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Columbia Threadneedle Investments

Fed verso il 3%: cosa significa eliminare riferimenti a politiche “accomodanti”

La Federal Reserve si avvicina al tasso del 3% che, vista l’eliminazione del riferimento a un atteggiamento accomodante, sembra essere quello neutrale.

28 Settembre 2018 09:25

Come ampiamente anticipato dal mercato, la Banca Centrale degli Stati Uniti ha innalzato mercoledi il tasso sui fondi federali (Fed Funds) di 25 punti base (+0,25%), portando il target al 2-2,25%. L'aumento è stato accompagnato da lievi aggiustamenti verso l'alto delle previsioni di crescita a breve termine, ma nessuna modifica a più lungo termine, il che implica che il comitato non si attende benefici sostenuti dal recente allentamento fiscale.

ECONOMIA USA IN OTTIMA SALUTE


Commentando le decisioni adottate, la Fed ha confermato che l’economia statunitense gode di ottima salute, precisando che a fronte di una crescita solida restano piuttosto contenuti i timori relativi al potenziale impatto delle guerre commerciali, al dollaro più forte e alla volatilità dei mercati emergenti. “Nel corso della conferenza stampa - ha osservato infatti Keith Wade, Chief Economist & Strategist di Schroders - il presidente della Fed Powell ha preso atto delle preoccupazioni delle aziende per le guerre commerciali, ma ha notato che questi timori non sono ancora riflessi nei dati”.

ELIMINATO IL RIFERIMENTO DI POLITICA ‘ACCOMODANTE’


Inoltre, aspetto questo non passato inosservato, la banca centrale USA ha eliminato il riferimento alla politica monetaria ‘accomodante’: un indizio di rilievo che sembrerebbe indicare che la Fed ritiene che i tassi siano vicini al livello di neutralità, ovvero ai livelli che non rallentano né alimentano la crescita.

TASSI AL 3% ENTRO LA METÀ DEL 2019


“Manteniamo la nostra view secondo la quale la Fed alzerà i tassi altre tre volte, per portarli al 3% entro la metà del 2019. In quella fase, la crescita dovrebbe raffreddarsi, in quanto l’economia risentirà degli effetti dei tassi più elevati e del venir meno dello stimolo fiscale. Inoltre, i dazi più alti probabilmente peseranno sull’attività economica, permettendo alla Fed di arrestare la propria azione” tiene a specificare Keith Wade.

I DOTS DEL 2021


Di gran lunga più interessante per Dave Chappell, Senior Portfolio Manager, Fixed Income di Columbia Threadneedle Investments, è stata la prima inclusione delle previsioni economiche e dei tassi, o "punti" (i cosiddetti dots), per l'anno 2021. “Come previsto, la previsione mediana è risultata in linea con la media del 2020. Continuiamo ad aspettarci che la Fed si fermerà quando il tasso dei fondi raggiunge il 3%, verso la metà del prossimo anno” spiega Dave Chappell.

LE PREVISIONI DEL NUOVO VICEPRESIDENTE


Il quale aggiunge infine un altro aspetto che gli addetti ai lavori attendevano: “La relazione includeva anche le previsioni del nuovo vicepresidente Fed, Richard Clarida. Sebbene le previsioni pubblicate siano sprovviste delle indicazioni delle proiezioni dei singoli membri del comitato, ci sembra evidente che Clarida sia strettamente allineato con le opinioni del presidente Jerome Powell e con quelle di John Williams, presidente della Fed di New York”.
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