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Rotazione dei titoli

“Il vaccino mette il turbo ai settori value”

I risultati incoraggianti sui test innescano la correzione dei settori growth. Per Paolo Mauri Brusa (GAM), “alcuni processi avviati nella pandemia sono però irreversibili”

di Fabrizio Arnhold 13 Novembre 2020 11:33
financialounge -  azionario GAM investimenti Scenari vacino

L’annuncio dell’efficacia del vaccino di Pfizer ha dato la spinta ai mercati nella prima parte della settimana. Si è registrata una rotazione di titoli in portafoglio, con gli investitori che hanno comprato le azioni più penalizzate in questi mesi di pandemia, come quelle delle società energetiche e dei viaggi, vendendo il tech. Sarà una tendenza destinata a durare anche nei prossimi mesi?

LA ROTAZIONE DEI TITOLI


“La rotazione di questi giorni ha limato parte degli eccessi creatisi quest’anno e lo spazio per un ulteriore recupero del value è ancora molto ampio”, commenta Paolo Mauri Brusa, gestore del team Multi Asset Italia di GAM (Italia) SGR. “Alcuni dei processi di cambiamento che hanno visto un’accelerazione durante la pandemia sono però irreversibili e, al netto della recente correzione, il trend di settori inerenti al cloud computing, social network o vendite online, giusto per citare i più noti, è destinato a continuare anche negli anni a venire”.

NON SOLO UN VACCINO


L’annuncio dell’antidoto di Pfizer, al di là delle polemiche prettamente politiche sulla tempistica, ha fatto reagire con vigore le Borse, un lampo che potrebbe far intravedere quello che sarà al termine dell’emergenza sanitaria. A far ben sperare, inoltre, è il fatto che non c’è solo Pfizer in dirittura d’arrivo nella corsa al vaccino. “Ce ne sono almeno una decina, incluso quello europeo prodotto da Astrazeneca in collaborazione con l’Università di Oxford e con l’istituto di ricerca Italiano IRBM, che dovrebbe arrivare sul mercato già a gennaio”, precisa Paolo Mauri Brusa.

L’IMPATTO SUI LISTINI


La decisa rotazione che ha seguito l’annuncio del vaccino è destinata ad attenuarsi, anche perché, assorbito l’entusiasmo per un possibile siero anti Covid, restano le incognite legate soprattutto alla tempistica e alla distribuzione. Mauri Brusa conferma che "l’impatto sui listini azionari globali è stato inequivocabile, in tutte le aree geografiche abbiamo assistito a una feroce rotazione che ha penalizzato tutti i settori che avevano maggiormente beneficiato della pandemia, tecnologico in primis, e favorito invece quelli più penalizzati, i ciclici in generale come finanziari e petroliferi”. L’indice globale dei titoli “momentum” ha fatto registrare la maggior perdita giornaliera degli ultimi 20 anni, mentre l’indice dei titoli “laggard”, ovvero dei più sottovalutati del mercato, il guadagno più consistente.

L’IMPATTO SUI TASSI GOVERNATIVI


Anche l’impatto sui tassi governativi è stato immediato, il Treasury decennale è salito dallo 0,7% all’1%. “Come sottolineato più volte, il forte rally dei settori growth di quest’anno ha nell’aumento dei tassi e ancor di più nel superamento della pandemia i suoi peggiori nemici”, precisa l’esperto di GAM. “Se da un lato il differenziale di valutazione fra i settori value e growth ha raggiunto livelli estremi, dall’altro il movimento di questi giorni è stato dettato più da fattori tecnici, ovvero un veloce riposizionamento di operatori short seller, che da un reale cambio di regime di mercato”. Le misure di restrizione dureranno anche nei prossimi mesi, magari ad intervalli intermittenti, fino a quando non sarà disponibile il vaccino. Per questo è lecito attendersi ancora una buona dose di volatilità sui mercati, almeno fino alla prossima primavera.
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