Contatti

Punti di forza e debolezze

Invesco: Asia vincente, ma è stress da Covid per gli altri mercati emergenti

Invesco vede un contributo ancor più forte della Cina alla crescita globale, ma anche fragilità di altre economie in via di sviluppo, soprattutto America Latina, Medio Oriente e Africa

di Virgilio Chelli 9 Settembre 2020 16:11
financialounge -  Asia cina Invesco Justin Leverenz mercati emergenti Scenari

La crisi da Covid-19 ha trasformato il possibile inizio di prolungate e robuste performance economiche dei paesi in via di sviluppo in una prospettiva di incertezza con profonde conseguenze che quasi sicuramente metteranno a dura prova tutte le economie globali, compresi i mercati emergenti. Justin Leverenz, CIO Developing Markets Equities & Senior Portfolio Manager di Invesco ribadisce la storica convinzione della casa d’investimento sul fatto che la Cina resti il cuore pulsante delle economie emergenti. Il grande paese asiatico, secondo Invesco, è in grado di dare un contributo a lungo termine determinante alla crescita globale che potrebbe diventare ancora più evidente dopo la pandemia, mentre anche altre economie asiatiche tengono bene, come Taiwan, Corea del Sud e Asia sudorientale.

PAESI PIÙ FORTI CONCENTRATI IN ASIA


Ma l’esperto di Invesco aggiunge che proprio la pandemia può far emergere le fragilità dell’India, a causa degli stress che la crescita strutturale potrebbe subire, e che ci sia poco da essere ottimisti sui paesi emergenti al di fuori dell’Asia, con le maggiori economie di America Latina, Medio Oriente e Africa che dovranno far fronte a una serie di criticità, dal debito esterno ai deficit non sostenibili alla qualità degli asset. I paesi forti dal punto di vista della struttura finanziaria sono quasi tutti in Asia, a partire dalla Cina, con Taiwan, Corea del Sud, Thailandia, Indonesia e Filippine, ma anche Russia, Perù e forse l’Egitto, tutti dotati di sistemi bancari con ridotta leva finanziaria, regimi patrimoniali estremamente rigorosi, flussi di finanziamenti ed eccellente liquidità.

RISCHI SUL FRONTE VALUTARIO E DELL’INFLAZIONE


Molte altre economie emergenti mostrano invece fragilità strutturali. Secondo Invesco i tre paesi più a rischio sono India, Sudafrica, ma soprattutto Turchia, con un settore bancario che è un mix volatile di rischi di finanziamento esterno, crescente stress sulla qualità degli asset e decisioni di politica macroeconomica autolesioniste. Più in generale, l’esperto di Invesco avverte che i paesi in via di sviluppo devono essere estremamente cauti nella gestione dei deficit delle partite correnti, dati i rischi sul fronte valutario e d’inflazione che minacciano la crescita.

IL FATTORE DEL DEBITO ESTERO


Particolarmente importante è il fattore rappresentato dal debito estero e dal collegato rischio sovrano. Tra i paesi che sembrano essere in grado di gestirlo Invesco indica Taiwan, Corea del Sud, Perù e Russia, con importanti baluardi anche in Thailandia, Filippine e Vietnam, mentre i più esposti sono Turchia e Sudafrica tra le economie principali, ed Egitto e Pakistan tra quelle meno sviluppate ma anche i cosiddetti mercati di frontiera, come Argentina, Ecuador e buona parte dell’Africa subsahariana.

IL 2020 UN ANNO SABBATICO


Più in generale, salvo la possibilità di un contagio finanziario originato dalle aree più a rischio, Invesco ritiene che la maggior parte delle grandi economie emergenti supererà il 2020 come una sorta di “anno sabbatico”, ma resta la preoccupazione di gravi ripercussioni sulla crescita strutturale dopo il 2020. Preoccupazione originata dalla minor crescita globale, dall’indebolimento strutturale dei prezzi delle materie e dall'aumento dei debiti pubblici.

ECONOMIE ASIATICHE VINCITRICI


L’esperto di Invesco conclude la sua analisi con la previsione di anni caratterizzati da un indebolimento della potenziale crescita reale in molte delle maggiori economie emergenti, tra cui Brasile, Messico, India e Russia, salvo l’implementazione delle necessarie riforme strutturali, mentre i paesi ‘vincitori’ che registreranno una crescita pur nel contesto di un'economia globale in fase ‘glaciale’ potrebbero essere concentrati quasi esclusivamente in Asia.
Trending