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Mercati, come difendersi dal "protagonismo" della politica

I focolai di tensione dovuti alla politica, Italia in primis, possono distrarre da un contesto globale che si presenta complessivamente positivo: se ne è parlato a ConsulenTia18.

10 Ottobre 2018 14:24
financialounge -  Consulentia18 Napoli Europa Invesco italia J.P. Morgan Asset Management Lorenzo Alfieri Luca Tobagi manovra mercati emergenti Michele Cicoria

L'Italia è l'esempio più lampante, probabilmente perché ci tocca da vicino, ma la tendenza del 2018 sembra essere quella di una politica che influenza negativamente i mercati, nonostante un quadro macroeconomico globale complessivamente positivo. E proprio di rapporti tra mercati e scenari geopolitici si è parlato nella conferenza di apertura della seconda giornata di ConsulenTia18 Napoli.

IL PUNTO SULL'ITALIA


Ovviamente il dibattito è partito dalla situazione italiana, anche se i protagonisti della discussione hanno più volte sottolineato l'importanza di collocare l'andamento del nostro paese all'interno di un contesto globale che rimane in crescita. "A livello macro - ha specificato Lorenzo Alfieri, Country Head Italy di J.P. Morgan Asset Management - siamo più positivi rispetto a marzo-aprile. Nonostante alcune criticità, il contesto complessivo è interessante anche in Europa". Lo stesso Alfieri, soffermandosi sulla legge di bilancio italiana, chiarisce alcuni punti: "La manovra governativa è per certi profili abbastanza innovativa e questo crea un po' di incertezza, non mi meraviglia l'atteggiamento degli investitori che a volte scontano scenari che non si verificheranno. Per esempio, alcuni fanno notare che le valutazioni odierne sull'Italia scontano già un downgrade delle agenzie. Bisogna guardare la manovra nel complesso e attendere gli effetti: il messaggio è rimanere cauti e non avere un approccio negativo a ogni costo. Fortunatamente il contesto globale è favorevole e l'Italia, in qualità di paese esportatore, ne beneficia".

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CONTESTO GLOBALE POSITIVO


Una view globale positiva condivisa anche da Luca Tobagi, CFA, Investment Strategist di Invesco Asset Management, che sostiene di non saper giudicare se i mercati siano stati troppo duri con l'Italia "ma sono sicuro che i mercati ci stanno lanciando un messaggio ben preciso, che l'Italia, come altri focolai di rischio, è una situazione isolata". "È difficile giudicare ora la manovra - afferma Tobagi - ma di sicuro lo stillicidio di dichiarazioni politiche non aiuta. Ma preferiamo un approccio attendista, non vogliamo buttare il bambino insieme all'acqua sporca ma nemmeno essere troppo ottimisti". Più duro, invece, il giudizio di Michele Cicoria, Business Development Services di ETHENEA Independent Investors SA, secondo il quale "l'Italia sta vivendo il momento più pericoloso nella sua storia moderna sul fronte del debito" e ricorda, però, come la debolezza di alcuni importanti partner europei, come Merkel e Macron, possa giocare a favore del governo italiano nel dialogo con le istituzioni europee.

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USA ED EMERGENTI


I tre esperti condividono la view positiva sugli USA, anche se Alfieri afferma di voler attendere il 2019 per osservare con attenzione l'andamento dei profitti delle aziende USA, visto che sarà il primo anno senza l'aiuto di politiche fiscali, con un tasso di inflazione sostenuto e livello dei tassi neutrali. Tornando poi sull'Europa, Cicoria si sofferma sulle sfide che attenderanno la BCE con l'inizio del Quantitative Tightening che potrebbe rivelarsi problematico per Draghi in caso di tassi a zero, inflazione core bassa e rischio di recessione. Sugli emergenti, infine, è Luca Tobagi a spiegare di ritenere l'asset class interessante per investitori con orizzonte di medio-lungo termine perché non sembra probabile un rimbalzo sul breve termine.

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