi climatica

di Redazione 31 Dicembre 2020 08:30
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ARTICOLO DA INVESTIRESOSTENIBILE.IT

Quando si parla di attivismo delle nuove generazioni la mente va all’agosto 2018 quando la quindicenne Greta Thunberg ha iniziato uno sciopero scolastico per il clima. Nelle tre settimane precedenti le elezioni in Svezia, ha continuato a sedersi davanti al parlamento svedese ogni giorno di scuola, chiedendo un’azione urgente sulla crisi climatica. La sua iniziativa è stata condivisa dai suoi compagni di scuola che hanno deciso di proseguire il loro sciopero fino a quando le politiche svedesi non avessero fornito un percorso sicuro per riportare la temperatura al di sotto dei 2°C, cioè in linea con l’accordo di Parigi.

L’ACCORDO DI PARIGI


Quest’ultimo, adottato alla conferenza di Parigi sul clima (COP21) nel dicembre 2015, stabilisce un quadro globale per evitare pericolosi cambiamenti climatici limitando il riscaldamento globale ben al di sotto dei 2ºC e proseguendo con gli sforzi per limitarlo a 1,5ºC. Inoltre punta a rafforzare la capacità dei paesi di affrontare gli impatti dei cambiamenti climatici e a sostenerli nei loro sforzi. Si tratta di un ponte tra le politiche odierne e la capacità di diventare un mondo con zero emissioni nocive entro la fine del secolo.

FRIDAYS FOR FUTURE


Tornando agli studenti svedesi che hanno seguito Greta Thunberg, hanno creato l’hashtag #FridaysForFuture e hanno incoraggiato altri giovani in tutto il mondo a unirsi a loro. Questo ha segnato l’inizio dello sciopero scolastico globale per il clima. Il loro appello all’azione ha scatenato un risveglio internazionale, con studenti e attivisti che si sono uniti in tutto il mondo per protestare fuori dai parlamenti locali e dai municipi. Insieme ad altri gruppi in tutto il mondo, Fridays for Future fa parte di una promettente nuova ondata di cambiamento, che ispira milioni di persone ad agire sulla crisi climatica. L’obiettivo del movimento è quello di esercitare una pressione morale sui politici, di indurli ad ascoltare gli scienziati e quindi di agire con determinazione per limitare il riscaldamento globale.

LA CAMPAGNA ITALIANA #RITORNOALFUTURO


In Italia, per esempio, gli attivisti di Fridays For Future hanno lanciato la campagna #RitornoAlFuturo, per promuovere una rinascita post-Coronavirus che sia caratterizzata da investimenti sulla transizione ecologica. L’iniziativa, che ha coinvolto tra gli altri Greenpeace, WWF, Legambiente e Terra!, 13.520 cittadini e 342 scienziati firmatari, si propone di rilanciare l’economia investendo nella riconversione ecologica. Si punta a creare centinaia di migliaia di nuovi posti di lavoro puntando su energia rinnovabile diffusa, mobilità sostenibile, efficientamento energetico degli edifici.

ADATTAMENTO VERSO IMPRESE SOSTENIBILI


Per farlo sono previsti uno stimolo all’economia con sussidi pubblici vincolati alla riconversione ecologica e l’istituzione di una programmazione precisa per un rapido adattamento verso imprese sostenibili. Al contempo occorre tutelare i lavoratori e le lavoratrici, i territori e le fasce della popolazione più esposte alle conseguenze della crisi economica e climatica. Altrettanto importante è assicurare una transizione verso un’agricoltura che salvaguardi i suoli e gli ecosistemi e che sia più sostenibile a livello climatico. Infine, ma non meno rilevante, vanno promosse la tutela e la messa in sicurezza dei territori, l’implementazione di opere che garantiscano la riduzione dell’inquinamento e la revisione sostenibile dell’intera filiera produttiva.

GREEN DEAL EUROPEO


Si tratta di un programma ambizioso che, secondo molti osservatori, richiede l’incremento della portata del Green Deal europeo, l’insieme di iniziative politiche promosse dalla Commissione europea con l’obiettivo generale di raggiungere la neutralità climatica (ovvero zero emissioni nocive) in Europa entro il 2050. Occorre alzarne i target climatici e superare il paradigma dell’austerità a livello europeo, in un contesto che, a livello internazionale, sembra in prospettiva più favorevole alla luce dell’esito delle elezioni presidenziali Usa. Joe Biden, il cui insediamento alla Casa Bianca è previsto per il 20 Gennaio 2021, acconsente infatti all’obiettivo di portare al 100% l’energia pulita entro il 2035. Il suo piano climatico è stato ridisegnato anche in collaborazione con Sunrise Movement, un movimento giovanile nato per fermare il cambiamento climatico e per creare milioni di buoni posti di lavoro nel processo di transizione.

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