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Boom di richieste

Nella grande corsa alla pensione le donne ora superano gli uomini

Le pensioni di vecchiaia sono triplicate rispetto a un anno fa. L’incremento più significativo, secondo il report dell’Inps, riguarda le pensioni delle donne

di Fabrizio Arnhold 23 Luglio 2020 16:59
financialounge -  INPS pensioni Previdenza

Più che triplicate. Nei primi sei mesi dell’anno si è registrato un boom per le pensioni di vecchiaia. Nello specifico, leggendo il rapporto Inps, nel fondo lavoratori dipendenti, il più rilevante, con decorrenza gennaio-giugno, il numero di pensioni liquidate è pari a 34.823, quasi il triplo rispetto allo stesso periodo del 2019, quando si contavano 10.700 trattamenti erogati.

LE DONNE SUPERANO GLI UOMINI


L’incremento più significativo si registra per le pensioni delle donne che, sempre nel periodo gennaio-giugno, mettono a segno un incremento ancora più forte: a 17.789 da 3.565. Si tratta di un valore che è addirittura cresciuto cinque volte tanto. Nel complesso, quindi, si assiste a un “netto sorpasso” rispetto al 2019 della percentuale delle pensioni femminili su quelle maschili.

DIMINUISCONO LE PENSIONI DI VECCHIAIA


“Il peso delle pensioni anticipate su quelle di vecchiaia che aveva visto un importante aumento nel 2019 rispetto all’anno precedente sia per l’aumento dell’età legale sia per l’introduzione della quota 100, conferma nel primo semestre 2020 il suo andamento decrescente”, si legge nel rapporto dell’Inps. La percentuale delle pensioni femminili su quelle maschili presenta “rispetto al 2019 un valore superiore di 18 punti, passando da 96 a 114, con un netto sorpasso nel primo semestre 2020 delle pensioni femminili rispetto a quelle maschili”, riporta il documento Inps sul monitoraggio dei flussi di pensionamento.

RAPPORTO TRA PENSIONI DI INVALIDITÀ E QUELLE DI VECCHIAIA


L’istituto di Previdenza mette in rilievo come il rapporto tra pensioni di invalidità e quelle di vecchiaia, si presenta pari ad un terzo di quello calcolato sull’intero anno 2019. Questa diminuzione è imputabile al numero più elevato delle pensioni di vecchiaia liquidate nel primo semestre 2020 congiuntamente al numero decrescente che le pensioni di invalidità presentano negli ultimi anni.

CALANO LE ASSUNZONI


I lavoratori impiegati con contratti di prestazione occasionale, ad aprile, raggiungono le 4mila unità, in forte diminuzione rispetto allo stesso mese del 2019, con un importo medio di remunerazione pari a 240 euro. I dati sono quelli del report di aprile dell’Osservatorio sul precariato diffuso dall’Inps.
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